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Scrambster: senza confini

di Stefano Borzacchiello il 13/05/2009 in Moto & Scooter

Dove finisce l'asfalto la special creata della Classic Farm tira fuori la sua doppia personalità… e non si ferma mai

Scrambster: senza confini
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La storia della Ducati Monster e delle sue interpretazioni è una storia infinita, talmente tante sono state le personalizzazioni di cui la naked di Borgo Panigale è stata oggetto.
Se però molte elaborazioni sono state per lo più orientate alla ricerca delle prestazioni tout-court, questa special creata in Valcamonica nella piccola officina della Classic Farm (vedi Dueruote nr. 41 Gennaio 2009) è nata con un altro obiettivo: affrontare senza problemi tutti i percorsi, sterrati compresi.

Facciamo un passo indietro. Questa Ducati 620 Scrambster – così è stata ribattezzata - è la moto di Marco, un veterinario che per lavoro deve percorrere frequentemente strade sterrate. Stufo di dover lasciare a casa la sua amata due ruote si è rivolto Fabrizio di Bella, alias Mc Deeb, che l'ha sottoposta alla cura…. tassellata.
Realizzata partendo dalla base della Monster 620 ie, con la mitica Ducati 450 Scrambler degli anni 70 ben presente, ecco in sintesi la ricetta del preparatore: per prima cosa è stata allungata la corsa delle sospensioni, le gomme sono state sostituite con pneumatici leggermente tassellati, ma con misure e caratteristiche conformi a quanto riportato sul libretto, la sella è stata rialzata e ora ha un'imbottitura in gel.

Non che il manubrio di serie fosse stretto, ma la Classic Farm ha deciso che per avere più controllo serve un timone più largo in lega leggera, come sulle endurone. Via il parafango di plastica a filo e al suo posto eccone uno in alluminio regolabile in altezza per evitare il bloccaggio della ruota in caso di percorsi molto fangosi.
Il rapporto finale della trasmissione – studiato in origine per divertirsi su strada – è stato leggermente accorciato per affrontare lo sterrato con disinvoltura, ma anche per compensare la maggior circonferenza di rotolamento delle gomme tassellate.
Il serbatoio della Monster, già da se un'opera d'arte contemporanea, è stato lucidato e poi protetto da vari strati di trasparente per imitare quelli parzialmente cromato della progenitrice. Chicca finale, i loghi (al pari del supporto fanalino e del portatarga posteriore) sono originali della vecchia scrambler.
A detta del preparatore, e ovviamente del veterinario, la Scrambster si è rivelata anche molto divertente e sfruttabile sui percorsi più disparati, una sorta di mix tra un motard e una enduro stradale.
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