La fascia di mercato delle maxinaked è una delle poche nelle quali la Honda non può dichiarare la leadership. Quello della Hornet 900 è, almeno dal punto di vista commerciale, un capitolo da dimenticare, così come quello dell'incompresa X11, e anche la CB1300 non è che abbia folgorato i cuori degli appassionati. Questa volta, però, la sensazione è che le cose andranno molto diversamente.

La nuova nuda doveva andare a far concorrenza ad alcune delle moto più belle in commercio, diciamolo subito: Triumph Speed Triple e Yamaha FZ1 su tutte. Per questo motivo, fare la tipica "giapponesata" era esattamente il modo per assicurarsi un flop nelle vendite. Già, perchè tutti sanno che le Honda vanno bene, benissimo, ottimamente, ma... non sempre mettono sul piatto quella spiccata personalità che una maxinaked deve assolutamente sprizzare da ogni poro. Quindi, per il progetto CB1000R è scattata l'"operazione Europa". La bella senza veli è stata disegnata dall'italianissima matita di Paolo Cuccagna, mentre il project leader è il nipponico Koki Kobayashi. Insomma una joint-venture tra Italia e Giappone che si perpetua anche nella produzione, visto che la nuova Hooda viene prodotta nello stabilimento abruzzese di Atessa.
La CB1000r trapocca di ingredienti che piacciono: in particolare convincono il monobraccio posteriore, lo scarico corto e basso, il frontale sfaccettato simile a quello della Hornet, ma più curato (e alcuni cm più vicino alla testa di sterzo). Il motore deriva strettamente da quello della Fireblade, ma è stato rivisto in funzione di una maggior prontezza ai bassi e medi regimi, grazie al lavoro su teste, camme, pistoni e centralina. I freddi numeri parlano di 125 CV di potenza massima a 10.000 giri. Rispetto alla CBR1000, la CB monta nahce una finale più corta.
La CB1000R adotta il medesimo telaio monotrave in alluminio della Hornet (ma la Honda precisa che è stato sviluppato appositamente per questa maxinaked e non per la sorellina). La forcella è a steli rovesciati da 43 mm, completamente regolabile; registrabile solo nel precarico molla e nel freno idraulico in estensione il forcellone.
Gradevole, funzionale e retroilluminata in blu la strumentazione, tutta digitale e completa.  La Honda CB1000R costa 10.400 euro c.i.m., cifra che - per i primi 999 clienti che la ordineranno - comprende anche una piastra di sterzo ricavata dal pieno e numerata, oltre a un cavalletto monobraccio racing in alluminio, anch'esso numerato.
La CB1000R sarà in consegna a maggio e disponibile in quattro colori: verde-ocra (in foto), nero, bianco perlato, grigio. Ricordiamo che sarà possibile provare la CB1000R (così come la nuova DN-01) all'Honda Festival: il prossimo appuntamento è per il 19 e il 20 aprile a Monza. 

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