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‘The Flying Processor’ by Performance Machine

il 11/10/2005 in Moto & Scooter

L’azienda californiana festeggia I 35 anni di attività con una serie di fantastiche special che fanno sognare gli appassionati. Quella che vi mostriamo porta il nome di una macchina per mungere le mucche, ma è una show bike che non teme paragoni

‘The Flying Processor’ by Performance Machine
Su DUERUOTE di ottobre 2005 le special per i 35 anni di attività della Performance Machine

di Daniele Massari

Nel 1970, nei bassifondi di Paramount, California, nasceva un marchio destinato a diventare celebre nel mondo motociclistico, grazie ad un successo che è andato crescendo durante ciascuno dei trentacinque anni di attività che lo hanno condotto, in continuo crescendo, sino al 2005.

Festeggia infatti trentacinque primavere la Performance Machine, azienda californiana (oggi la sede è a La Palma) specializzata nella realizzazione di impianti frenanti e cerchi, destinati per lo più alle moto custom ma di recente apertasi anche al mondo delle sportive.



Come ogni anno, l’azienda diretta dalla famiglia Sands ha realizzato delle fantastiche special da esporre come vetrine itineranti dei propri prodotti: il 2005, però, era una tappa troppo importante per limitarsi a questo, e così il marchio PM ha presentato tre fantastiche moto, ognuna legata a suo modo alla storia dell’azienda. Quella che vi presentiamo in queste pagine si chiama “The Flying Processor” ed è un chopper finto rigido dalle misure decisamente imponenti. Il nome deriva da quello dato alla prima sede dell’azienda dai lavoratori del posto: si trattava infatti di un ex caseificio, in cui trovavano posto le “Flying machines”, ovvero le macchine per la mungitura.
“The Flying Processor” ha richiesto oltre quattro mesi di lavoro ed un investimento di oltre 65.000 dollari. Ma chi si trova al suo cospetto si convince che li vale tutti…

Costruita interamente attorno alla coppia di prestigiosi cerchi Contour 3D, il pezzo forte della produzione PM, “The Flying Processor” costituisce una citazione nostalgica all’epoca dei chopper con interassi chilometrici e caratteristiche costruttive al limite dell’allucinazione: con quel serbatoio fatto a mano che sale senza sosta sino ad occupare il campo visivo del guidatore, la sella così in basso, fissata al fender che fascia stretto l’enorme ruota posteriore, non si può certo dire che questa special insegua i canoni de “politically correct”.

Accanto a particolari come i due semimanubri installati all’altezza della piastra inferiore, il serbatoio con tappo del carburante a scomparsa o le pedane montate in posizione centrale, segnaliamo il faro verniciato in tinta con il resto delle sovrastrutture, tutte accuratamente ricoperte dall’ammaliante livrea blu “Chevrolet”, impreziosita da aerografie firmate da Artrix, Santa Barbara.


Il telaio utilizzato è un Chopper Guys Single Down Tube: un monotrave di grossa sezione con posteriore “finto rigido” che oscilla grazie alla prestigiosa sospensione pneumatica Legend Air, cui fa il paio la poderosa forcella Storz con steli da 49 mm, fissata entro piastre modificate artigianalmente, che la tengono inclinata di 35°.
I due cerchi Contour 3D hanno misure di 21” l’anteriore e 18” il posteriore: quest’ultimo ospita l’enorme pneumatico Avon da 300; l’impianto frenante, che come la puleggia ricalca il disegno delle razze dei cerchi, vanta un disco posteriore ricavato sulla corona della trasmissione finale ed un disc anteriore flottante morso da una pinza a sei pistoncini.

Il propulsore utilizzato è un TP 121” da quasi 2.000cc, dotato di cambio Baker a sei marce con trasmissione primaria PM Contour con comandi a pedale centrali, realizzata appositamente per questo progetto e solo in seguito messa in produzione.

‘The Flying Processor’ by Performance Machine
Su DUERUOTE di ottobre 2005 le special per i 35 anni di attività della Performance Machine

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