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Omaggio a Franco Farné

il 28/04/2004 in Moto & Scooter

Quando entrò alla Ducati aveva 17 anni, gli piacevano le moto, i motori, e aveva del manico. Così diventò collaudatore, poi pilota, infine capotecnico e collaboratore dell’ing.Taglioni. Con le Ducati ha vinto per 50 anni. E non ha ancora smesso

di Luigi Rivola
foto d’epoca tratte dal volume “Ducati – una moto, un mito, un museo”


Giancarlo Falappa, Davide Tardozzi, un visibilmente commosso Franco Farné, Gianluigi Mengoli, Stefano Caracchi e Bruno Spaggiari nell’hospitality Ducati SBK durante la festa in onore di Farné, sabato 17 aprile 2004, in occasione del GP di San Marino del Mondiale Superbike.

Franco Farné serissimo vincitore su Ducati 125 a Busto Arsizio nel 1958. Farné divideva il suo tempo fra l’officina, i collaudi e la pratica agonistica. Come corridore ha vinto numerose corse in Italia e anche all’estero gareggiando in velocità e anche nelle corse di gran fondo come il Motogiro. Come rivela questa foto di gioventù, Farné è sempre stato considerato un duro, non facile alle emozioni o almeno capace di controllarle sempre. A volte scorbutico, ma sempre leale, ha saputo guadagnarsi grande stima nel difficile ambiente delle corse, dove spesso, più che il personaggio carico di umanità  di competenza sono premiati i trafficoni e gli istrioni.


Una Ducati 125 desmodromica da Gran Premio del 1958, l’anno migliore della storia della Ducati nel Motomondiale: con la sua evolutissima monocilindrica dall’esclusiva distribuzione messa a punto dall’ing. Taglioni, sfiorò il titolo mondiale vincendo tre gran premi e cogliendo una formidabile tripletta nel GP delle Nazioni a Monza. Farné, qui in sella con la tipica divisa di tutti i meccanici di quel periodo, contribuì e a sua volta ricevette un forte contributo di esperienza dall’avventura Mondiale.


Sul finire degli Anni ’50 l’ing. Fabio Taglioni della Ducati, avendo intuito con largo anticipo che l’esasperazione del frazionamento della cilindrata era la strada da seguire alla ricerca della massima competitività, progettò una 125 a 4 cilindri in linea fronte marcia. La moto divenne realtà solo a metà degli Anni ’60 e fu guidata in prova da Franco Farné, quindi accantonata perché inadeguata a competere con le plurifrazionate giapponesi che nel frattempo avevano conosciuto uno sviluppo enorme.


I vecchi box del circuito di Imola videro nel 1972 la grande affermazione della Ducati 750 bicilindrica nella 200 Miglia. Qui è ritratta la squadra Ducati al seguito dei piloti Paul Smart e Bruno Spaggiari. Sono, da sinistra, Ugolini, Farné, Cavatti, Rino Caracchi, Massimo Nepoti, Recchia e Giorgio Nepoti. Farné e Giorgio Nepoti si ritrovano ancora oggi nelle piste di tutto il mondo a contribuire alle vittorie del Team NCR diretto da Stefano Caracchi, figlio di Rino ed ex-pilota. L’ultima corsa vinta dal Team NCR è stata la seconda manche del GP d’Australia 2004 ad opera di Garry McCoy su Ducati 999RS, sul circuito di Phillip Island


Gianluigi Mengoli, direttore tecnico della Ducati e Franco Farné osservano il motore a tre cilindri di 350 cc commissionato nel 1971 dalla Ducati alla Ricardo Engineering. Provato con esiti decisamente deludenti, questo motore fu abbandonato e solo recentemente è stato recuperato per essere esposto al Museo Ducati.

 

 

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