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GSX-R 1300 ‘Wild Busa’ by PM

il 31/03/2004 in Moto & Scooter

E’ firmata da Performance Machine questa Maxi Suzuki per chi, oltre a prestazioni da brivido vuole una moto dotata di accessoristica da vera Show Bike

GSX-R 1300 ‘Wild Busa’ by PM
Il gruppo ottico posteriore deriva da una MV Agusta

testo e foto di Daniele Massari

Chi l’ha detto che nella sede californiana della Performance Machine, azienda leader nella produzione di fantastici cerchi billet, impianti frenanti e componentistica per special di alto livello, siano capaci di fare solo roba per le custom?
Nessuno.

E, infatti, con realizzazioni come quella che vi mostriamo, i responsabili del reparto Ricerca e Sviluppo della fabbrica con sede a La Palma, si impongono con autorità anche nel settore delle sportive di alto rango.



Certo, non si può dire che un intervento di questo genere sia proprio alla portata di tutte le tasche, ma in fondo non prevede modifiche radicali e dimostra piuttosto come, con gli accessori giusti e buon gusto a sufficienza, si possa dar vita ad un mezzo che sembra uscito dalla pellicola di “Biker Boyz”.

 

 


Partiamo dal presupposto che qualunque veicolo, non importa quante ruote abbia, appena entrato nell’officina della Performance Machine deve dire addio alle ruote di serie e prepararsi ad accogliere due nuovi cerchi prodotti in loco. Ma in questo caso Roland Sands, responsabile del settore Sport Bikes dell’azienda, non ha resistito alla tentazione di trarre a piene mani dal catalogo dell’azienda, anche nelle pagine dedicate agli impianti frenanti ed ai comandi.

Insieme al “Master Bike BuilderTodd Silicato, i due tecnici hanno ridotto la Hayabusa al nudo metallo e si sono preparati al montaggio delle nuove carene (riducendo anche le masse superflue), realizzate ad hoc dagli artisti della Airtech che hanno scelto, per alleggerire le linee della imponente maxi nipponica, un codino monoposto con vaghe ascendenze “agustane” (vedi il gruppo ottico evidentemente prelevato da una MV F4) ed un serbatoio ribassato su cui campeggia un tappo da serbatoio ricavato dal pieno.

La verniciatura, che sviluppa il tema grintoso delle fiamme metallescenti su base nera, è stata realizzata da Matt Z. della Color Zone Design e viene ripresa persino dalla sella, realizzata artigianalmente.

 

Un propulsore come quello della maxi Suzuki non ha bisogno di presentazioni né di particolari interventi di potenziamento, a meno che non si voglia usare questa base per realizzare un razzo da spedire su Marte. Così, alla PM hanno deciso di non intervenire sul propulsore, limitandosi a scegliere un impianto di scarico Yoshimura con geometria 4 in 2 in 1 e rivestimento del terminale in carbonio.

Il gruppo forcella, forcellone e telaio è stato lucidato a specchio e in seguito anodizzato in nero, in modo da dare ancor più risalto agli splendidi cerchi: per questi elementi, non si poteva che scegliere due modelli Gatlin della linea PM Street Style, due capolavori in alluminio cromato disegnati dallo stesso Roland ed abbinati all’impianto frenante della stessa serie, messo a punto da Silicato.

Ecco dunque una coppia di dischi flottanti di grande diametro abbinati a pinze a sei pistoncini Gatlin Revolution, per il cui raffreddamento il nuovo parafango anteriore è stato dotato di appositi convogliatori d’aria, e l’unità singola montata al retrotreno, con pinza a quattro pistoni per cui è stata realizzata una nuova staffa.
Se vi frustra la presenza al semaforo di moto identiche alla vostra, o se siete degli esteti sempre alla ricerca del meglio per la vostra “due ruote”, il consiglio che possiamo darvi è quello di fare una visita al sito ufficiale dell’azienda, all’indirizzo www.performancemachine.com

 

GSX-R 1300 ‘Wild Busa’ by PM
Il gruppo ottico posteriore deriva da una MV Agusta

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