Per il pubblico di Motonline sono probabilmente le più interessanti, sono dotate di cambio e frizione e promettono prestazioni brillanti. Di moda fino ai primi anni ’90, si sono poi un po’ eclissate (Aprilia RS 50 a parte) almeno fino ad oggi. Proprio negli ultimi mesi si sta però assistendo a una riscoperta del settore, trainato dall’interesse dei giovani per la MotoGP e per le supersportive di grossa cilindrata. Esempio lampante è la Yamaha TZR 50, copia rimpicciolita (ma nemmeno poi tanto) della mitica R1.



Naturalmente anche ci sono anche le nude, e anche qui gli esempi da imitare provengono non certo dalle proposte più sobrie del segmento, ma da quelle “esagerate” per potenza e caratteristiche tecniche: proprio in questi giorni è stata presentata l’Aprilia Tuono 50, sorprendentemente simile alla sorellona da 1000 cc ed estremamente efficace in pista.
Si tratta, naturalmente, di scelte costose: per entrare nel mondo dei cinquanta dalla porta principale occorrono mediamente 2.500-3.000 euro.

Pur se con alti e bassi, gli enduro 50 cc hanno sempre avuto il loro pubblico. 2 tempi, cambio a sei marce, pochi fronzoli (più uno scarico aperto e un carburatore maggiorato, ma questo non si dovrebbe dire) sono gli ingredienti della semplice formula del loro successo. Chi ha più di 14 anni ricorderà senz’altro le varie Fantic, e soprattutto il mitico Caballero.
Oggi le proposte arrivano da Derbi, Aprilia, Gas Gas, HM, ora anche Yamaha/MBK e Malaguti, solo per citarne alcune.


Presso i rispettivi uffici marketing non è stato difficile capire che, data la tendenza del mercato e la semplicità tecnica della trasformazione, sarebbe stato un gioco da ragazzi affiancare alle enduro la versione supermotard, ossia quella con cerchi da 17”, pneumatici stradali e freni più potenti.
Non si tratta, comunque, di moto specialistiche: normalmente l’avviamento è elettrico e per caratteristiche dinamiche sono mezzi adatti anche alla guida in città. I prezzi sono, per tutte, vicini ai 2.500 euro: in genere la versione supermotard costa un centinaio di euro più di quella enduro.

La grande maggioranza dei cinquantini sul mercato, oggi è costituita da scooter. I motivi sono facili da intuire: dimensioni ridotte, costi di acquisto e di gestione contenuti, agilità nel traffico impareggiabile, cambio automatico, maggior protettività dalle intemperie, disponibilità di vani portaoggetti. I modelli in commercio oggi sono centinaia: marchi, nomi e soluzioni anche bizzarre si sprecano.


Tra gli evergreen continuano a tener botta la Vespa Piaggio, l’MBK Booster (che resta tra i più amati fra i teenager) e l’Aprilia Scarabeo, il più noto fra i “ruote alte”, una scelta raffinata e dedicata soprattutto al pubblico femminile. Quanto ai prezzi, la forbice è piuttosto ampia: si passa dai poco più di 800 euro per qualche modello outsider ai 2.500 circa degli race-replica delle marche più famose. Con circa 1.800 euro, comunque, è realistico pensare di potersi portare in garage uno scooter di buona qualità.

Vi proponiamo in questa pagina alcuni modelli di scooter che ci si aspettava facessero “il botto”, ma che commercialmente hanno avuto una riuscita inferiore alle aspettative.
Iniziamo da una proposta italiana, il Gilera Ice: il design innovativo e le soluzioni ciclistiche d’avanguardia non sono stati sufficienti a decretarne il successo. Il prezzo è di poco superiore ai 2.000 euro.


Un’altra proposta che a nostro parere avrebbe meritato un maggior riscontro è l’MBK Stunt (nonché il suo “sosia” Yamaha Slider): come l’Ice, anch’esso punta sull’essenzialità e la leggerezza. Interessante l’idea dei paraurti laterali in materiale plastico.



Era, ed è, un ottimo scooter anche il Benelli 491: lo sportivo della casa pesarese in effetti è stato venduto in un discreto numero di esemplari, ma per prestazioni, design e affidabilità crediamo che avrebbe meritato di più. Attualmente è a listino con propulsori raffreddati ad aria o ad acqua (R).