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1928 Drag Racing by Kentucky

il 08/02/2003 in Moto & Scooter

Un’altra special realizzata dallo specialista bolognese Roberto Totti: questa volta, con una Board Track Replica, ci riporta indietro di quasi un secolo…

di Daniele Massari

Il Totti ne ha combinata un’altra delle sue. Ha preso il solito motore saltato fuori da chissà quale cascina abbandonata e ci ha ricamato attorno una moto che, tanto per non perdere l’abitudine, è andata a vincere a Padova, al Bike Expo Show 2003, il primo premio nella categoria Motorfreaker. Roberto Totti (www.tottimotori.com) si nasconde in una cascina tra Bologna e Ferrara, e qui lavora con filosofica tranquillità in una sorta di eremitaggio, da cui nascono special uniche, qualunque sia il tema con cui decida di cimentarsi. Come nel caso di questa “1928”, una Board Track Replica che ha raccolto l’apprezzamento incondizionato del pubblico, pur nascendo come mero esercizio stilistico.



Il tema, di cui Totti è stato “pioniere” (visto che la sua moto l’ha preparata nel corso dell’autunno scorso), è quello delle Board Track Replica: ovvero repliche delle moto che all’inizio del Secolo scorso (di qui il nome, “1928”) sfidavano le leggi della fisica e la paura della morte correndo su piste di legno ricavate nei velodromi. Gare di velocità folli su curve paraboliche, inclinate fino a 60°, durante le quali poteva succedere – ed in effetti successe – di tutto: tanti grandi campioni rimasero vittima di incidenti spesso mortali, e la eccessiva pericolosità di questa disciplina portò ben presto le autorità americane ad eliminarla dall’elenco delle competizioni ammesse.


Nata senza alcun programma particolare, questa “Board Tracker” non si preoccupa di targa o fanali: c’è solo il grosso motore, un quattro cilindri Honda da 900cc e 103 CV, ed attorno un po’ di tubi. Per il resto, è uguale alle sue progenitrici, finanche nell’impianto frenante (un solo, esile tamburo al posteriore) e nella scelta dell’avviamento a spinta e del cambio, manuale. Riuscita ed evocativa la veste grafica, che abbina il nero profondo dei cerchi e del telaio al giallo canarino della livrea, ed è impreziosita da alcuni carter del motore, in nero metallizzato.

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Il propulsore usato sulla “1928” è il quattro cilindri in linea derivato da una Honda CB 900: il perché di questa scelta è subito chiarito da Roberto: “avevo in casa solo quello!”

Le testate sono a quattro valvole, ed all’alimentazione provvede una coppia di carburatori doppio corpo da 40 mm di diametro: il tutto, per un risultato pari ad oltre 100 CV di potenza massima, “imbrigliati” da un cambio a cinque rapporti con innesto manuale, frizione a secco e trasmissione finale a catena. Lo scarico (che sulle Board Track originali non era previsto) è uno smilzo impianto 2 in 2 artigianale dall’aspetto “racing”.
La ciclistica? Tubi d’acciaio, saldatrice e tanta esperienza sono bastati al tecnico bolognese per realizzare questo telaio a doppia culla rigido, abbinato alla forcella, bella ed artigianale anch’essa, dotata di un’unica piastra posta sotto il cannotto ed ancorata ad un manubrio realizzato in pezzo unico. Riuscito anche lo styling dei cerchi, da 21”, con canale e raggi neri.

Motore: Quattro cilindri in linea raffreddato ad aria, 900cc; distribuzione a quattro valvole per cilindro, alimentazione a due carburatori Dell’Orto doppio corpo da 40 mm; impianto di scarico 2 in 2 artigianale. Trasmissione finale a catena; frizione a secco, cambio a cinque rapporti con innesto manuale. Avviamento a spinta.

Ciclistica: telaio a doppia culla in tubi d’acciaio, piastra di sterzo singola, privo di sospensioni. Freno posteriore a tamburo, da 145 mm. Cerchi a raggi da 21”..

Finiture: Verniciatura ed aerografie Kentuky by Roberto Totti (www.tottimotori.com).

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