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Suzuki GSX 1400

il 04/04/2002 in Moto & Scooter

Ha un "motorone" a iniezione elettronica esagerato nella ripresa e nell'accelerazione dai bassi regimi; è comoda anche con il passeggero a bordo e nella guida disimpegnata, ma non è una cafè racer e non è adatta a piloti aggressivi

Suzuki GSX 1400


di Eliano Riva, foto Giuseppe Gori




Sino a pochi anni fa, molti le consideravano come le “sorelle povere” delle sport touring più ricercate e costose ed ora che, grazie ad una personalità disimpegnata ma vivace, hanno “preso piede”, le naked, si prendono la rivincita suscitando entusiasmo da ragazzini anche in molti motociclisti “veterani”.
E il grande interesse del mercato per le moto nude a quattro cilindri, è testimoniato dalla crescente attenzione che le maggiori Case Motociclistiche rivolgono verso questo settore e dove, ormai, s’affrontano in un duello fatto di continue nuove proposte.




Lo dimostra chiaramente Suzuki che, in un filone naked di nicchia come quello delle muscle bike, caratterizzato da un’estetica un po’ retrò e da motori molto vigorosi nell’erogazione della coppia ai bassi e medi regimi, per rispondere all'attacco dei concorrenti e nonostante abbia già in listino modelli “tosti”, come la GSF 1200 Bandit e la GSX 1200, quest’anno lancia sul mercato la GSX 1400: un gigante buono che, oltre a stabilire il record di categoria in tema di cilindrata, con un valore di 126 Newton metri (Nm) erogati a soli 5000 giri, nella forza motrice a basso numero di giri, rappresenta il nuovo punto di riferimento del settore.




Il prezzo del “mostro”, ovviamente, non è “leggero” e con un costo di € 10.040 franco concessionario con due anni di garanzia, è al top di categoria ma, da gradino più alto del podio, della GSX 1400, sono anche la qualità d’allestimento ed i contenuti tecnici.






Nel design, la “nuda bomba” di Casa Suzuki, è di stampo classico e, pur senza rinunciare a proporre spunti estetici distintivi, nel profilo segue le caratteristiche che attualmente nel settore riscuotono maggiore successo. La GSX 1400, infatti, non è la più “corta” della categoria ma, nell’aspetto, appare compatta e massiccia come un “allenato” culturista.




Un dato di fatto, ben sottolineato da una parte centrale della moto che, con il grosso motore in grand’evidenza e sovrastato da un serbatoio piuttosto “ciccione”, contrasta piacevolmente con l’avantreno spoglio e con il piccolo e appuntito codino eleggendo la GSX 1400 vera muscle bike di stampo europeo; di quelle tutto motore e gran comfort per il pilota.




Nell’allestimento, poi, tutto è realizzato per enfatizzare al massimo la muscolosità d’aspetto della moto e il comfort di pilota e passeggero. L’ampia e molto imbottita sella a due piani poco sfalsati, domina la parte posteriore alta della moto, mentre, lo splendido sistema di scarico rutilante di cromature e con corti e “cattivissimi” silenziatori a trombone, incornicia a meraviglia il propulsore, lasciando presagire già a prima vista l’enorme energia “buona” di cui dispone.






Sotto il profilo progettuale, la ciclistica della GSX 1400 segue uno schema assolutamente classico, ma, perfezionato con le esperienze tecniche più attuali. Il telaio, è a doppia culla continua in tubi tondi d’acciaio di generoso diametro, mentre, il forcellone d'alluminio, ha possenti bracci super rinforzati. Le misure fondamentali, con un interasse “lungo” 1520 mm e una geometria dello sterzo, con un’inclinazione cannotto di 26 ° e un’avancorsa forcella di 105 mm relativamente sportiva, sono volte alla ricerca di un buon compromesso tra stabilità, maneggevolezza e agilità di manovra a bassa velocità.




Tradizionale nel disegno ma, concettualmente moderno nella tecnica, invece, è il reparto sospensioni. La forcella, ha steli grossi (46 mm) come il “tronco di una quercia” e assicura una resistenza alla flessione e alla torsione superiore, mentre, la sezione idraulica di tipo a cartuccia, come il precarico molla e le moto sportive, è completamente registrabile. Dietro, invece, c’è una classica coppia d’ammortizzatori ma, di tipo oleopneumatico, regolabili nel freno idraulico in compressione ed estensione e tramite un comodo pomello nel precarico molla.




La ciliegina finale sulla gustosa torta tecnico/ciclistica offerta dalla GSX 1400, infine, è rappresentata dal reparto ruote e freni che sembra rubato ad una race replica. Le prime, sono con cerchi da 17” in lega leggera a tre razze cave e canale largo ed equipaggiate di coperture radiali di sezione quasi eccessiva (120/70-17 ant. e 190/50-17 post.). I secondi, sono composti di una coppia di giganteschi dischi anteriori da 320 mm con pinze a 6 pistoncini ben calibrate nel rapporto potenza/modulabilità d'intervento e da un disco posteriore da 240 mm con pinza a 2 pistoncini contrapposti, progressivo nell'azione.






Per quanto concerne il propulsore, i progettisti, non hanno risparmiato e, anche se deriva direttamente dalla meccanica della Bandit 1200, gli aggiornamenti effettuati sono talmente importanti che Suzuki, lo propone come capostipite di una nuova generazione. L’architettura del motore, ovviamente, è a quattro cilindri in linea e la cilindrata effettiva di 1402 cc è ottenuta aumentando l’alesaggio e corsa da 79x59 mm a 81x86 mm. La distribuzione a doppio albero a camme in testa, aziona direttamente le 16 valvole e le testate, propongono un inedito disegno delle camere di combustione, come riprogettati, sono i pistoni fucinati.




I nuovi cilindri, poi, sono realizzati con materiali elettrochimici composti, mentre, per garantire al motore un ottimale raffreddamento, c’è un evoluto sistema aria/olio Sacs, con radiatore ad elevata capacità di dispersione del calore. La lubrificazione forzata con doppia pompa, è sempre a carter umido e la frizione multidisco ha guadagnato il comando idraulico, mentre, il rinnovato cambio, è passato da 5 a 6 rapporti.




La vera chicca tecnica proposta dalla GSX 1400, in ogni caso, riguarda il sistema d’alimentazione che, per dare al nuovo maxi propulsore un’erogazione della potenza e della coppia fluida e assolutamente esuberante sin da un regime praticamente corrispondente a quello di minimo, è completamente diverso. Al posto dei tradizionali carburatori, i tecnici di Hamamatsu hanno utilizzato un sofisticato sistema ad iniezione elettronica SDTV, con corpi farfallati da 35 mm orizzontali e iniettori inclinati di 35° per ottimizzare la miscelazione aria benzina e il “tiro” del motore ai bassi e medi regimi. Un quadro tecnico d’avanguardia, completato alla perfezione da una centralina elettronica digitale che, grazie a differenti mappature, poi, gestisce separatamente l’accensione e l’alimentazione di ciascun cilindro.






Il gran comfort offerto dalla sontuosa, super imbottita e rifinita sella, è senz’altro la cosa che più impressiona pilota e passeggero al primo contatto con la GSX 1400 e, anche se poi, non tutto quadra come si vorrebbe; a “bocce ferme” è già un valido punto a suo favore. La posizione di guida offerta dalla maxi nuda di Casa Suzuki, infatti, punta molto sul comfort di marcia assicurato ad andatura da passeggio e, per raggiungere lo scopo, i progettisti hanno scelto un’impostazione 100% tradizionale; con un manubrio alto, relativamente stretto e piuttosto arcuato all’indietro, con pedane centrali e con la sella molto incavata nel corpo della moto e non distante dal suolo.




In sintesi, una posizione di guida molto comoda ma piuttosto “passiva”; poco efficiente nella guida sportiveggiante ma, molto gustosa nel compassato turismo e nel passeggio per le vie della città. Il tutto, agevolato da un ponte di comando dal design classico ma molto efficiente. Il cruscotto analogico digitale, offre un quadro informativo completo, le leve sono regolabili nella distanza dalla manopola, i comandi elettrici non sono nuovi ma sono di buona qualità e funzionano bene ed i pedali di cambio e freno, sono sempre sottopiede e facilmente registrabili nell’altezza. Contento dell’accoglienza riservatagli, poi, è senz’altro il "secondo" che, sulla GSX 1400, trova una sella ampia e ben imbottita, dispone di pedane non alte e avanzate e può contare sul valido appiglio del maniglione retrosella.




Decisamente “ok”, infine, la fruibilità della maxi Suzuki, che offre tutto quanto è necessario non soltanto per l'utilizzo quotidiano della moto. Sotto la sella, c’è un vano straordinariamente ampio e che consente la custodia dell’antipioggia per pilota e passeggero e dell’antifurto meccanico, ci sono i pioli e le asole retrattili per ancorare con corde elastiche una borsa al posto del passeggero; c’è il doppio cavalletto e il gancio appendicasco, è facile da utilizzare.


Il peso di 228 kg a secco “dichiarati” della GSX 1400, si sente parecchio e, con il concorso di sospensioni non sempre coerenti nel funzionamento, il comportamento della moto nella guida affrontata con piglio aggressivo e sportiveggiante, sicuramente può scoraggiare i più ambiziosi in questo senso. Un problema, comunque, non grave e nemmeno importante; la nuova maxi Suzuki, non è e non vuole essere un giocattolo per funambolici numeri da circo o per battaglie all’ultima staccata su una strada tutta curve e, al contrario, fa del comportamento docile ad andatura disimpegnata e della facile comprensione del limite, i suoi cavalli da battaglia.




Sostenuta da un motore impressionante per la forza d’erogazione della potenza e della coppia da 2000 a 5000 giri, infatti, la GSX 1400, sa dare grandi soddisfazioni a chi desidera una “vita motociclistica” tranquilla, a solo e con il passeggero a bordo. In città, nonostante la mole importante, svicolare con rapidità nel traffico, grazie a un avantreno non pesante da manovrare, con la muscle bike Suzuki è un’operazione piuttosto facile anche per un neofito. Su strade aperte, poi, con le erculee performance espresse dal propulsore in termini d’accelerazione e ripresa a qualsiasi velocità, del perfettibile cambio, ci si può quasi dimenticare e, per sorpassare, per uscire rapidi dalle curve o da una situazione “critica”, con qualsiasi marcia inserita, basta un “tocco” d’acceleratore e “zaak”, la GSX 1400 schizza in avanti con la velocità e l’impeto di un incrociatore elargendo gratificanti emozioni.




Per chi non può rinunciare a conoscere questo dato e per certificare che la nuova maxi Suzuki non è affatto una "tartaruga", infine, la GSX 1400, in termini velocità massima raggiunge rapidamente i 250 km/h indicati a 7200 giri ma, come quasi tutte le moto di questo tipo, l’impatto con il vento della corsa è tale da rendere la marcia a quest’andatura un “gioco per veri masochisti".







Motore: a 4 tempi, 4 cilindri in linea frontemarcia, raffreddamento aria/olio SACS (Suzuki Advanced Cooling System), alesaggio e corsa 81x68 mm, cilindrata 1.402 cc, rapporto di compressione 9,5:1, distribuzione bialbero a camme in testa, 4 valvole per cilindro, lubrificazione forzata a carter umido con doppia pompa trocoidale. Alimentazione: iniezione elettronica SDTV, capacità serbatoio 22 litri compresa la riserva. Accensione: elettronica digitale a mappatura differenziata, 1 candela per cilindro. Avviamento: elettrico.
Trasmissione: primaria a ingranaggi a denti diritti, frizione multidisco in bagno d’olio con comando idraulico, cambio a 6 marce, finale a catena.
Ciclistica: telaio a doppia culla continua in tubi tondi d’acciaio, inclinazione asse di sterzo 26°, avancorsa 105 mm. Sospensione anteriore: forcella teleidraulica utraregolabile, steli da 46 mm, escursione 130 mm. Sospensione posteriore: con forcellone in alluminio oscillante e ammortizzatori oleopneumatici ultraregolabili, escursione ruota 123 mm. Ruote: anteriore tubeless in lega leggera, pneumatico 120/70-17”, posteriore tubeless in lega leggera, pneumatico 190/50-17”. Freni: anteriore a doppio disco flottante da 320 mm, pinze a 6 pistoncini, posteriore a disco da 240 mm, pinza doppio pistoncino.
Dimensioni e peso: interasse 1520 mm, lunghezza 2160 mm, larghezza 810 mm, altezza sella 790 mm. Peso a secco 228 kg.
Prestazioni: potenza 106 CV (78 kw) a 6800 giri., coppia 12,8 kgm (126 Nm) a 5000 giri.
Omologazione Euro-1: si’
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