di Daniele Massari




Alle 19.00 il corteo non si vedeva ancora sulla Rotonda del Lungomare di Taranto, per via della festosa accoglienza riservata da parte degli abitanti di Villa Castelli, che hanno letteralmente “sequestrato” i corridori.

Con la banda del paese, ed un palco per premiare tutti, ma proprio tutti i compaesani in gara (ben dodici) ed ogni membro dell’Organizzazione, la gente del Sud ha dato mostra del proprio senso di ospitalità, dell’orgoglio di accogliere in Puglia i centauri di tutta Europa. E i corridori? Entusiasti, se poi condisci un’accoglienza così festosa ad una tavolata imbandita con i prodotti fatti in casa, le focacce, i fiori di zucca, i dolci…




Di qui in poi, ogni momento è stato festa: da Villa Castelli si sono mossi a decine quelli che, pur non avendo preso parte all’evento lungo tutta la Penisola, hanno voluto dare il proprio contributo all’arrivo. Accompagnando i piloti verso Taranto, passando per Grottaglie e San Giorgio Ionico, la scia si è allungata sino a divenire un fiume di dimensioni imbarazzanti, che ha bloccato tutte le strade che percorreva lasciando schiere di automobilisti a bocca aperta, al bordo della strada.

Taranto ha fatto la sua parte: l’accoglienza dei motociclisti Ionici concentrati presso il Parco Cimino, è stata calorosa, e da lì si sono mossi in corteo facendo il giro della città e regalando poi attimi di intensa emozione con l’arrivo scaglionato alla Rotonda.

E non si sono fatti mancare nemmeno i riconoscimenti finali ai membri dello staff organizzativo, a Franco Sabatini, instancabile patron dell’evento, che rende un contributo impagabile al motociclismo, così come lo intendono questi appassionati.

A chi c’era rimane un altro grande premio, ricevuto dalla città intera, in quel magico momento che è l’arrivo, a tutto gas, tra due ali di folla eccitata, quando il rumore delle grida e degli applausi copre anche quello degli scarichi liberi, quando l’eccitazione di trovarsi di fronte al mare si mischia all’emozione, il groppo in gola e le lacrime agli occhi, per essere giunti di nuovo in fondo, insieme a lei, ancora una volta come cinquant’anni fa…