di Daniele Massari




Quello della Boss Hoss è un marchio certamente noto agli amanti delle follie che solo negli USA è lecito coltivare. L’azienda produce motocicli da qualche anno utilizzando mostruosi propulsori automobilistici ed ha rinnovato la sua gamma in occasione del 2001, con nuove creature infernali.

Quella a “solo” due ruote si chiama Stud Hoss ed utilizza, secondo tradizione, un motore Chevrolet da 8200cc, capace di circa 502 cv a 5250 giri/min: immaginate un veicolo con la potenza di tre R1 e la coppia di cinque Hayabusa e mezzo.

Certamente non sarà il consumo ridotto la forza di questo veicolo, che pure è dotato di un serbatoio per il carburante da ben 50 litri. L’aspetto, prevedibilmente, è imponente, e del resto il peso a secco del veicolo è di ben 499 kg, che comunque vengono portati a spasso in maniera abbastanza disinvolta grazie al cambio automatico a due velocità.




Passando alla ciclistica, la Stud Hoss ha cerchi da 16” (anteriore) e 15” al posteriore, che è gommato da un pneumatico da 250; il telaio al cromo-molibdeno filtra le asperità attraverso una forcella anteriore da 50mm.

E poi… c’è il trike! Si chiama Stud Hoss Trike la folle creatura che conta una ruota in più rispetto al veicolo. Il propulsore è anche in questo caso un V8 Chevrolet, 8200 cc che scarica al suolo la sua esuberanza grazie a coperture più generose (295 la sezione) rispetto alla versione bi-ruota.




Sospensione posteriore Chevrolet e due diverse carrozzerie: con le linee della Corvette del ’60, oppure delle Chevy Belair del ’57. La maggiore “facilità” burocratica, la possibilità di personalizzazione e la tipica follia americana sono gli ingredienti che portano questi veicoli a prestazioni ben maggiori (anche più di 1000cv): un modo tutto “americano” di non passare inosservati, a prezzi attorno ai 100 milioni.