Attualità
Cina e India comprano i nostri pezzi migliori. È il mercato, bellezza
Tra acquisizioni e collaborazioni sempre più strette, le piccole eccellenze italiane sono entrate nei radar dei colossi orientali. Che hanno soldi da spendere e poco tempo da perdere. In fondo, perché formare competenze in casa, quando le puoi rilevare aprendo il portafogli?
Sono grandi e ricche, fanno numeri impressionanti ma non sono altrettanto sviluppate a livello, se vogliamo, “culturale”: la tecnologia allo stato dell’arte, il design più contemporaneo, il know-how per correre ad altissimo livello ancora non c’è. E per fortuna, perché altrimenti le aziende motociclistiche cinesi e indiane avrebbero soppiantato da un pezzo l’industria europea e nipponica. Oggi, però, un gap ancora esiste: queste aziende lo sanno, e si stanno muovendo per colmarlo.