Attualità
Mercato moto: le parole d'ordine da qui a fine 2026 sono "incertezza" e "assestamento", ma non certo "crisi"
Il settore motociclistico si avvia verso un periodo di stabilizzazione dopo l'espansione del periodo 2019-2024. Ecco cosa potrebbe succedere in Italia
In economia classica esistono modelli di crescita infinita, ma si tratta appunto di modelli teorici. La realtà, che è quella che viviamo tutti i giorni sulla nostra pelle, parla di dinamiche ben diverse. I mercati non crescono all'infinito: hanno momenti di alta marea e altri di bassa, e periodi stazionari. Limitando l'osservatorio all'Europa, nel nostro settore, ossia moto e scooter, dopo l'ottovolante vissuto negli anni 2019-2024 (col Covid e il successivo picco produttivo) il breve termine si prospetta come un periodo di assestamento e di incertezza.
I soliti uccelli del malaugurio parlano già di crisi. Ma si tratta di vaneggiamenti da ignorante. Certo, negli ultimi mesi abbiamo assistito a segnali evidenti (la crisi di KTM, Dainese che torna sul mercato, Ducati che rivede la durata dei contratti stagionali) che però rappresentano episodi slegati tra di loro, non sintomi di una difficoltà sistemica, e con origini ben differenti. Unendo i puntini, però, si capisce che il momento espansivo-esplosivo del mercato moto abbia i giorni contati.