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Trunkenpolz (KTM): “Ecco come trasformeremo MV Agusta senza licenziare nessuno”

Marco Gentili
di Marco Gentili il 12/05/2023 in Attualità
Trunkenpolz (KTM): “Ecco come trasformeremo MV Agusta senza licenziare nessuno”
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Intervista col top manager dell’azienda austriaca: “MV Agusta entrerà nel nostro perimetro. Sarà un brand del lusso e puntiamo a 12mila moto all’anno. Lasciare l’Italia? Impossibile. Investiremo un sacco di soldi a Schiranna”

"MV Agusta è un gioiello, merita maggiore visibilità, e ne assumeremo il controllo in un tempo ragionevole”. Poche parole ma chiare, quelle pronunciate da Hubert Trunkenpolz, uno dei membri del comitato esecutivo di KTM, durante un’intervista con la stampa a margine di un evento organizzato a Mattighofen, quartier generale dell’azienda austriaca. A oggi KTM ne detiene il 25,1%, una quota minoritaria, ma propedeutica a un prossimo ingresso di MV Agusta “nel perimetro aziendale, questo è nell’ordine delle cose”.

Trunkenpolz, che cosa volete fare con MV Agusta?  

“Una volta che avremo la maggioranza della compagnia, intendiamo riportarla dove merita, e allo stesso tempo tutelarne la specificità. Vogliamo investire pesantemente nello stabilimento di Varese nei prossimi due anni. Ma innanzitutto dobbiamo lavorare sulla rete vendita e commerciale, sviluppare un business che sia sostenibile per MV Agusta. E per com'è oggi, mi dispiace dirlo, il business di MV Agusta non può stare in piedi da solo”.

In che senso?

“Premesso che abbiamo grande rispetto della famiglia Sardarov, che in questi anni ha risanato i conti e investito moltissimo nell’azienda, ci sono oggettivi problemi di prodotto: è mancato, o è arrivato in ritardo, oppure non è stato ben veicolato dalla rete vendita. MV Agusta, come compagnia autonoma, produce troppe poche moto e spende troppo in forniture per stare in piedi da sola”.

 

Trunkenpolz (KTM): “Ecco come trasformeremo MV Agusta senza licenziare nessuno”

"la mv agusta non esiste lontano da varese. investiremo somme ingenti a schiranna. e servirà ancora più personale per produrre le moto che intendiamo realizzare"

Hubert Trunkenpolz (KTM)

Come può immaginare le preoccupazioni sono molte, in Italia. C’è chi teme che con MV Agusta adottiate la stessa strategia di Husqvarna: tenere il marchio ma azzerare le strutture esistenti. In una futura gestione KTM, licenzierete personale o porterete in Austria la produzione?

“L’ho promesso parlando col loro staff, e lo ripeto oggi: questo non succederà. MV Agusta, fuori dall’Italia e lontano dallo stabilimento storico di Varese, è destinata a morire. Noi vogliamo farla prosperare e non vogliamo licenziare, anzi. Tanto per fare un esempio: lo scorso anno l’azienda ha prodotto un migliaio di moto. Questa cifra per noi è pari a nulla. Ebbene, le linee produttive hanno una capacità annua di 12mila pezzi: noi vogliamo portarle quanto prima a pieno regime. Per farlo servono investimenti e persone, non licenziamenti”.

Che moto intendete produrre?

“Nell’ottica di un suo ingresso nel gruppo Pierer, MV Agusta sarà il brand dedicato al lusso. Intendiamo realizzare prodotti di altissima gamma, dal prezzo importante, molto sportivi. Poi l'obiettivo è che ogni marchio trovi il suo posizionamento: KTM sarà il marchio con l’identità più sportiva, Husqvarna sarà orientata alla produzione di moto urban e ricche di contenuti stilistici, e GasGas sarà marchio giovane, low cost, con le cilindrate più basse e improntato al divertimento”.

Attualmente vi occupate già della gestione della rete vendita e commerciale di MV Agusta. In prospettiva, non vede delle sovrapposizioni con alcuni prodotti della gamma KTM?

“L’ultima cosa che vogliamo fare è cannibalizzare i prodotti dei nostri marchi. MV Agusta ha una piattaforma tre cilindri che in KTM non abbiamo, quindi in quel settore non si creerebbero sovrapposizioni. MV Agusta deve puntare al premium, fare più moto come la Rush o la Brutale, mezzi da almeno 30mila euro. La Lucky Explorer, una moto oggettivamente fuori target, prodotta all’estero e dannosa per il brand stesso, è l’esempio di ciò che MV Agusta non deve fare”.

 

Trunkenpolz (KTM): “Ecco come trasformeremo MV Agusta senza licenziare nessuno”

"MV AGUSTA DEVE FARE MOTO PREMIUM. LA LUCKY EXPLORER? UN MODELLO DANNOSO PER IL MARCHIO"

Hubert Trunkenpolz (KTM)

Allargando lo sguardo, come valuta la collaborazione con CFMoto?

“Noi e CFMoto abbiamo iniziato a collaborare ben 10 anni fa, e la joint venture produttiva in Cina risale al 2017. Nella fabbrica di Hangzhou produciamo circa 30mila moto all’anno, basate su motori e tecnologia austriaca. L’obiettivo è arrivare a 100mila pezzi. Noi crediamo fortemente in questa partnership, la Cina è un grandissimo mercato”.  

Qual è la posizione del gruppo sulla mobilità elettrica?

“Crediamo alla elettrificazione per quanto riguarda la mobilità urbana, quella di breve raggio. Per il resto, investiamo fortemente sugli e-fuels, grazie anche alla nostra partecipazione alla MotoGP. Stiamo cercando di convincere la Dorna a adottarli con un anno di anticipo sulla tabella di marcia: in fondo la tecnologia motoristica è già pronta a recepirli oggi. Questo tipo di carburanti permetterà anche di ridurre inquinamento, consumi (quindi di adottare serbatoi più piccoli) e prestazioni delle moto, che ormai stanno andando oltre ogni limite”.

Le moto vanno troppo forte?

“Al Mugello su certi rettilinei ormai le moto toccano i 370 all’ora. Insomma, è folle e ingestibile, oltre che pericoloso per i piloti. Se la velocità di punta fosse 340, lo spettacolo non ne verrebbe danneggiato”.

Tornando alla mobilità alternativa, a che punto sono i progetti Husqvarna e-Pilen e scooter?

“La e-Pilen è pronta ma, per com’è adesso, se la mettessimo in vendita costerebbe troppo. Per questo necessita di un ulteriore giro di evoluzione e sviluppo. Lo scooter invece è praticamente pronto: mi sento di dire che potrebbe essere commercializzato già nel corso dell’anno”.

 

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