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I Comuni italiani pagano le bollette coi soldi delle multe

Redazione
dalla Redazione il 09/07/2022 in Attualità
I Comuni italiani pagano le bollette coi soldi delle multe
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Con l'emendamento al Decreto Aiuti, le risorse destinate alla sicurezza stradale vanno a tappare le falle dei bilanci delle amministrazioni

Pagare le multe non è mai piacevole, ma lo facciamo tutto sommato volentieri quando pensiamo che tali somme devono essere destinate (come prescrive il Codice della Strada) a risanare la rete stradale di propria competenza e in generale alla sicurezza stradale. Ebbene, nella conversione in legge del Decreto Aiuti la solita manina ha inserito un emendamento che consente agli enti locali di "distrarre" le risorse destinate per la tutela della incolumità di tutti per utilizzarli per il pagamento delle forniture di energia.

In barba a quanto previsto dalla legge, quindi, i Comuni potranno "distrarre" i proventi delle multe e destinarli a tutt'altro. Mettendo così in luce - se ce ne fosse bisogno - il reale motivo per cui vengono elevate le contravvenzioni. Ossia, per fare cassa.

Protesta attraverso un post su Facebook Diego De Lorenzis, vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera: "ritengo assurdo e indegno è usare risorse che possono salvare la vita a migliaia di persone. In questi anni ho contribuito insieme a tanti colleghi parlamentari a rendere più trasparente l'impiego che i Comuni fanno di tali risorse, affinché fossero usate correttamente, come prescrive il Codice della Strada, da diversi anni. Inoltre, con mia proposta, il parlamento nella recente conversione del dl Trasporti, ha ottenuto l'abrogazione di un'altra norma che consentiva, in deroga al Codice della Strada, agli stessi enti di usare le medesime risorse per lotta al randagismo e altre finalità differenti dalla sicurezza stradale. C'è stata quindi nuovamente una involuzione sul tema ed è francamente inaccettabile".

Anche ANCMA fa sentire la propria voce: "Pur condividendo l’emergenza e le difficoltà congiunturali, la tutela della vita di ciclisti e motociclisti non è alternativa al caro bollette. Da questo provvedimento emerge la prospettiva di una potenziale e ulteriore riduzione delle risorse per i progetti di sicurezza stradale, che comprendono anche la realizzazione di piste ciclabili, la manutenzione dell’asfalto, l’illuminazione. Di fronte al numero di vittime che si registra ancora in Italia, ai feriti, ai costi sanitari e sociali degli incidenti stradali, l’associazione esprime preoccupazione e auspica che l’articolo possa essere modificato”, afferma la Confindustria delle moto.

 

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