Quotazioni moto&scooter

Cerca

Seguici con

Attualità

Incidenti in calo, ma in moto si muore sempre tantissimo

Marco Gentili
di Marco Gentili il 23/07/2020 in Attualità
Incidenti in calo, ma in moto si muore sempre tantissimo
Chiudi

I numeri 2019 svelati da Aci e Istat sono incoraggianti per tutti. Tranne che per le due ruote a motore. Ecco tutti i dati

Una buona notizia: lo scorso anno in Italia sono diminuiti i morti sulle strade: sono stati 3.173, contro i 3.334 del 2018 (-4,8%). Sostanzialmente stabili i feriti (241.384, erano 242.919 nel 2018: -0,6%) e gli incidenti (172.183 rispetto ai 172.553 dell’anno precedente: -0,2%). Questo l’esito macro del rapporto ACI-Istat sull’incidentalità in Italia. Però i dati vanno saputi leggere. E per gli utenti delle due ruote a motore raccontano una cosa ben diversa.

 

TROPPI MOTOCICLISTI MORTI

L’aumento dei morti ha riguardato, in modo particolare, i ciclisti (253; +15,5%) e, a livello di numeri assoluti,  i motociclisti (698; +1,6%), che si confermano tra le categorie più a rischio. Nel complesso, gli utenti vulnerabili (cui dobbiamo aggiungere anche i pedoni e i conducenti di ciclomotori) rappresentano il 49,6% dei decessi (1.573 su 3.173).

I rischi che corre la nostra categoria sono ben chiari nei numeri: sono stati 37.840 i motoveicoli coinvolti in incidenti nel 2019. In seguito a questi sinistri, si contano 36.402 e feriti e 698 morti (cui, per dovere di cronaca, vanno aggiunte anche le vittime a bordo di ciclomotori). Di fatto, è praticamente impossibile uscire indenne da un incidente su due ruote a motore

In particolare, l'auto si conferma il nemico naturale del motociclista: nei 27.013 scontri auto-moto, si sono registrati 31.565 feriti e 386 morti; 70 le vittime in moto in seguito a scontri con autocarri; 4 quelle in seguito a incidenti con autobus.

LE CAUSE DEGLI INCIDENTI

Distrazione, mancato rispetto della precedenza o del semaforo, velocità troppo elevata si confermano, anche nel 2019, le prime tre cause di incidente (85.457, complessivamente il 38,2% delle circostanze). Tra le altre cause più rilevanti: distanza di sicurezza (20.207), manovra irregolare (15.574), il comportamento scorretto verso il pedone (7.800) o del pedone (6.647), presenza di buche o ostacoli accidentali (6.458): rispettivamente il 9%, il 7%, il 3,5%, il 3,% e il 2,9% del totale. Sulle strade urbane la prima causa di incidente è il mancato rispetto di precedenza o semafori (16,6%), seguito dalla guida distratta (14,1%); sulle strade extraurbane la guida distratta o andamento indeciso (17,9%), mancata distanza di sicurezza (12,8%) e velocità troppo elevata (12,2).

 

PICCO DI MULTE

Lo scorso anno le sanzioni per le violazioni al Codice della Strada sono aumentate complessivamente del 6,7%: le voci principali, oltre al superamento dei limiti di velocità (2.525.283), vedono ai primi posti l’inosservanza del rispetto della segnaletica (410.933; +12,4%), il mancato uso di lenti o l’uso improprio dei telefoni cellulare (162.363; +18,6%), il mancato uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta dei bambini (257.234; +26,7%). Segno più anche per le sanzioni per guida in stato di ebbrezza alcolica (42.485; +8,4%), diminuite, invece, quelle per guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti (5.340; -1,2%).

 

Incidenti in calo, ma in moto si muore sempre tantissimo
Incidenti in calo, ma in moto si muore sempre tantissimo
Incidenti in calo, ma in moto si muore sempre tantissimo
Incidenti in calo, ma in moto si muore sempre tantissimo
Incidenti in calo, ma in moto si muore sempre tantissimo
Incidenti in calo, ma in moto si muore sempre tantissimo
Incidenti in calo, ma in moto si muore sempre tantissimo
Incidenti in calo, ma in moto si muore sempre tantissimo

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

ADV