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Urban Mobility
Tre ruote in autostrada: niente da fare (per ora)
Non entra nel DL Rilancio l'emendamento che permette ai tre ruote di circolare su autostrade e tangenziali. Vediamo cosa succede
La cosa è a dir poco surreale: si tratta di dare un colpo di penna a un codice della strada talmente vecchio che parla ancora di "motocarrozzette" (sfido chiunque a trovarne una in giro) e non si adegua alla classificazione europea dei veicoli. E per di più senza incidere di un centesimo sui costi della collettività. Basterebbe pochissimo per consentire ai veicoli a tre ruote (Piaggio Mp3 e simili) di circolare su autostrade e tangenziali. Ancora una volta, però, è mancata la volontà politica di farlo. E non perché manchino dei requisiti tecnici: i mezzi in questione hanno tutte le caratteristiche di velocità minima e sicurezza per poter affrontare tali percorsi. Non è bastato nemmeno il nullaosta del Ministero dei Trasporti (che avalla in pieno tale modifica) per far sì che nel DL Rilancio venisse inserita un'inezia del genere.
ADESSO COSA SUCCEDE?
Passato questo treno, ad ANCMA non resta che aspettare il prossimo provvedimento utile per cercare di far passare un emendamento ormai "maledetto": nella sua banalità, si incaglia sempre a un metro dal traguardo. E non è la prima volta che accade. A quanto risulta a Dueruote, la prossima chance si chiama DL Sempificazione: l'idea sarebbe quella di inserire l'emendamento tre ruote in tale provvedimento, di prossima approvazione parlamentare.
COME COMPORTARSI
Al momento, quindi, per tutti i possessori di motoveicoli di massa a vuoto fino a 400 kg o di massa complessiva fino a 1300 kg - ovvero una parte dei veicoli di categoria L5e - valgono i divieti previsti dall'attuale codice. Non possono quindi circolare su autostrade e tangenziali non tanto perché rischiano la multa (lo scorso novembre la Polizia stradale aveva emanato una nota interna che invitava a non sanzionare tale comportamento), quanto per eventuali complicazioni legate alla polizza assicurativa: in caso di sinistro, infatti, la compagnia si appellerebbe all'articolo 175 del codice della strada (che ancora non è stato aggiornato e non prevede questa fattispecie di veicoli) per non risarcire il proprio cliente.
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