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La seconda vita di Laverda

Marco Gentili il 21/08/2018 in Attualità

Oggi la storica azienda vicentina, da cui sono usciti dei capolavori del motociclismo come la SFC 750, è viva e vegeta. Però è leader mondiale nel settore delle macchine agricole...

La seconda vita di Laverda
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Gli ultimi fuochi di paglia furono lo scooter Phoenix e le moto SFC1000 e Lynx 650, entrambe mai entrate in produzione. Poi nel 2006 il gruppo Piaggio, che ne ha controllato le sorti negli ultimi anni di vita, ha sospeso la produzione. Eppure il marchio Laverda, noto tra gli appassionati per aver prodotto alcuni dei modelli più importanti per la motorizzazione italiana (dalla 750 GT ed SFC alla 1000 3C e Jota, fino al 1000 V6 da competizione), continua a vivere, seppure sotto altre forme.

I motori per l’agricoltura

L’attività motociclistica, infatti, arriva solo nel 1949. Ben prima però l’azienda di Breganze era nota per essere un grosso produttore di mezzi agricoli. Che tra il 2007 e il 2011 è entrato nell’orbita dell’Agco Group, una multinazionale americana del settore. Il colosso statunitense ha investito oltre 130 milioni nello stabilimento di Breganze, trasformandolo in uno dei templi mondiali dei macchinari agricoli (circa 1.200 mezzi prodotti ogni anno). Che non saranno affascinanti come le moto, ma sono senza dubbio redditizi per l’azienda visto che possono costare fino a mezzo milione di euro.

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