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Days of Joy: una festa per tutti!

di Marco Gentili, foto Marcello Mannoni il 08/05/2018 in Attualità

Sempre più grande e sempre più internazionale: il primo appuntamento della terza edizione dei Days of Joy sancisce il successo della formula. Rivolta agli appassionati di Off-road e Flat-track così come ai principianti. Vediamo da vicino com'è andata...

Days of Joy: una festa per tutti!
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Sono passati 25 anni dal Trattato di Maastricht, ma alla fine ce l’abbiamo fatta pure noi. La Repubblica indipendente di Dueruote è entrata a pieno titolo nell’Unione europea delle moto. Alla nostra ultima assemblea, la prima delle quattro previste per il 2018, sono anche arrivati anche i delegati di Olanda, Inghilterra e Romania.

Se non avete mai sentito parlare del Parlamento europeo, dovete sapere che si tratta di un’istituzione che ha sede a Vairano di Vidigulfo, la località pavese che ormai è uno dei centri nevralgici del motociclismo internazionale. Nella Country House che ospita i Days of Joy - la manifestazione organizzata da Dueruote e da Scrambler Ducati - si parlano tante lingue differenti. Tre anni fa, alla prima edizione, nessuno avrebbe potuto prevedere un successo che travalicasse i confini nazionali.

C’è chi è venuto dalla Romania accompagnato dalla moglie che, mentre il marito smanettava nel corso di Flat Track, sotto le cure del maestro Gianni Borgiotti, si è dedicata al relax e al corso di cucina (realizzato in collaborazione con il Cucchiaio d’Argento, altra testata della nostra casa editrice). C’è chi è partito dai Paesi Bassi per imparare i rudimenti dell’off-road, e a fine giornata era talmente coinvolto nell’universo dello sterrato che ha costretto il “Gran maestro” del tassello Roberto Ungaro a fargli fare la prova più impegnativa del percorso fuoristradistico, ossia il guado nell’acqua. C’è chi è arrivato in comitiva dal Regno Unito, per dire che la Brexit è una roba politica, ma che nel parlamento della moto un posto per la Union Jack ci deve sempre essere. E noi di certo non glielo negheremo.

Venite, c’è posto

E poi ovviamente c’erano tanti italiani. Perché il mondo dello Scrambler è sempre più alla moda. Piace lo stile della moto, piace la connessione con la natura, piace il clima conviviale che si respira nella campagna pavese. Piace soprattutto il fatto che Scrambler sia un marchio inclusivo, aperto ai veri appassionati, agli amanti dell’off-road e del fuoristrada, ma anche a chi di moto è a digiuno (o quasi). Ai Days of Joy, infatti, si impara anche a guidare la moto partendo da zero. Molte le coppie, con la “lei” impegnata nella riding school e il “lui” a sporcarsi di fango o a dominare l’ovale di sabbia.

Una giornata calda ma piacevole ha baciato la prima giornata dei Days of Joy. Nel pomeriggio il sole ha fatto sentire tutta la sua potenza fuori stagione, ma i partecipanti ai vari corsi non si sono certo fatti intimorire dal verdetto del termometro. Certo, la stanchezza a una certa ora del pomeriggio ha mietuto le prime vittime: qualche caduta fuori programma, qualche leva che salta e anche qualche piccolo infortunio. Ma anche tra gli infortunati non è mai venuto a mancare il sorriso sulle labbra.

Regina Scrambler 1100

E poi ci sono le moto. Quest’anno, com’era prevedibile, la regina dei test ride esterni alla Country House di Vairano è stata la novità assoluta, la Scrambler 1100, decisamente apprezzata per la potenza del motore e le dotazioni elettroniche (su tutte, le mappe motore, il traction control e l’ABS Cornering).

Anche se i modelli “storici” sono comunque apprezzati. Come nel caso di Alessandro, che dopo 20 anni ha deciso di ricomprarsi una moto e ha scelto proprio la Scrambler 800: “L’ho appena comprata ma non l’ho ancora ritirata dal concessionario - dice - adesso già che sono qui ci faccio un giro. Perché ho scelto proprio la Scrambler? Perché è l’unica moto che mi trasmettesse qualcosa. Alternative? Non ne ho mai prese in considerazione”. Chissà, forse gli amici di Scrambler Ducati potrebbero utilizzarlo come prossimo testimonial in una eventuale campagna promozionale…

Al tramonto il Parlamento europeo della moto che risponde al nome di Days of Joy scioglie l’assemblea. Ma le sedute non si fermano qui: si replica il 10 giugno, il 15 luglio e il 16 settembre. Vi aspettiamo numerosi!

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