Abbiamo appena "digerito" l'Euro4 ed è già ora di parlare di Euro5, il nuovo standard di omologazione che nel mondo moto entrerà in vigore nel 2020. I costruttori di moto stanno già lavorando a testa bassa, ecco le linee guida che stanno seguendo.
Rumore
L'Euro4 prevede per i motocicli limiti da 73 a 77 db a seconda della cilindrata. L'Euro5 abbasserà ancora i limiti di rumore, anche se il legislatore non ha ancora deciso quanto le moto "del futuro" dovranno essere più silenziose. Il motivo è presto detto: a differenza dell'auto, sulla moto sono più limitate le possibilità di intervento per abbassare la rumorosità. Si può lavorare al massimo sullo scarico, sul filtro aria e sulla trasmissione. Alcune tipologie di moto saranno più penalizzate: in primis quelle da off-road con gomme tassellate, ma anche tutte quelle senza una carenatura che possa attutire i rumori meccanici del motore.
Impatto ambientale
Il WMTC, ovvero il World Motorcycle Test Cycle, sarà più severo: alle norme esistenti per l'omologazione saranno aggiunti alcuni requisiti, come quello delle emissioni zero all'altezza del basamento del motore (il cosiddetto Test type 3) e il test sulle emissioni evaporative (al livello del serbatoio). A questo si aggiunge una prova di impatto ambientale sulla durabilità del motore, che sarà testato per 35mila km: in questo range dovrà rientrare nei parametri stabiliti dalla legge.
Costi
Motori meno inquinanti, maggiore complessità tecnologica, una sensoristica di bordo inedita: un combinato disposto che costringerà i produttori di moto a stanziamenti cospicui nei reparti ricerca e sviluppo, per affrontare un cambiamento che ha paragoni - in termine di omologazioni - solo con quello che avvenne tra l'Euro2 e l'Euro3. È un dato di fatto che le moto Euro5 saranno più costose da produrre per le Case. E questo innalzamento si rifletterà inevitabilmente anche sul prezzo finale.
Emissioni
Si abbasseranno i limiti di emissione dei gas nocivi. Con l'Euro4 sono di 1,14 grammi di anidride carbonica (Co2) per chilometro, 0,17 di HC (idrocarburi incombusti) e 0,09 di NoX (ossido di azoto). Con l'Euro5 saranno di 1 g/km per la Co2, 0,1 per gli HC, 0,06 per i NoX.
Diagnostica di bordo
La diagnostica di bordo (che si sintetizza nell'acronimo OBD, ossia On Board Diagnostic) esiste già nell'Euro4, in forma blanda, e di fatto si riferisce al controllo del funzionamento generale della moto. Con l'Euro5 la OBD compirà un passo decisivo in avanti: dovrà infatti segnalare eventuali guasti che abbiano ripercussioni in termini di emissioni nocive. La diagnostica quindi dovrà lavorare sui sensori e gli attuatori della moto, monitorare il buon funzionamento non solo del motore ma anche del trattamento dei gas di scarico, così come del catalizzatore.
Polveri sottili
Ai limiti di emissioni di gas nocivi, con l'Euro5 si aggiungerà l'introduzione dei limiti di emissione per le polveri sottili, fissati a 0,0045 g/km. Un "giro di vite" che permetterà di allineare le emissioni del mondo moto a quelle del mondo auto.
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