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AMG e MV Agusta: fiori d'arancio entro l'anno?

di Christian Cavaciuti il 09/09/2014 in Attualità

Si fanno più insistenti le voci di un accordo tra la divisione sportiva di Mercedes e l'azienda di Schiranna: non solo una partnerhip a beneficio del marketing, ma un progetto industriale e finanziario di lungo periodo

AMG e MV Agusta: fiori d'arancio entro l'anno?
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Nel matrimonio tra AMG, la divisione sportiva di Mercedes, e MV Agusta, la divisione sportiva di sé stessa, di sorprendente non c'è praticamente nulla. È uno di quegli esiti di una relazione di cui di solito si parla avvicinandogli l'aggettivo "annunciato", anche se di annunciato ufficialmente non c'è niente: né la data, né il luogo. Conoscendo un po' la storia della coppia, però, è difficile pensare che possa andare a finire in un altro modo.

Del resto gli amori tra Germania e Italia sono stati molti. Per parlare solo di quelli più celebri, il Gruppo Volkswagen ha comprato la Lamborghini, la pista di Nardò e ha corteggiato più volte l'Alfa Romeo; la BMW ha comprato Husqvarna, salvo poi pentirsene, e anche Mercedes è sempres stata innamorata dell'Italia, come dimostra la costituzione dell'attivissimo Advanced Design Center sul lago di Como fin dal 1998 e la recente partnership con Ducati.

Proprio la cocente delusione dell'affaire Ducati, finita dopo un fulmineo approccio tra le braccia dei rivali di Audi (quindi Volkswagen), ha lasciato Mercedes senza sposa a due ruote e una sola alternativa adeguata, in termini di blasone, nei confini nazionali: MV Agusta. I tedeschi non sono stati con le mani in mano e il risultato, ora, pare non debba tardare molto.

Il matrimono tra AMG e l'azienda di Schiranna, di cui Giovani Castiglioni ha già avviato con un certo successo un processo di trasformazione in senso manageriale, sembra infatti poter essere annunciato entro l'anno, presumibilmente nel contesto di Intermot (a Colonia a inizio ottobre) o meglio a casa della sposa, a Eicma a inizio novembre.

La partnership sarebbe più di un accordo commerciale, ma passerebbe per l'acquisizione di una quota importante dell'azienda, per quanto di minoranza (15-20%). MV resterebbe quindi italiana e nelle mani di Giovanni Castiglioni, come era successo negli anni Novanta al tempo degli accordi con Piaggio prima e con i malesi di Proton poi. Le risorse finanziare, tecnologiche e organizzative di Mercedes, comunque, potrebbero consentire a MV un passo in avanti determinante per non perdere il treno dei modelli "premium", che richiedono ormai investimenti di una scala non più alla portata delle realtà artigianali (proprio di questi giorni è il caso della Horex che ha dichiarato l'insolvenza).

Ci sono insomma i presupposti, soprattutto dal punto di vista delle sinergie industriali e commerciali, per dare credibilità all'accordo. MV è finita spesso sotto i riflettori per presunti flirt con partner stranieri (si è via via parlato di inglesi, americani, russi), ma questa volta le intenzioni sembrano serie, e tutto sommato possiamo dire che, anche per il bene dell'azienda, questo matrimonio s'ha da fare.

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