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Attualità

Shell condannata a ridurre alcuni prezzi

di Riccardo Matesic
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Una sentenza del Tribunale d'Appello ha imposto alla compagnia petrolifera Shell di vendere il carburante a un gestore privato al medesimo prezzo al quale viene venduto a un vicino gestore a lei associato

Nella cittadina toscana di Massa, coesistono due impianti di distribuzione del carburante a distanza di poche centinaia di metri, uno a marchio Shell e l'altro a marchio Aico Uno.
Entrambi commercializzano benzina della società anglo-olandese, ma il primo fa capo a un gestore autonomo, il secondo a un gestore associato alla Shell, che in virtù di tale status avrebbe diritto a condizioni di favore.
Ora due differenti gradi di giudizio hanno stabilito che la società petrolifera deve offrire il carburante al medesimo prezzo per entrambi i gestori, altrimenti incorre nell'abuso di posizione dominante e nella violazione delle condizioni commerciali eque e non discriminatorie.
La Shell ha dunque immediatamente ridotto di circa 15 centesimi il prezzo della benzina offerta al gestore autore del ricorso. Ora le due stazioni di servizio differiscono nei prezzi solo perché quella a marchio Aico Uno offre anche il self service, con prezzi scontati. La Shell si appresta comunque a lasciare il mercato italiano, avendo ceduto già la sua rete distributiva di 830 impianti alla concorrente Q8. Mancherebbe ancora l'ok dell'Antitrust, ma l'accordo potrebbe diventare esecutivo con la fine del 2014. A quel punto il marchio resterà sul nostro territorio solo con altri prodotti, quali ad esempio gas e lubrificanti.

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