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Attualità

Affondato il decreto sulle assicurazioni

di Riccardo Matesic
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Troppi emendamenti, troppi disaccordi. Alla fine si è deciso di salvare il complesso del decreto Destinazione Italia da convertire in legge, tagliando tutta la parte relativa alla RC Auto e Moto. Se ne riparlerà in un futuro provvedimento

Tutto da rifare per le assicurazioni. Governo e maggioranza in Parlamento non si sono trovati d'accordo durante la conversione in legge del decreto Destinazione Italia, e si è deciso di "stralciare" l'art. 8, quello che parlava di assicurazioni.
C'erano troppi emendamenti e il testo che ne sarebbe venuto fuori era pasticciato. Troppe lobby di potere al lavoro su un tema tanto sentito.
Così per ora non se ne fa nulla degli sconti per la scatola nera né di quelli per chi acconsente all'ispezione del veicolo al momento della sottoscrizione della polizza. E niente sconto obbligatorio neanche per chi firmando il contratto accetta la clausola dell'obbligo alla riparazione presso officine convenzionate in caso di danni. Salta anche la prescrizione sui testimoni, citabili solo al momento della denuncia, e il termine di 90 giorni per chiedere il risarcimento.
Ciò non toglie che tutte le iniziative che avrebbero portato a sconti del premio potranno liberamente applicarle le singole compagnie! E, anzi, case e concessionari potranno trovare accordi in tal senso con le loro assicurazioni di riferimento.
Fra gli emendamenti saltati ne segnaliamo uno, presentato dal deputato campano Leonardo Impegno, che avevamo particolarmente apprezzato. Fosse passato avrebbe impegnato le compagnie a introdurre una tariffa unica per tutta Italia per i guidatori esenti da sinistri negli ultimi 5 anni. Non sappiamo se la cosa fosse realmente realizzabile, perché le compagnie hanno comunque differenziato le province in base all'incidentalità registrata, ma di certo sarebbe stato un gran bel sasso nello stagno.
Ora si ricomincia da capo, probabilmente con un disegno di legge delega, che il Parlamento potrebbe emanare in tempi relativamente brevi (un paio di mesi?) e dare così modo al Governo di rimettere mano alla materia. Fosse questa la strada, si arriverebbe direttamente a un testo di legge pronto per l'approvazione. Ma i tempi non saranno comunque brevi.
E intanto tutto il settore automotive continua a soffrire, anche per i costi eccessivi delle polizze assicurative.

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