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Attualità

Omicidio stradale: facciamo chiarezza

di Riccardo Matesic
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Dopo l'ennesima strage causata da un guidatore ubriaco si è tornati a parlare di uno specifico reato per punire i pirati della strada. Ma a parte il sensazionalismo mediatico, poco sembra essere cambiato...

In questi giorni si è tornati a parlare dell'istituzione di uno specifico reato per chi provoca incidenti mortali guidando sotto l'effetto di alcol o droghe.
Hanno fatto clamore due gravissimi incidenti avvenuti nel periodo delle feste, con le conseguenti urla dei molti che chiedono l'istituzione di questo specifico reato. E, soprattutto, ha fatto notizia l'annuncio del Ministro Annamaria Cancellieri, di voler inserire l'omicidio stradale nel prossimo "Pacchetto giustizia".
Immediatamente tutti i giornali e le televisioni hanno ripreso i lanci d'agenzia, come se fossimo pronti a chiudere in galera immediatamente tutti i pirati della strada.
In realtà non è cambiato nulla: puro sensazionalismo mediatico. C'è una fortissima pressione intorno a questa idea di poter processare per omicidio chi si macchia di colpe così gravi; è vero. Ma gli interrogativi espressi a suo tempo sono ancora sul tavolo.

Ci occupammo della cosa per la prima volta a fine 2011, intervistando un magistrato, che espresse una serie pesantissima di dubbi. In sostanza, in assenza di flagranza di reato e di possibilità di reiterazione dello stesso, o di fuga, non ci sarebbe nessuna possibilità di fermare il pirata stradale responsabile d'incidente. Un dubbio che aveva esternato anche il precedente ministro della Giustizia, Paola Severino.
Il problema è complesso, e andrebbe analizzato con calma da giuristi esperti, piuttosto che con il solito comunicato-esca per le agenzie.

Sulle strade ci sono troppi pirati; è innegabile. Gente che guida sotto l'effetto di alcol (in calo) e gente che guida dopo aver assunto droghe (casi in aumento e difficilmente individuabili). In più ci sono quelli che guidano semplicemente in maniera sconsiderata.

Alzi la mano chi pensa che con l'istituzione dell'omicidio stradale si possa arginare tale problema. Soprattutto se ci si riferisce al romeno di 21 anni privo di patente, che guida ubriaco e sotto l'effetto della cocaina. Ci riferiamo al personaggio che ha causato a dicembre la morte di una bambina sulla via Nettunense, vicino Roma. Un fuorilegge di quella pasta si spaventerebbe per l'esistenza di una legge sull'omicidio stradale? O piuttosto non ne sarebbe neanche a conoscenza?

Le leggi ci sono già, ma spesso sono rese inapplicabili. Senza affrontare il nodo, tutto politico, della prescrizione, di cui parlò il nostro magistrato, un vero efficace rimedio sarebbe un sensibile aumento dei controlli di polizia sulle strade. Una soluzione semplice, se non fosse per il fatto che... costa soldi.

Per chi fosse interessato ad approfondire, segnaliamo:


- Il parere dell'allora Ministro della Giustizia, Paola Severino

- Un interessante intervento del presidente dell'ASAPS, Giordano Biserni


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