Ci risiamo: nuove accise sulla benzina

Dopo il grave terremoto dei giorni scorsi in Emilia è arrivato un aumento sul prezzo del carburante che consentirà al Governo di recuperare 500 milioni entro il 31 dicembre prossimo

Il nuovo aumento sulle accise per il terremoto è arrivato puntuale. Due centesimi al litro, che con l'IVA diventano 2,4. Non sarà però un'imposta destinata a restare - e questa almeno è una novità positiva - visto che scadrà il 31 dicembre prossimo.

Sul tema benzina abbiamo già scritto molto, anche recentemente. È giusto o non è giusto prelevare soldi in questo modo? Al di là del nome che portano, le tantissime accise che gravano sul carburante (558 millesimi in tutto) sono sicuramente eccessive, e spingono troppo su il prezzo della benzina. Il che si traduce in un effetto domino su tutti i beni e generi di consumo che acquistiamo e, quindi, in un effetto depressivo dell'economia.

Non a caso il nuovo aumento della tassazione del carburante ha riscosso solo pareri negativi. E mentre il ministro dei Trasporti Corrado Passera ha invitato le aziende petrolifere a ridurre i loro margini, i sindacati confederali hanno criticato senza mezzi termini, ricordando che sarebbe assai meglio andare a pescare soldi con la caccia agli evasori fiscali e la riduzione degli sprechi.
Due importanti sindacati dei gestori delle pompe di carburante hanno anche ricordato che nell'ultimo anno sono stati decisi aumenti delle accise per 20 centesimi, e questo si è tradotto in un forte aumento dei prezzi, che hanno fatto calare i consumi (ad aprile -14,4% rispetto al 2011).
L'unico commento positivo sembra sia arrivato dal governatore della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, secondo il quale gli italiani capiranno.
Nonostante la gravità della situazione, ci permettiamo di dubitarne.