Dalla prima eredita l?impostazione generale di passista, cupolino ampio (ma troppo basso!) e carenatura avvolgente, dalla seconda i muscoli, ovvero quel quattro cilindri (modificato e portato alla soglia dei 1.352 cc) che ancora oggi rimane un punto di riferimento quanto a prestazioni pure.


L?alimentazione è ad iniezione elettronica e l?air box è alimentato dalla vorace bocca posta centralmente sul cupolino. La potenza massima non è stata dichiarata dalla casa: in compenso la Kawasaki annuncia un valore di coppia di 10 kgm a soli 2.000 giri!
La ciclistica mantiene elevato il livello dell?allestimento tecnico. Riprende e sviluppa quella della ZX-12R, ovvero una struttura monoscocca in alluminio che domina superiormente il propulsore. Una soluzione questa che ha permesso una centralizzazione delle masse a tutto vantaggio del bilanciamento ciclistico.



Completano il quadro sospensioni sofisticate: all?anteriore troviamo una forcella a steli rovesciati da 43 mm mentre posteriormente lavora un monoammortizzatore che sfrutta il sistema di leveraggi Uni-Trak Kawasaki. Vista la propensioni alle elevate velocità molto si è speso ad Akashi per ottimizzare la resa aerodinamica: altrettanto raffinato è l?impianto frenante con l?adozione di dischi a margherita. Merita un cenno infine il sontuoso ponte di comando strutturato su due elementi circolari analogici e un completissimo pannello LCD.