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Buell

il 17/09/2001 in Attualità

La più sportiva fra le marche motociclistiche americane presenta una motocicletta rivoluzionaria in molti particolari, con un motore Harley "vecchia generazione" particolarmente potente

Buell

La più sportiva fra le marche motociclistiche americane presenta una motocicletta rivoluzionaria in molti particolari, con un motore Harley "vecchia generazione" particolarmente potente




Quando la Harley Davidson ha annunciato l'uscita della nuova V-Rod, con motore bialbero a 8 valvole raffreddato a liquido, molti hanno immaginato subito una Buell spinta da tale propulsore.
Niente di tutto ciò: la marca che rappresenta ormai da anni l'Harley Davidson fra gli amanti della motocicletta sportiva, ha scelto il vecchio bicilindrico ad aste e bilancieri per la sua più moderna creatura: la XB9R Firebolt, una moto tanto tecnicamente avanzata da far sembrare "antico" il mitico V Twin.





C'è da chiedersi a questo punto quanto aspetterà la Harley ad equipaggiare questa Buell col motore della V-Rod, certamente più idoneo a valorizzare una ciclistica raffinatissima e un modello le cui ambizioni sono più rivolte al pubblico della Yamaha R1, che a quello di una custom, per quanto aggressiva.

XB9R Firebolt




Caratterizzata da linee tutto sommato nuove per la casa americana, la Firebolt adotta un nuovo motore, inedito per cilindrata e soluzioni tecniche.
Il propulsore rispetta lo schema bicilindrico a V di 45° raffreddato ad aria con due valvole per cilindro ed alimentazione ad iniezione elettronica, ma si propone con una nuova cilindrata di 984 cc.
Il serbatoio del carburante (a cui si accede dalla zona del cannotto di sterzo) è ricavato all?interno del telaio, è scomparsa infatti la struttura tubolare a sezione tonda dall?elaborato disegno, per far posto ad un doppia culla in alluminio a sezione variabile, su cui è infulcrato un forcellone davvero ben riuscito, dall?aspetto estremamente sportivo e dotato di capriata d?irrigidimento sul lato destro.





Assolutamente inedita è la scelta di alloggiare l?olio del circuito di lubrificazione all?interno dei tubi del forcellone.
I cerchi sono in alluminio lucidato a sei razze (sdoppiate su quello anteriore), associati ad un impianto frenante di sicuro effetto all?anteriore: qui agisce infatti un disco da 370 mm con pinza a 6 pistoncini, coadiuvato dal disco tradizionale, fittamente forato e dotato di pinza a doppio pistoncino contrapposto, installato sulla ruota motrice.




Le sospensioni sono Showa: forcella a steli rovesciati e mono posteriore, con ampie possibilità di regolazione.
Se la ciclistica risulta inedita, il disegno dello scarico, i cui collettori confluiscono in un terminale disposto al di sotto del propulsore, resta fedele alla geometria che ha decretato il successo stilistico della casa americana, ed ospita gli attacchi per il puntale, dalla linea aggressiva. Anche la trasmissione finale è, come di consueto, a cinghia dentata.

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