Non è stato in assoluto il primo scooter di piccola cilindrata, ma è sicuramente il più conosciuto, non solo grazie alla canzone dei Lunapop, riproposta nel 2020 da J.Ax. Il “vespino” è realizzato sfruttando la carrozzeria small frame (ereditata dalla Vespa 125 Primavera) ed è riconoscibile per due elementi caratteristici: il faro anteriore squadrato e il “cravattino” in plastica al centro dello scudo paragambe. È rimasta in produzione dal 1969 al 1983 in serie che differiscono per i diametri delle ruote e per il numero di marce. Tra il 1969 e il 1975 è stata prodotta anche nella variante Elestart, con avviamento elettrico, riconoscibile per un secondo sportello sulla parte sinistra della carrozzeria, dove erano ospitate le batterie
Acquistare oggi una Vespa 50 Special d’occasione significa portarsi a casa un pezzo di storia, prodotto in oltre 750.000 esemplari. Appartiene a una generazione che ha poco in comune con gli scooter attuali, perché rimane fedele all’impostazione della Vespa originale del 1946. La carrozzeria è tutta in lamiera, il motore è a due tempi con cambio sul manubrio, le ruote sono facilmente smontabili e riparabili in caso di foratura, e il freno posteriore è a pedale, come sulle moto “vere”. Possono essere classificate in generazioni, con la prima equipaggiata con cambio a tre marce e ruote da 9 pollici di diametro poi, a partire dal 1975, la seconda serie è stata dotata di cerchi da 10 e cambio a quattro marce. Nel 1991 Piaggio ha proposto una nuova edizione della piccola Special in tiratura limitata, denominata Revival, che tuttavia non è una vera e propria replica, poiché ha il faro tondo, come le serie R e L.
L’offerta sul mercato delle occasioni è piuttosto ampia, ma poche Vespa 50 Special sono in condizioni tali da giustificare quotazioni spesso alte. Per giustificare prezzi da veicoli da collezione, i piccoli scooter Piaggio dovrebbero essere del tutto fedeli agli originali, invece hanno spesso colorazioni improbabili, selle a due posti (di serie usciva dagli stabilimenti di Pontedera con la monoposto battezzata “gobbino”) e motori elaborati. La velocità massima per i ciclomotori, che all’epoca era di 40 km/h, spingeva molti proprietari a montare carburatori, cilindri e una lunga serie di componenti che avevano lo scopo di aumentare le prestazioni. Particolari che, bisogna ricordarlo, devono essere rimossi e sostituiti con quelli di serie per superare revisioni e collaudi.
Possono essere molti i motivi che spingono ad acquistare una Vespa 50 Special usata, ma tra questi non può essere compresa la convinzione di concludere un affare. Per chi non è dell’ambiente è veramente difficile capire se il prezzo richiesto è realmente quello corretto, quindi nella maggior parte dei casi è chi vende a trarre i maggiori vantaggi. Prima di staccare l’assegno o inviare il bonifico è sempre consigliabile farsi assistere da un esperto del settore di fiducia.
Quella che un tempo era la tecnica di guida nota a tutti i quattordicenni è oggi ormai cancellata dagli scooter moderni, con cambio a variatore continuo. In ogni caso non si tratta di nulla di particolarmente difficile, si tratta semplicemente di coordinare l’uso della mano sinistra, che oltre a tirare la leva della frizione deve anche ruotare la manopola per inserire la marcia. La presenza delle ruote da 10 pollici, con sezione ridotta, rende lo scooter estremamente maneggevole.
Quando fu presentata, nel 1969, la pubblicità recitava “si guida a 14 anni, senza targa e senza patente”, ma oggi le regole sono cambiate, quindi è necessario essere in possesso di una patente AM, ottenibile a partire da 14 anni. È evidente che casco e assicurazione sono obbligatori, e resta vietato il trasporto di un passeggero, perché la Vespa 50 nasce omologata per una sola persona. Nel caso se ne trovi una dimenticata in una cantina, bisogna prevedere le pratiche per dotare lo scooter di una targa.