Storia del marchio MV Augusta
Meccanica Verghera Agusta, abbreviato in MV Agusta, nata come azienda aeronautica, ha iniziato a produrre motociclette nel 1948 e ha conosciuto un notevole successo nelle competizioni motociclistiche. Nel Motomondiale ha raccolto, tra il 1952 e il 1974, 75 titoli mondiali tra piloti e costruttori. Con 16 titoli costruttori, è tutt'ora la casa che ha vinto più titoli in assoluto nella Classe 500. Considerando le quattro classi, è di gran lunga la casa europea più titolata. Dopo la morte del conte Domenico Agusta nel 1971, la MV Agusta si disimpegnò dal settore motociclistico per chiudere nel 1977. Sparì dal mercato fino a quando i fratelli Castiglioni, a cui faceva capo il Gruppo Cagiva, rilevarono il marchio nel 1991. Da allora la MV Agusta, pur attraversando vari cambi di controllo societari, si è distinta per una produzione di sportive stradali al massimo della tecnologia e dello styling, capaci di confrontarsi, su strada ed in pista, con le migliori sportive europee e giapponesi. Il primo modello del "nuovo corso" è stata la F4, progettata da Massimo Tamburini, co-fondatore della Bimota e "papà" della Ducati 916. La quadricilindrica 1000 è la sportiva stradale di punta di MV Agusta, affiancata dalle tricilindriche F3 800 e 675. Con le stesse motorizzazioni 3 e 4 cilindri è stata sviluppata anche la gamma Brutale. La Rivale 800 è a sua volta l'interpretazione MV Agusta del tema Supermotard. La Stradale 800 è una moto più da turismo, al pari della Turismo Veloce 800, l'interpretazione MV Agusta della grossa enduro turistica. Meccanica e prestazioni sempre al top, con prezzi adeguati all'una e alle altre. Per quel che riguarda le supersportive, la F3 675 rappresenta il modello più "economico" e parte da oltre 13.000 €. All'estremo opposto, le F4 1000 sono comprese tra i 20.000 € della EAS ed i 40.000 € dell'estrema RC da 212 cavalli.