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Lombardia

Lombardia: la Val Taleggio

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Un rilassante giro in moto a metà strada tra la Valsassina e la Val Brembana. Un percorso ancora poco battuto dal turismo di massa che regala panorami suggestivi e sensazioni di guida appaganti. Gallery fotografica e road book da scaricare

Una bella panoramica della Val Taleggio

La meta di quest'itinerario è la Val Taleggio, un nome curioso che ricorda il famoso formaggio conosciuto in tutta Italia, e che qualcuno definì la "Piccola Svizzera Bergamasca". E' facilmente raggiungibile da diverse direzioni, in quanto poco distante da San Pellegrino Terme, e vi si trova il paese d'origine del famoso latticino che dà il nome alla valle omonima.
Per chi giunge da ovest, consigliamo l'uscita di Dalmine sull'autostrada A4 in direzione di Venezia.
Per chi, invece, giunge da est si presentano due possibilità: la prima è quella di uscire al casello di Bergamo e seguire le indicazioni dello stadio comunale e da qui proseguire per la Val Brembana. La seconda alternativa, che consigliamo, è di uscire al casello successivo di Dalmine: si allunga leggermente il tratto in autostrada, ma si risparmia tempo e il tragitto è più semplice. Il trasferimento in autostrada non è certo esaltante, ma ci permette di risparmiare tempo e dedicarne di più alla visita della valle. Dal casello di Dalmine si raggiunge la località tramite la SS 470 in direzione Valle Brembana.


- punto di partenza di un altro itinerario in terra bergamasca, la Valle Imagna - proseguiamo in direzione San Pellegrino. Vale la pena investire qualche minuto alla visita del paese, che in passato ebbe sicuramente fasti di tutto rispetto. La presenza del Grand'Hotel e del Casinò municipale, testimoniano che il paese era frequentato da un turismo di prestigio e con alta disponibilità economica. Le cronache del tempo riportano la presenza di personaggi della politica e dello spettacolo di fama internazionale. Purtroppo col tempo, e con la crisi del turismo termale, si sono persi i vecchi fasti. Vedere oggi il Grand'Hotel, con la sua facciata trascurata, mette in po' di tristezza anche se, quando si visita l'interno, si percepisce ancora la solennità della struttura.
Ogni anno, dall'inizio di luglio alla fine di settembre, si organizza un'asta d'antiquariato per la vendita di mobili d'epoca con pezzi di gran pregio, che fanno gola agli appassionati d'arredamento di prestigio. Vale la pena di gettare un'occhiata, anche per chi non ha la passione d'arredamento storico. Terminata la visita del Grand'Hotel, a pochi passi, sull'altra sponda del fiume, sorge il Casinò municipale con il giardino che permette una vista della valle circostante. E' possibile visitarlo all'interno, sempre che non ci siano manifestazioni in corso, previa prenotazione.
Terminato il giro turistico del paese, che impegna poco tempo, ci dirigiamo alla volta di San Giovanni Bianco, dove c’è la diramazione della strada che conduce alla Val Taleggio. Appena pochi chilometri dal bivio, si comincia a vedere la parte interessante della Valle. La Sp25 di fondovalle, corre lungo una stretta gola creata dall’erosione dell’acqua che scorre nel torrente Enna, creando un percorso piacevole che si affronta in scioltezza e che, moderando la velocità, si prolunga la gradevole sensazione d’essere immersi in uno scenario insolito a pochi chilometri dai grossi insediamenti industriali.



La conformazione rocciosa, abbinata all’erosione dell’acqua che scorre nel torrente, ha formato una serie d’insenature con rocce a strapiombo, coperte dalla vegetazione tipica degli orridi fluviali, con piante che crescono nei posti più incredibili. In alcuni casi sarebbe consigliabile fermarsi ad ammirare cosa è stata capace di creare la natura. Recentemente hanno apportato delle modifiche alla strada costruendo una galleria che ha sicuramente migliorato la viabilità, ma ha tolto parte della suggestione caratteristica della valle. Il fondo stradale è in ottime condizioni e permette di apprezzare il panorama circostante in quanto l'attenzione non è eccesivamente concentrata sulla guida.
Usciti dalla gola, si giunge a Sottochiesa paese che, con le frazioni di Pizzino, Olda e Peghera, formano il comune di Taleggio, zona originaria della produzione dell’omonimo formaggio. Conosciuto e apprezzato già nei secoli X e XI per il suo caratteristico sapore ottenuto con una tecnica di stagionatura particolare, era inizialmente utilizzato come merce di scambio. La maturazione avveniva in grotte dove le correnti, provenienti da fenditure nella roccia, conferivano al formaggio l’aroma caratteristico, apprezzato anche dalle famiglie nobili che lo servivano a tavola durante i loro banchetti. In questo periodo lo si può acquistare nelle botteghe del paese assieme alle altre specialità locali.
Oltre alla gastronomia Taleggio offre anche diversi spunti artistici quali, per esempio, le chiese parrocchiali sparse nelle varie frazioni.


Proseguendo nel nostro giro passiamo da Vedeseta dove, poche centinaia di metri prima dell’abitato, sorge il bivio che permette di tornare nei pressi di San Pellegrino.
Si percorre la strada che passa dagli abitati di Gerosa e Brembilla, con la possibilità di visitare la valle limitrofa. La nostra scelta, invece, ci porta in Valsassina. Il fondo stradale in buone condizioni, ci permette di procedere potendo ammirare la valle sottostante, con i suoi ampi pascoli e le caratteristiche malghe in pietra, usate per il ricovero del bestiame che fornisce il latte per la produzione del Taleggio, fino all’abitato di Avolasio. Poche centinaia di metri dopo il paese, dopo una ripida discesa, comincia la strada che porta alla Culmine, e lo scenario e l’impegno nella guida cambia.
La strada, a mezza costa, si presenta con una carreggiata di dimensioni ridotte, il fondo irregolare e con numerose curve ravvicinate che impongono una certa attenzione a percorrere il tratto fino alla Culmine San Pietro. La concentrazione nella guida non permette di guardare con attenzione il panorama della valle che, anche se non ci sono scorci di particolare interesse, il turista di passaggio ha il contatto diretto con la natura e, in alcuni casi, percepisce la sua essenza selvaggia.
Non sono molte le possibilità di fermarsi per poter apprezzare al meglio lo scenario, pertanto il breve tratto si percorre in tempi abbastanza rapidi e, quando arriviamo alla Culmine, si è ripagati del piccolo sacrificio. L’aria che si respira in quota è frizzante , siamo a circa 1200 metri, con una differenza di circa 10° inferiore. La cima è un punto di partenza per escursioni che permettono di ammirare le valli sui due diversi versanti, adatte anche per quelli poco attrezzati che vivono la montagna per prendere una boccata d’aria fresca, e portare la famiglia in gita la domenica. Ci sono anche due rifugi che si affacciano sulle due diverse valli, che offrono la possibilità di gustare le specialità locali, ammirando le montagne circostanti. Purtroppo si deve affrontare il rischio di non trovare posto nelle belle giornate a causa dell’alta densità di turisti, sproporzionata rispetto alle dimensioni delle strutture. Dopo una breve escursione a piedi, che ha rinfrancato lo spirito e e stimolato l’appetito, si prosegue per la Valsassina percorrendo la Sp46. La strada è poco impegnativa anche se non molto veloce visto la larghezza limitata, che offre un panorama rilassante che si apprezza maggiormente per la velocità ridotta.


La valle di questo versante della montagna si presenta più stretta di quella precedente, con alcuni scorci che fanno intravedere i centri abitati con le loro strutture industriali, che rovinano parzialmente l’aspetto bucolico del paesaggio. A Moggio ci siamo fermati a pranzo al ristorante “Ai Portici” dove, con una spesa abbordabile, si può gustare il pranzo, ammirando le montagne che circondano il paese, anche se abbiamo dovuto rinunciare alle specialità locali.
Terminato di pranzare andiamo a fare scorta di sole e aria di montagna prima di affrontare il traffico del rientro domenicale, al Cainallo passando da Perlasco. E’ un ampio altipiano, dove nei mesi estivi ci si reca per rilassarsi al sole e, nei mesi invernali, è il punto di partenza degli impianti di risalita degli sport invernali.
Al ritorno occorre procedere con cautela sulla strada panoramica sopra il lago di Como, sponda Lecchese, a causa del tracciato stretto con le curve il più delle volte cieche. Giunti a Bellano, facciamo il rientro percorrendo la strada che costeggia il lago, godendoci, negli ultimi momenti della giornata, gli scorci dei paesi che si affacciano sul Lario che, nel tardo pomeriggio, assumono un fascino particolare per la luce calda del crepuscolo.
Casinò municipale: altro edificio liberty del 1906 conserva ancora intatte tutte le sue bellezze. Questo permette di organizzare convegni e manifestazioni culturali con artisti d’importanza nazionale. E’possibile visitarlo.

Grand’Hotel: edificio in stile liberty edificato nel 1904, con comfort impensabili per il periodo in cui è stato costruito. I piani erano raggiunti da ascensori e tutte le camere erano dotate d'acqua potabile, luce elettrica, e telefono. Terminato l’esercizio nel 1978, è stato abbandonato per diversi anni. Attualmente è in programma la restaurazione di alcune parti. Ora una porzione dello stabile è sede di vendite di mobili d’antiquariato nel periodo da luglio a fine settembre.


Tempio della Vittoria: costruito con pietra locale nel 1919 alla fine della I guerra mondiale. Per commemorare i caduti del conflitto recentemente terminato, e tutte le vittime degli olocausti.

Museo di scienze naturali: sono esposte le varietà di piante e animali caratteristici della valle.Per le visite guidate è necessaria la prenotazione.
Per informazioni e prenotazioni rivolgersi a Stefano Torrioni tel. 0345- 22400, Flavio Galizzi Tel. 0345–23222.
Orari : martedì dalle ore 10.00 alle ore 12.00, giovedì dalle ore 14.30 alle ore 17.00, sabato dalle ore 14.30 alle ore 17.30.
Pizzeria “Al Palazz dol Miro”
via Pianforino 58 Peghera di Taleggio tel. 0345/47044
Specialità: pizze coi formaggi tipici abbinate alle erbe selvatiche raccolte nei campi. Altre specialità casonsei e polenta taragna.

Ruffinoni Caterina Cassina Valsassina (LC) – Loc. Culmine san Pietro tel: 0341 996277

Ristorante pizzeria “Ai Portici” Via Papa Giovanni XXIII 14, Moggio (Lc), tel. 0341-910652


Via Costa D'olda, 73, Taleggio,Tel. 0345.47006
Situato nel mezzo della val Taleggio, dispone di 40 camere, tutte con bagno privato, interamente costruito secondo i criteri della bioarchitettura. Il suo ristorante può ospitare 180 persone
www.albergodellasalute.com Agriturismo Grabbia, frazione Grabbia di San Giovanni Bianco (Bg) telefono: 0345.41707
Circondato da 20 ettari di terreno, si possono rivivere gli stili di vita degli abitanti delle alture orobiche. I sentieri nelle vicinanze permettono di fare rilassanti passeggiate a contatto con gli animali che pascolano liberi nei campi.
www.agriturismograbbia.it Bed & Breakfast il Noce Via Sentino 21, S. Giovanni Bianc, tel. 349.8417969 - Fax: 035.882661 Accogliente casa rurale del ‘500, circondata da alberi di noce. Camera matrimoniale arredata in maniera semplice ma funzionale con materiali ecologici 40/30 euro a notte. www.ilnoce.com02.com
Una veduta laterale del Grand Hotel a San Pellegrino
Il tempio di San Pellegrino
La facciata del Grand Hotel a San Pellegrino
Le lussuose stanze del Grand Hotel
Panoramica del lago di Como
Il fiume Brembo che attraversa San Pellegrino
Le terme a San Pellegrino
Il Casinò a San Pellegrino
Pascoli nei pressi del rifugio del Cainallo ai piedi del Monte Croce
Il torrente nella Val Enna
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