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Campania

Il mare della Campania

La costa del Cilento costituisce una cornice spettacolare, che nulla ha da invidiare a località ben più note. Con passaggi di interesse archeologico e gran finale agli scavi di Paestum

Il mare della Campania
Il mare della Campania
La Campania inizia qui, a Sapri. La divide da Maratea, cioè da quel breve lembo di Basilicata che si affaccia sul Mar Tirreno, il Monte Ceraso, piccolo rilievo disabitato che si sporge sull'acqua a formare il Golfo di Sapri. Come Policastro Bussentino, la città dei "trecento giovani e forti" è un vivo e attivissimo centro, mai disabitato, come lo sono molte località marine al di fuori dell'estate.
Le unisce un tratto di strada dritto e lungo sul mare; uno dei pochi, perché poi viaggiare lungo la costa significa allontanarsi e riprendere il mare, procedere in un tortuoso e spesso lento saliscendi. Tutto attorno, una macchia mediterranea più generosa nelle mezze stagioni, bruciata dal sole - e anche da qualche incendio - nelle estati roventi. Il paesaggio non ci perde, il colpo d'occhio, ovunque si guardi, è spettacolare. Pochi, ordinati e ben raccolti, i borghi che si incontrano lungo la strada.
Apparentemente tutti simili, ognuno con una sua storia e una sua connotazione. E si fa anche presto a carpirne l'anima e a dare preferenze. Scario, con le sue casette linde e colorate, allineate lungo il porticciolo, è la porta d'ingresso per il tratto di monte; la strada, infatti, si allontana dalla costa, off limits per un bel pezzo, cioè raggiungibile solo in barca. Si penetrano le pendici del Monte Bulgheria, passando per San Giovanni a Piro, un luogo fuori dal tempo, e si scende poi di nuovo verso il mare attraverso lo spettacolare ottovolante di tornanti che strapiombano su Marina di Camerota. Attrae poco, Marina, occupata com'è da una infilata di villaggi - peraltro ben celati nella macchia - che non lasciano vie di accesso al mare. Piace molto di più salire a Camerota, con la deviazione verso l'interno: rinomata per l'antica lavorazione delle corde da pesca e delle anfore in terracotta, ne custodisce ancora qualche traccia.
Per togliersi la voglia di un tuffo, va benissimo Palinuro. Nonostante che molta spiaggia se la sia presa il mare con un incessante lavoro di erosione, resta una lunga lingua di sabbia prima oro, poi più scura, spezzata solo da qualche scogliera. Bagni attrezzati e ben organizzati, mai caotici, si alternano a lunghi tratti di spiaggia libera. Molti hanno il parcheggio custodito e ombreggiato, offerto in un economico pacchetto con ombrellone, lettini e docce; in alternativa, lungo tutto il litorale, il parcheggio è a pagamento, ma le moto (sorpresa!) non pagano.
Poi la strada si alza dal mare, vi corre accanto come una balconata; il riverbero del sole è forte, i bagliori rimbalzano dall'acqua al giallo intenso dell'erba spesso ridotta a paglia, quando l'estate secca si prolunga. Da questo giallo, dietro le curve che seguono la montagna, sbuca Pisciotta, il paese degli ulivi e dell'olio, abbarbicato attorno all'ex Palazzo Marchesale.
La piazzetta centrale di Pisciotta è perfetta per sedersi a uno dei tanti bar ad attendere l'apertura dei negozi, tardi nel pomeriggio. Piccole botteghe, quelle di una volta, che vendono un po' tutto; per le grandi catene di distribuzione spazio non ce n'è. Fa piacere scoprire che alla Frutteria non c'è un solo prodotto che non sia strettamente di zona; un'esplosione di frutta e verdura che non è perfetta e calibrata. Presenta, semmai, quei segni estinti di un'agricoltura lenta, al passo con le ore di sole e di luna e i capricci di qualche scroscio di pioggia troppo violenta.
L'olio extravergine d'oliva, nella varietà pisciottana, protetto dalla DOP Cilento e dalla DOP Colline Salernitane, è disponibile in quasi tutte le botteghe: a produrlo sono quasi tutte le famiglie del paese. Il pane viene decantato come una vera prelibatezza, e lo è davvero! Fino a non molto tempo fa si potevano vedere le insegne con la dicitura "Pane cilentano, rivendita numero…"; poi, forse nuovi regolamenti hanno fatto sparire questi richiami. Ma si continua a panificare come una volta, e bene! Si comincia alle nove di sera; all'una di notte si controlla la lievitazione e si comincia a infornare. Alle sei del mattino il pane parte. La vita di chi panifica, ci conferma un fornaio, è come fosse a gambe all'aria; al contrario, insomma: si lavora quando tutti dormono e si dorme quando gli altri vivono. Addio precotture e surgelati, viva la qualità!
Doveva essere tutta questa esplosione di cose semplici e genuine, che ha spinto Ancel Keys a stabilirsi in Cilento e ad approfondire i suoi studi comparativi sui diversi tipi di alimentazione. Keys, statunitense di nascita, visse a Pioppi per oltre 40 anni; considerato il pioniere della dieta mediterranea, sottopose qualche decina di famiglie finlandesi a un regime alimentare a base di pasta, olio, pomodori, verdura e pesce, per arginare l'elevato tasso di mortalità per malattie cardiovascolari.
È dedicato a lui il Museo Vivente della Dieta Mediterranea, con sede a Pioppi, a Palazzo Vinciprova (tel. 338.1418220). Raccoglie la documentazione dei lunghi studi condotti da Keys, tradotti in italiano, la sua fornita biblioteca e promuove un programma educativo e sensoriale che esce dalle sale del museo stesso, per continuare sulle tavole di molti locali che aderiscono al progetto, in un percorso gastronomico ricco di tipicità cilentane.


Per molta strada ancora, l'occhio insegue il profilo irregolare della montagna senza scorgere che panorami lontani; solo a Castellammare di Velia, le indicazioni del Parco Archeologico impongono una sosta.
Anche il grazioso centro di Acciaroli compare quasi all'improvviso, nascosto dal rilievo del monte su cui sorge Pollica; merita una deviazione questo borgo di case marroni e tetti rossi, per lungo tempo meta di intellettuali in fuga dalle città. E, a proposito di intellettuali, proprio Acciaroli si è fregiata della presenza di Ernest Hemingway che, conversando per ore con i pescatori del piccolo porto, avrebbe tratto ispirazione per il suo capolavoro "L'uomo e il mare".
Per ritrovare i colori e i suoni vivaci di una città vera, bisogna raggiungere Agropoli, con le strade ripide e strette che si allungano sotto il castello. Bello passeggiare per la città, nell'ora della "vasca", mischiarsi al vociare, osservare la gente, lasciarsi trasportare dal ritmo lento e attendere lo spettacolo del tramonto che tinge di rosso il mare dalla Punta Licosa fino alla Penisola Sorrentina.
Lasciata Agropoli, il paesaggio si fa meno intrigante dal punto di vista paesaggistico, ma non manca comunque di interesse. La piana del Sele, fertile e ordinatamente coltivata, si può raggiungere mantenendosi lungo il mare, oppure, se si ha ancora voglia di curve e panorama, seguendo le indicazioni per Vallo della Lucania e poi, a Prignano, prendere in direzione Ogliastro Cilento. Si percorre così una bella strada in quota non elevatissima, sotto i 400 metri, ma dove pare di essere in cima al mondo, con un vasto panorama.
E, ancora d'improvviso, l'arrivo a Paestum colpisce e stordisce con il suggestivo spettacolo dei due imponenti templi dorici, proprio accanto alla strada. Si tratta di una delle zone archeologiche più importanti d'Italia, densa di un irresistibile fascino che intrappola chiunque, prima ancora di aver provveduto all'acquisto dei biglietti d'ingresso.
La via verso Battipaglia si snoda sotto un sole cocente e abbagliante; al verde delle immense coltivazioni si contrappone il rosso vivo delle trecce di peperoncini, appesi ovunque e il giallo dei meloni sui carretti, offerti praticamente in ogni piccolo spiazzo lungo la strada. La costa, fino a Spineta Nuova, è disseminata di piccoli hotel ordinati e ben protetti da rigogliosi giardini: qui nella Riserva Naturale dei Fiumi Sele, Tanagro e Calore si respira davvero un osservato rispetto nei confronti del luogo, delle cose, dell'ambiente. Finalmente. Si, perché, a dire il vero, nonostante i grandissimi sforzi in atto (raccolta differenziata capillarmente organizzata, posa di bidoni per i rifiuti), non si può certo affermare che il territorio si avvicini al concetto di immacolata pulizia: noi ci siamo presi delle cartacce gettate dal finestrino dell'auto che ci precedeva. Quanto tempo ancora dovrà passare per non aspettarsi più queste cose?


Scario (SA)
Villaggio La Francesca, tel. 0974.986068; www.lafrancesca.it. Bungalow che somigliano a grosse tende rigide, perfettamente attrezzati di pentole, stoviglie e biancheria. Il villaggio ha la particolarità di integrarsi perfettamente nell'ambiente: dalla sua stessa spiaggia non si riesce a vedere neanche una costruzione. Ha solo un limite: il soggiorno si calcola su base settimanale, da sabato a sabato; e un difetto: la stada per arrivare è accidentata per un pezzo, con ultimo tratto in fortissima pendenza su tornante stretto! Ma non riserva sorprese: trasparenza, soprattutto nei prezzi, che includono davvero tutto. Ottimo il ristorante, con cucina di pesce fresco e pasta fatta in casa, a prezzi concorrenziali alla più semplice trattoria. Market interno molto fornito.

Capitello (SA)
Panificio Murlo, Contrada Soranna, tel. 333.2225834. Sulla strada costiera, sforna dalle 7.30 pane, pizze, focacce e giganteschi cornetti, anche su prenotazione. Frigorifero con bevande fresche. Si può portare via tutto o fare merenda sui tavoli nel suo giardino. Fino alle ore 21.


Castellabate (SA)
Ristorante Pizzeria Il Calesse, Via Murat, tel. 0974.967254.
Si trova appena all'interno della zona che la sera diventa pedonale. Anche garden bar, ha tavolini all'aperto e propone ottimi piatti locali e grigliata mista di pesce a prezzi economici. Fuori dal locale, vista stupenda sulla costa e passeggiata belvedere.

Sapri (SA)
Ristorante Pizzeria Da Sofia, Corso Umberto I, tel. 0973.603362. Sul lungomare, propone pietanze tipiche campane e specialità di mare. Pizza anche a pranzo e panuozzo, un enorme panino preparato con l'ottima pasta della pizza calda, tagliata e imbottita; ottimo con la caprese.

I caseifici
Ve ne sono una lunga infilata sulla strada che da Battipaglia conduce verso Paestum. Tutti producono la mozzarella con metodo artigianale, provole e altri formaggi vaccini e caprini. Ognuno poi personalizza la produzione riempiendo i bocconcini di olive, di verdure, di panna. Un indirizzo per andare sul sicuro in merito a qualità: Caseificio Villecco, SS18 località Corno d'Oro, Eboli, tel. 0828.309089. Insignito di numerosi riconoscimenti e i suoi prodotti non smentiscono.

I frantoi
Pisciotta è il paese di produzione dell'olio per eccellenza; è fregiato di due DOP, quella del Cilento e quella delle Colline Salernitane. L'extravergine di oliva si trova ovunque; in paese, si trova in vendita direttamente dal produttore alla Frutteria (Via Foresta 2, tel. 345.6183805) che vende frutta e verdura rigorosamente cilentane e di stagione; la varetà Pisciottana è disponibile anche nel punto vendita dell'Azienda Agricola Trama (Via Foresta 13, tel. 0974.973043).

Le zone archeologiche
Il Parco Archeologico dell'antica città di Velia costituisce senza dubbio il contrappunto di Paestum: la scenografia, le rovine e la storia di Velia, infatti, non sono seconde al ben più gettonato sito che sorge ai margini della Piana del Sele.
Paestum si scorge immediatamente, grazie alla imponente scenografia del tempio di Atena, o tempio di Cerere. L'area è vastissima ed è affiancata dal Museo Archeologico Nazionale (tel. 0828.811023), visitabile tutti i giorni, tranne il primo e il terzo lunedì del mese, dalle 8.30 alle 18.45.
Parco Archeologico di Velia, Contrada Piana di Velia, Ascea (SA); tel. 0974.972396, 0974.972134. è aperto dalle 9 a un'ora prima del tramonto, tutti i giorni, festivi compresi. Ingresso: 2 euro; visite guidate gratuite da giugno a settembre.
Area Archeologica di Paestum, aperta tutti i giorni dalle 8.45 a un'ora prima del tramonto. Ingresso: 4 euro. Per info: Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo, tel. 0828.811016; www.infopaestum.it.


Arrivo a Pisciotta
Golfo di Sapri
I tornanti che scendono a Marina di Camerota
Il Golfo di Policastro chiuso da Punta degli Infreschi
Il pane Cilentano
Bocconcini farciti
Il porto di Acciaroli
Il panuozzo
Pisciotta al tramonto
Sul fondo Capo palinuro
Castellabate, case
Dal belvedere di Castellabate
Discesa da Castellabate
Entroterra di Agropoli
La piana fertile del Sele
Deviazioni sterrate
Il porto di Acciaroli
La costa pietrosa vicino ad Acciaroli
Il sole brucia fino a sera e infiamma il paesaggio
Sguardo verso Castellabate
La strada che sale da Santa Maria di Castellabbate
La strada sotto Licusati
La zona archeologica di Paestum
Le vecchie case della costa, immerse negli oleandri
Notte a Capitello
Villammare, la spiaggia
Sul fondo le spiagge di Palinuro
Solo prodotti cilentani alla Frutteria di Pisciotta
Solo prodotti cilentani alla Frutteria di Pisciotta
Sapri e il Monte Ceraso
Il mare della Campania
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