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Abruzzo

Abruzzo: i Monti della Laga

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Nella terra dell'amatriciana: da L'Aquila 150 km di saliscendi sui massicci abruzzesi lungo le sponde dei laghi Scandarello e Campotosto

L'Aquila. La fontana delle 99 cannelle, monumento simbolico della città







L'Abruzzo è una fonte inesauribile di meraviglie: naturali e paesaggistiche, storiche e artistiche e, perché negarlo, anche gastronomiche. Il nostro itinerario si snoda attraverso una delle zone più suggestive e montuose della regione: a nord-est di L'Aquila, nei Monti della Laga recentemente sottoposti a tutela con l'istituzione di un Parco Nazionale, che comprende anche il vicino massiccio del Gran Sasso e parte della provincia di Rieti, nonché il centro di Amatrice.
Cittadina, questa, che rientra nel nostro itinerario portandoci a sconfinare nel Lazio, anche per assaggiare una specialità locale famosissima: la pasta all'amatriciana.




Poche, comunque, le soste nei centri abitati: solo natura fino a quota 1.400, e la strada s'inoltra fra percorsi meno noti e deserti, alla ricerca di paesaggi incantevoli e incontaminati. Non incontreremo tornanti stretti, ma strade che si avvolgono intorno alle montagne in un continuo susseguirsi di curve dolci. Il traffico pressoché inesistente permette di abbassare il livello d'attenzione per ammirare le spaziose vallate, talvolta punteggiate di paesini, e le curiose sembianze assunte dalle enormi rocce che a tratti fiancheggiano la strada. Tra le mete del nostro viaggio, due laghi: Scandarello, di piccole dimensioni, selvaggio e raggiungibile attraverso una strada dimenticata, e Campotosto, famoso per essere il bacino artificiale più grande d'Europa, piacevolissimo da circumnavigare, fiancheggiando prima le montagne (siamo a quota 1.400 metri!) e poi attraversando un altopiano brullo, tanto desertico da assomigliare ad un paesaggio islandese.




Le strade sono tutte in ottime condizioni, percorribili con qualsiasi moto non c'è ragione di temere buche improvvise. E' bene ricordare che la zona si presta bene a escursioni autunnali, per scoprire il paesaggio nei suoi bellissimi e insoliti colori.
E' consigliabile portare l'imbottitura più pesante del giubbotto specialmente per la sera.

Anche se l'itinerario è teoricamente percorribile in poco più di tre ore, si consiglia di sostare nelle accoglienti cittadine. Il tramonto è l'ora giusta per approfittare dei ristoranti, molti dei quali offrono la possibilità di dormire in camere caratteristiche, curate, accoglienti e che si affacciano su panorami a perdita d'occhio.

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Il punto di partenza è L’Aquila, raggiungibile in pochi minuti dall’autostrada A24. Situata a 721 metri nella valle dell’Aterno, la città capoluogo della regione gode di un passato illustre ed è circondata da un paesaggio naturale ancora integro. Nei giorni feriali, però, il traffico è caotico e non invita a lunghe permanenze; inoltre, il centro storico è territorio dei soli veicoli autorizzati, moto comprese. Prima di partire, fare il pieno: i rifornimenti non sono frequenti.

Una strada pianeggiante e alberata ci conduce verso San Vittorino: più che il centro sono da vedere la via d’accesso e soprattutto quella del ritorno, suggestiva per i tunnel naturali formati dalle chiome degli alberi che si congiungono. In questi paraggi si trovano i resti dell’anfiteatro dell’antica Amiternum, città romana che risale ad almeno duemila anni fa. A poca distanza c’è Pizzoli, borgo noto per il castello secentesco.

Prima di raggiungere la prossima tappa, Montereale, ci aspettano una ventina di chilometri di spassosissime curve, lungo una strada che su un fianco cinge la montagna e dall’altro si affaccia sulla vasta Valle Alta dell’Aterno (la valle è detta «alta» perché il fondo ha un’altezza media di 800 metri), la vegetazione è fitta di faggeti e boschi di castagni. Montereale si appoggia a cavallo di un crinale su un colle, a quasi mille metri, affacciandosi per tre lati sulla valle.




Ripresa la statale 260, si procede fino ad incontrare il centro di Aringo. Qui si possono percorrere avanti e indietro i nove chilometri che separano da Poggio Cancelli, località che con il nostro itinerario raggiungeremo passando da Amatrice. Da Assergi la strada verso Amatrice è stretta e alberata, e continua a costeggiare la valle dell’Aterno in un allegro saliscendi. Si svolta in direzione di San Benedetto la strada è poco più larga di un sentiero tra la vegetazione boschiva sul lago di Scandarello, dove anche in autunno ci si può sbizzarrire in canoa.



Con un breve tratto della Via Salaria si raggiunge Amatrice, cittadina divenuta famosa a livello internazionale per un prelibato primo piatto: la cosiddetta «amatriciana». Siamo nel Lazio, ma sempre tra i Monti della Laga, in un territorio che, fino al 1927, apparteneva all’Abruzzo. Numerosi i ristoranti di Amatrice, che per molti romani costituisce la meta delle vacanze e non solo della classica gita «fuori porta»: apprendiamo che il paese, con le sue frazioni, conta tremila abitanti, mentre nei mesi estivi la popolazione arriva a 30.000 persone.




Da Amatrice, la strada statale di Campotosto sale dolcemente tra gli abeti per poi affacciarsi su uno sterminato altopiano ricco di terre da pascolo. Siamo in prossimità di Poggio Cancelli, che possiamo attraversare rapidamente. Poco dopo, sulla destra compare una diga che sbarra il rio Fucino: subito dopo davanti ai nostri occhi si spalanca l’azzurro cristallino del lago di Campotosto, bacino artificiale che oggi costituisce una riserva naturale. Costeggiando l’ampio lago si arriva a quota 1.420 metri, al paese di Campotosto, che non offre grandi attrattive architettoniche, ma si caratterizza la presenza dell’imponente massiccio del Gran Sasso. In breve, oltrepassati numerosi alberghi e trattorie, ci imbattiamo nel moderno ponte delle Stecche, che ci consente di attraversare le acque azzurrissime.




Prendendo a sinistra incontriamo Mascioni, piccolo borgo che diede i natali all’eroico Ettore Fieramosca. Visitato rapidamente il paese, da cui si gode uno splendido panorama sulla vallata e sul lago, si riprende a costeggiare Campotosto: nove chilometri di percorso sinuoso, pianeggiante, spettacolare per la desolazione delle rive e per la quasi totale assenza di opere dell’uomo. Ripresa la statale 80 in direzione L’Aquila, lasciamo alle nostre spalle il lago e ci inoltriamo tra i massicci rocciosi, tra le cave e gli abeti verdissimi e attraversiamo il Passo delle Capannelle e in breve raggiungiamo Arischia, preziosa per l’antico centro storico.

Tornando verso L’Aquila, e prendendo al primo bivio la strada per Preturo, si incontrano i ruderi del teatro di Amiternum. Una strada pianeggiante ci conduce a Preturo. Percorrendo una piana erbosa, raggiungiamo il piccolo centro di Coppito, ultima tappa del nostro itinerario. Siamo alle porte di L’Aquila, e prima di entrare in città si incontra il bivio per l’autostrada.


Località agrave;
Istruzioni
Dist. (km)
Tempo
L'Aquila Dalla piazza della stazione si parte in direzione di Teramo seguendo la statale 80. 0,0 0.0
  Al km. 6,3 si prende il bivio per San Vittorino e si sale per 1,5 km 7,8 10
San Vittorino Si attraversa il paese e, ridiscendendo dall'altro versante, si riprende la statale in direzione Teramo. Dopo 500 metri si devia per Amatrice, prendendo la statale 260. Uscire per Pizzoli. Si sale per 2 km prima di trovare il paese. Si riprende la statale 260 per Amatrice, fino a Montereale. 8,2 15'
Pizzoli Si riprende la statale 260 per Amatrice, fino a Montereale. 18,2 20'
Montereale Continuare sulla statale fino a raggiungere Aringo. 6,3 10'
Aringo Procedere in direzione Amatrice, dopo 11 km prendere a sinistra la deviazione per San Benedetto: si percorrono quasi 7 km in mezzo alla vegetazione e intorno al lago di Scandarello. Al primo bivio prendere per San Giusta e San Giorgio. Dopo 4,7 km si ritrova la statale 260. Prendere per Amatrice. 26 40'
Amatrice Attraversare il paese e proseguire in direzione di Poggio Cancelli. 12 15'
Poggio Cancelli Continuare sulla statale verso Campotosto, costeggiando il lago. 6 8'
Campotosto Dopo 10,6 km si trova sulla destra il bivio per Mascioni, attraversando il ponte sul lago. 15,6 20'
Mascioni Attraversato il paese, ridiscendere sull'altro versante, svoltare prima a sinistra e poi a destra. Un grande cartello vi ricorda che vi trovate nella riserva statale del lago di Campotosto. Seguire il lungolago per 9 km. e poi svoltare a destra per L'Aquila fino a riprendere la statale 80, da percorrere fino ad Arischia 28,2 30'
Arischia Proseguire per L'Aquila, ma dopo 4,3 km al secondo bivio prendere a destra in direzione di Rieti, sulla statale 80 dir. Poco prima di Preturo si trovano i ruderi del teatro romano dell'antica città di Amiternum. 7,3 10'
Preturo Dal centro del paese svoltare a sinistra in direzione Coppito. 8 10'
Coppito Attraversato il centro, si ritorna a L'Aquila. 8 8'
L'Aquila Fine dell'itinerario