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Candele moto: quando pulirle e sostituirle

Marco Boni il 15/12/2022 in Manutenzione
Candele moto: quando pulirle e sostituirle
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La guida per saper riconoscere lo stato delle candele e mantenere al meglio le prestazioni del motore: tutto ciò che serve per farlo da soli

Uno degli elementi fondamentali del motore, ciò che ne permette la combustione e quindi tutta l’azione rotativa, è la candela. Un piccolo componente posto sulla testa proprio a ridosso del pistone quando si trova nel punto morto superiore, composto da due elettrodi, uno centrale ricoperto da isolante e uno superiore collegato al filetto con forma ad arco, e da un involucro di materiale ceramico che contiene le temperature raggiunte dal conduttore centrale. La sua funzione è quella di scoccare una scintilla ad alto voltaggio che permetta la combustione del carburante tramite l’aumento di temperatura creato dall’arco.

È importante, perciò, che questa funzioni alla perfezione per mantenere il corretto funzionamento della moto e poterla avviare al primo colpo. Vediamo quindi quali sono le condizioni adatte e qualche consiglio per capire quando è il momento di sostituirla.

Candele moto: quando pulirle e sostituirle

Quale utilizzare

La questione candela può variare se si parla di due o quattro tempi. In breve, si può definire il due tempi più complicato per la scelta perché la candela è sottoposta anche alla combustione d’olio diretto e le temperature possono variare di molto a seconda dell’utilizzo, soprattutto nel caso di moto da fuoristrada dove ancora oggi si trovano motori due tempi. In questo caso conviene basarsi sul “cosa devo fare”; controllando la scheda tecnica si possono effettuare degli aggiustamenti basandosi sul valore di temperatura di funzionamento della candela, riducendolo nel caso di competizioni in cui il gas è sempre aperto, lavorando quindi ad alte temperature, e aumentandolo per l’enduro misto, ad esempio, in cui la moto è meno tirata, riuscendo così a far lavorare il motore nelle migliori condizioni evitando comunque rotture impreviste.

Nel caso del quattro tempi la scelta si fa più semplice. In generale conviene sempre seguire le caratteristiche indicate dalla casa madre, a meno di modifiche che aumentino il rapporto di compressione e di conseguenza le temperature di esercizio.
Sconsiglierei di sostituire la candela tra estate e inverno o viceversa, quando le temperature esterne variano. Intuitivamente si può pensare che se fa tanto più freddo, allora anche il motore sarà tanto condizionato, ma in realtà si parla di uno sbalzo contenuto e relativo alle temperature di esercizio delle candele che hanno range abbastanza spaziati per poche variazioni del grado termico. Si può guadagnare durante l’avvio rischiando l’usura più avanti.

In generale i gradi termici delle candele sono scelti a seconda dei motori, non solo se 2 o 4 tempi. La tipologia (da corsa, turismo, fuoristrada) varia le temperature per il tipo di utilizzo della moto che può essere più o meno stressato, ma anche la cilindrata, l’iniezione, la miscela e altri parametri che influiscono sulle temperature definiscono la candela da utilizzare che se errata può causare non solo il malfunzionamento del motore ma in alcuni casi una completa rottura.

Candele moto: quando pulirle e sostituirle

Quando vanno cambiate?

Come qualsiasi componente stressato, anche la candela ha bisogno di manutenzione durante la vita della moto. In generale la sostituzione si effettua fino a oltre i 30.000 km nel caso di moto stradali, con alcuni casi di candele di alta qualità che possono arrivare a valori più alti. Questo vale se non è soggetta a rotture causate da malfunzionamenti o per un errore di scelta del grado termico durante la sostituzione.

In altri casi è poi possibile recuperare una candela usurata. Esistono diversi tipi di usura che possono essere valutati osservando il colore dell’elettrodo; un color nocciola indica una corretta combustione, senza anticipi e alla giusta temperatura, un effetto chiaro tendente al grigiastro mostra una combustione troppo fredda, in questo caso i detriti di carbonio incombusti si depositano sull’elettrodo causando mancate accensioni dovute alla buona conducibilità del deposito ad alti voltaggi, creando quindi un collegamento a massa. Può capitare anche il caso in cui si osservi una situazione scura la candela risulta “bruciata” o “bagnata” se sembra proprio unta. La prima situazione si deve a una temperatura eccessiva di esercizio che tende a usurare la parte esterna fino al filetto della candela, mentre se “bagnata” le cause possono essere una miscela grassa nei motori a 2 tempi o fasce dei pistoni rovinate se la moto è a 4 tempi che fanno passare l’olio all’interno della camera di combustione. Attenzione che una temperatura di esercizio troppo alta può causare la combustione spontanea della miscela aria-carburante prima che il pistone arrivi nel punto morto superiore ostacolandone la salita e riducendo le prestazioni del motore, portandolo in alcuni casi a rottura della biella o alla formazione di difetti sulle pareti del cilindro. Il caso estremo è la detonazione che causa rotture sul cielo del pistone.

Candele moto: quando pulirle e sostituirle

Come sostituire le candele

Se la moto ha percorso i chilometri dichiarati dalla casa, bisogna effettuare la sostituzione delle candele. Farlo è semplice e può essere fatto direttamente da sé con pochi attrezzi.
Innanzitutto, bisogna visualizzare la posizione della candela; questa è installata sempre sulla testa del motore, ma non è detto che sia esattamente centrata, infatti può essere inclinata e trovarsi leggermente di lato e in alcuni casi può essere difficile da raggiungere, soprattutto nei motori in linea di media cilindrata “incastrati” nel telaio con la testa sotto il serbatoio. Seguendo però il cavo di collegamento tra la bobina/centralina e la pipetta si arriva direttamente alla candela.

Una volta trovata bisogna scollegare la pipetta, sfilandola verso l’alto, e svitare la candela con la chiave apposita. Queste sono delle particolari chiavi a tubo o snodabili con un disco di gomma sul fondo dell’inserto che consente di agganciare l’estremo della candela per facilitare l’estrazione o l’inserimento. In alternativa è anche possibile usare una chiave a tubo o un inserto classico della stessa misura. Una volta svitata basta riavvitare la candela nuova, ricollegare la pipetta e avviare la moto per controllare che tutto sia ben collegato.

Candele moto: quando pulirle e sostituirle

La pulizia delle candele

Se la moto dovesse riscontrare dei problemi durante la marcia come singhiozzii, accelerazioni irregolari o spegnimenti al minimo, la causa potrebbe essere proprio la candela rovinata e a volte potrebbe essere efficace una semplice pulizia piuttosto che una sostituzione diretta.

Per effettuarla bisogna innanzitutto smontare la candela e controllarne lo stato verificando una delle possibili situazioni (i passaggi di smontaggio e controllo sono spiegati sopra). Iniziamo con la candela “bagnata”: in questo caso potrebbe capitare che il motore “mangi” olio e spesso capita su moto ben datate. Il consiglio in questo caso è di risolvere prima il problema, soprattutto se capita spesso e sostituire direttamente la candela.

Nel caso in cui la candela sia troppo chiara o scura si può invece recuperare con una pulizia, a meno che non sia di un grado termico errato. La prima cosa da fare è verificare la distanza tra gli elettrodi che di solito si aggira tra i 0,5 e 0,7 mm, ma in caso di emergenza si può fare alla vecchia maniera controllando lo spessore del divario con l’unghia del pollice. Un metodo rudimentale ma che permette di rientrare senza problemi.
Per quanto riguarda i depositi di carbonio è da indicare che le candele sono autopulenti ma solo se lavorano alle temperature adeguate, ovvero tra i 550 °C e al massimo fino a circa 800 °C. Questa situazione è raggiunta già intorno ai 450 °C, perciò per una pulizia si può far arrivare a temperatura la candela su una moto ben carburata; inizialmente avrà problemi in partenza ma poi i residui di carbonio verranno eliminati e la candela tornerà a funzionare a dovere. La pulizia con abrasivi o agenti chimici non è consigliata perché può causare danni all’isolante, diciamo che è da tenere come ultima spiaggia nelle situazioni di necessità.

Nel caso di candela “bruciata” si può provare con lo stesso metodo, ma in questo caso è più difficile da recuperare. Le temperature alte di esercizio potrebbero aver compromesso l’isolante, rischiando inoltre la fusione dell’elettrodo interno, o modificato la parte esterna del metallo non visibile a occhio nudo.

Candele moto: quando pulirle e sostituirle
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