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Engwe EP-2 3.0 Boost, la fat bike low cost che ci piace

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Engwe EP-2 3.0 Boost, la fat bike low cost che ci piace
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La fat-bike Engwe si aggiorna con un motore più potente e il sensore di coppia per un'assistenza più naturale e progressiva

Engwe è un brand che negli ultimi anni si è fatto notare per la sua offerta sempre più ampia di e-bike; all’inizio c’erano soprattutto le fat-bike e poi il catalogo è cresciuto con modelli dotati di ruote di maggior diametro e più leggeri, come la serie Air con telaio in carbonio. Per il nostro test abbiamo però preferito puntare sull’ultima versione con ruote fat da 20” x 4”, in particolare la EP-2 3.0 Boost con telaio rigido e forcella ammortizzata, che si affianca alla Engine Pro 3.0 Boost dotata anche di sospensione posteriore e di motore con coppia massima ancora più elevata. L'EP-2 Pro è stata a lungo un punto di riferimento per il segmento delle pieghevoli, grazie al suo ottimo rapporto qualità-prezzo; ora si aggiorna con motore più potente, sensore di coppia e freni a disco idraulici. Si tratta in sostanza di una e-bike adatta ai pendolari o a chi cerca in generale un mezzo comodo e molto robusto, capace di affrontare non solo l'asfalto cittadino ma anche percorsi sterrati leggeri.
 

Engwe EP-2 3.0 Boost

Come è fatta?

La Engwe EP-2 3.0 Boost mantiene la sua conformazione con telaio pieghevole e ruote fat, delle vere e proprie caratteristiche distintive del marchio; il telaio è realizzato in alluminio, ora con un’estetica più moderna e curata, grazie a elementi meglio raccordati e meno “spigolosi”, in sostanza una qualità percepita molto più alta che in passato. Al centro della trave principale del telaio c’è la cerniera con chiusura di sicurezza per piegare in due la bici, ed è pieghevole anche il manubrio. La bici piegata diventa meno ingombrante, per essere riposta in un angolo a casa o in ufficio o eventualmente per caricarla in macchina; non siamo ai livelli delle bici pieghevoli più compatte e, anche da piegata, non si può bloccare in nessun modo, quindi non è trasportabile come un trolley come accade con alcuni modelli più sofisticati. Inoltre il peso è importante con i suoi circa 33 kg per cui anche caricarla in macchina è un’operazione da fare con una certa attenzione e non alla portata di tutti. All’avantreno c’è una forcella ammortizzata che contribuisce ad assorbire urti e asperità, anche se molto del lavoro in questo senso lo fanno gli pneumatici fat da 20” x 4.0”, progettati per offrire maggiore comfort e aderenza su qualsiasi superficie, dall'asfalto dissestato ai sanpietrini, fino allo sterrato. La dotazione di serie è decisamente completa, con parafanghi in metallo, un portapacchi posteriore molto solido con capacità di carico fino a 25 kg e un impianto luci a LED; la luce posteriore aumenta la luminosità durante le decelerazioni, fungendo quindi da utile luce di stop. La seduta è garantita da una sella ampia e molto comoda, che lavora in sinergia con la forcella per aumentare il confort, punto di forza di questa Engwe EP-2 3.0 Boost. La trasmissione è affidata a Shimano con un sistema a 7 velocità con cambio Tourney, uno dei più economici della gamma, ma sempre molto preciso nel funzionamento; i freni sono a disco con impianto idraulico e dischi da 180 mm di diametro, perfetti per una bici massiccia come questa.
 
Per assistere il ciclista Engwe si affida a un motore nel mozzo posteriore da 250W capace di erogare una coppia massima abbastanza elevata, con un picco di 75 Nm raggiungibili premendo il pulsante Boost, posto appena sotto al comando al manubrio che controlla invece i 5 livelli di assistenza, le informazioni visibili sul display, le luci e il clacson, una rarità sulle e-bike, ma presente sulla Engwe. Il display è ampio, da 3.5” e a colori, con luminosità variabile giorno/notte, molto facile da consultare per tenere sotto controllo la batteria o le metriche della pedalata. La batteria, posta dietro al tubo sella, è un'unità rimovibile con serratura di sicurezza da 48V e 13.5Ah per un totale di circa 650 Wh, che promette un'autonomia massima dichiarata di 120 km; la batteria è fra l’altro ricaricabile in tempi abbastanza contenuti, poco più di tre ore grazie al caricabatteria fornito di serie da ben 4A.
 

Come va?

L'esperienza di guida con l'Engwe EP-2 3.0 Boost è caratterizzata da un elevato senso di comfort e stabilità, grazie in gran parte alle ruote fat, all’ampia sella e alla forcella ammortizzata; è fondamentale regolare correttamente la posizione di guida, ovvero l’altezza della sella e del manubrio per ottenere il massimo dalla bici in quanto a confort e a maneggevolezza (lo precisiamo soprattutto con questa tipologia di bici perché si vedono spesso in giro in città tante fat bike con la sella troppo bassa e il manubrio troppo alto). La bici riesce a filtrare in modo eccezionale tutte le asperità delle nostre strade, per cui è facile procedere senza preoccuparsi troppo di quello che passa sotto le ruote, a grande vantaggio della sicurezza di guida. Il peso è elevato, siamo sui 33 kg, per cui la pedalata in assenza di assistenza è in questo caso sconsigliata, ma con assistenza attivata la Engwe EP-2 3.0 Boost si muove con una certa agilità; vengono in grande aiuto in questo senso le due novità più importanti della bici, cioè il sensore di coppia e il pulsante Boost. Quest’ultimo regala infatti una corposa spinta immediata, come evidenziato non solo dalle sensazioni mentre si pedala, ma anche dalla scritta Boost sul display. I cinque livelli di assistenza sono ben spaziati e permettono di muoversi eliminando il peso della bici, ma anche il massimo livello può risultare non sempre sufficiente, ad esempio nelle ripartenze da fermo o semplicemente per riprendere velocità dopo aver rallentato, se non coadiuvato dal pulsante Boost, sempre a portata e comodo da azionare; dopo pochi chilometri diventa istintivo premerlo ogni volta che si ha bisogno di un aiuto più corposo.
 
La spinta del motore è comunque molto fluida e progressiva in base a quanto si spinge sui pedali grazie al sensore di coppia, così come graduale è lo stacco quando si raggiungono i 25 km/h; una volta in velocità la bici scorre bene ed è possibile a quel punto raggiungere solo con la forza delle nostre gambe anche i 30-35 km/h senza troppa fatica. L’autonomia nel mondo reale, usando quasi sempre i livelli di assistenza più elevati per muoversi in agilità, si attesta sui 50-60 km, decisamente buona per i pendolari urbani. I pneumatici presentano un battistrada ideale per l’uso su asfalto, meno per lo sterrato che comunque la bici è in grado di affrontare grazie al confort molto elevato; chi pensa di pedalare più spesso in leggero fuoristrada può pensare di sostituirli con una versione con battistrada più adatto anche a questi terreni. Con questa ultima evoluzione con tutte le sue migliorie, nonché con un prezzo di 1.299 euro, la fat-bike Engwe EP-2 3.0 Boost è decisamente consigliata a chi cerca una bici robusta, pratica anche per qualche commissione se si montano accessori come cestini o borse aggiuntivi, con una con buona autonomia e soprattutto con un confort di guida elevatissimo.
 

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