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Flussimetro: il trucco per tenere la SBK più lenta della MotoGP
In SBK ha debuttato il flussimetro, presentato come modo per livellare le prestazioni ma che nel 2027 eviterà il clamoroso sorpasso sulla MotoGP ridotta a 850 cc
Da quando la SBK esiste, il confronto a distanza con la Top Class del Motomondiale è sempre stato un motivo di interesse. Prima 750 4T contro 500 2T, poi bicilindriche contro 4 o 5 cilindri, e infine "derivate" contro "prototipi", ma sempre con motori 4 cilindri e caratteristiche di base piuttosto simili.
Nonostante le ovvie limitazioni, le derivate di serie sono quanto mai competitive rispetto ai prototipi della MotoGP, per i quali si annunciano grattacapi con il cambio di regolamento annunciato per il 2027, che prevede un aumento dei tempi sul giro stimato in un range tra gli 1,5 e i 2,5 secondi rispetto alle odierne moto da Gran Premio.
In molti si chiedono se in questo modo non si finirà per girare più lentamente delle attuali SBK. Per impostare il confronto su basi più solide, abbiamo analizzato le gare del 2024 nei circuiti che i due mondiali condividono: possiamo così avere un’idea più precisa… ma comunque spendibile nei classici "discorsi da bar".


MotoGP e SBK: distacchi ridotti in molti casi
Guardando i distacchi è evidente che, se assumiamo un rallentamento delle MotoGP nell’ordine dei 2 secondi, il rischio che le Superbike siano più veloci è in effetti molto alto visto che la differenza tra le due classi è al momento proprio questa (che percentualmente corrisponde a circa 1,5%-2,5%, considerando che in molte piste si gira in tempi compresi tra i 90 e i 100 secondi).
Abbiamo già parlato del fattore gomme, ma dalle tabelle emerge in modo ancora più evidente quanto siano vicini i tempi fatti registrare da due categorie molto differenti, probabilmente anche grazie alle straordinarie performance delle gomme Pirelli nel giro singolo.
La FIM è ovviamente consapevole di questa situazione, infatti già a maggio 2024 ha dichiarato che il suo obiettivo è quello di mantenere la MotoGP come campionato di riferimento; questo significa, visto che la MotoGP è destinata a "rallentare", rallentare anche la SBK.

Regolamento SBK 2025: la strada delle limitazioni
In questo 2025 un primo passo è già stato fatto: la limitazione del flusso di benzina per tutte le Case. Da quest’anno tutte le moto in gara sono partite a Phillip Island con un flussimetro che controlla che non si superino i 47 kg/h di benzina. Una limitazione "invisibile" rispetto a quella delle cilindrate, dei pesi o del regime massimo, ma molto efficace per contenere le prestazioni dei motori.
E questo non è che l’inizio: infatti proprio la limitazione del flusso verrà utilizzata da quest’anno in sostituzione di quella del regime massimo anche per bilanciare le prestazioni tra le moto più vincenti e quelle meno competitive. E già dal recente round di Assen, Ducati e BMW sono entrate nella cosiddetta "fase 1": una ulteriore limitazione di 0,500 kg/h (non possono superare i 46,5 kg/h). La norma prevede altre due fasi: "fase 2" con -1 kg/h e "fase 3" con -1,5 kg/h.

Verso il 2027: il futuro (molto) prossimo
Il sentiero è insomma tracciato, ed è altamente probabile che da una ulteriore riduzione di questi valori di portata massima di carburante possa venire buona parte del rallentamento della SBK nei prossimi anni, senza penalizzare lo spettacolo.
Un’altra possibilità, seguendo lo stesso fil rouge, sarà quella di intervenire sulle dimensioni del serbatoio o sulla chimica del carburante utilizzato: non sarebbe strano immaginare un allineamento al prossimo regolamento MotoGP, con l’utilizzo di un carburante 100% sostenibile.
Queste – insieme all’intervento sul grip delle gomme, che saranno fornite da Pirelli per entrambi i campionati – sono le ipotesi più probabili; nulla vieta comunque che possano esserci interventi più invadenti, limitando ulteriormente le modifiche apportabili a motore e telaio, che oggi consentono ancora un buon margine di manovra per aumentare le prestazioni (vedi telaietto posteriore e codone della Panigale V4R, completamente diversi dalle versioni di serie).
Lo scopo di mantenere prestazionalmente distinti i due campionati senza imbrigliarli grossolanamente né snaturarli sembra insomma a portata di... flussimetro. Come reagiranno gli appassionati? Ne parliamo… al bar!






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