In attesa che la SBK torni ad accendere i motori, l’idea è quella di ripartire ad inizio agosto dal circuito di Jerez, facendo un salto nel tempo torniamo all’Australia quando la SBK, a differenza della MotoGP, aveva corso le prime tre gare e dove Scott Redding alla sua prima gara nel Mondiale SBK aveva lasciato subito un buon segno.

Il suo debutto ha fatto meno rumore di quello di Alvaro Bautista un anno prima, capace di mettere a segno un risultato storico, ma ha comunque fatto ben sperare il team Aruba.it. Il percorso di Scott come a suo tempo ci ha raccontato era iniziato bene, forte della vittoria del campionato britannico e soddisfatto del buon feeling nei test. “Vincere il British Superbike è stato bello. Faceva parte dei miei progetti. Ho fatto quello che dovevo per mettermi alla prova ed ora ho questa possibilità nel Mondiale Superbike e ho intenzione di vincere il titolo gareggiando al massimo del mio potenziale. Salire sulla Ducati Panigale V4 R e correre come ho fatto vedere è esattamente quello che avevo in mente”, ci spiega.

So di poterli battere

Guardando nel suo box avere a fianco Chaz Davies per anni il riferimento del team non lo ha certo intimorito e riguardo ai suoi nuovi avversari a partire da Jonathan Rea ha le idee chiare: “Ero piuttosto curioso di capire se sarei riuscito a stare al livello dei migliori. Ad essere sincero, ora so di poterli battere. Ecco cosa penso in questo momento. Non voglio sembrare troppo altezzoso, sono sincero: so di poterli battere. Non avrei accettato questa sfida se non sapessi di poter vincere. Non sarà facile in primis perché c’è Rea, cinque volte campione del mondo che gareggia con la stessa moto da anni e la stessa squadra, ma sento che posso fare molto bene”.

La scelta: ripartire dal BSB

La storia di Scott Redding è quella di un pilota che non perde fiducia e che ha saputo tornare a vincere dopo anni difficili. È lui stesso a ricordare il suo percorso: “Sì, la gente si è dimenticata che sono stato, fino all' anno scorso, il pilota più giovane di sempre a vincere una gara del Campionato del Mondo, (il 22 giugno 2008 a Donington Park Redding nella 125, aveva 15 anni e 170 giorni di età, nda). Ho combattuto per il titolo in Moto2 e l'ho perso solo a causa di un infortunio. In MotoGP ho lottato anche per il podio con una moto che non era in grado di ottenere quei risultati. Nel periodo in cui ho corso con l’Aprilia ho sofferto molto e da lì ho deciso di cambiare strada. Ho detto al mio manager: ‘Dammi una moto nuova ed una nuova squadra e sarò in grado di tornare a vincere; vi faccio vedere davvero che posso farcela!’ Così sono ripartito dal BSB e ho fatto vedere che avevo ragione. Ora ho più fiducia. E questo è solo l’inizio. Con la moto giusta posso ottenere grandi risultati!”.

Il titolo con Ducati? Un sogno possibile

Scott Redding non si nasconde, lui ha un solo obiettivo: vincere. “Questa è l'unica ragione per cui corro. Non per diventare famoso. Quando in MotoGP finivo sedicesimo o diciassettesimo, soffrivo... i soldi mi sono sempre importati meno, preferisco lottare per la vittoria piuttosto che guadagnare molto senza ottenere risultati. È così che funziono. Non mi piace solo correre in moto, mi piace avere successo ed è questa la ragione per cui mi spacco la schiena per farlo. Lavoro per ottenere risultati. Quando ero in MotoGP, ogni anno che passava, la mia passione si stava spegnendo e così mi sono detto ‘Okay, qui ho finito. Devo ricominciare a vincere. Devo avere la moto ed il team giusto per farlo." Ora ce l'ho nel mondiale Superbike ed ho già dimostrato fin dall'inizio di avere del potenziale.

Scott sa che adesso la Ducati Panigale V4 R può essere la moto giusta per compiere l’impresa. “Voglio essere il pilota che riporterà il Mondiale alla Ducati. Significherebbe molto per me e per loro. Mi aprirebbe anche qualche altra porta. Come ho detto, se non pensassi di avere la capacità di farlo, non mi divertirei davvero. Credo che ce la faremo. È una delle migliori moto della griglia. Alvaro Bautista ha vinto tantissimo con questa moto lo scorso anno. Avrebbero potuto fare un paio di cose in modo diverso per vincere quel titolo abbastanza facilmente, ma quel che è fatto, è fatto. Ora ho io questa opportunità e voglio fare tutto il possibile per essere pronto a lottare. Non sarà facile, ma so di avere buone possibilità. Sento che la Ducati crede in me e che posso vincere”.

Passione SBK

Per il suo stile di guida Redding sembra proprio l’uomo giusto per la SBK. “Sì, sono un po’ pazzo, ride…. In MotoGP sono stato probabilmente un po' malvisto per questo, ma nel British Superbike mi hanno lasciato libero di fare ciò che volevo, e questo ha davvero portato buoni risultati. I fan mi hanno adorato. Gli altri piloti anche. Il team ha amato il mio carattere. Credo che questo sia ciò che le corse debbano essere. Non dobbiamo essere dei robot a cui viene ordinato ciò che possiamo o non possiamo dire. Dovremmo essere sempre onesti e diretti e soprattutto divertirci. Voglio davvero portare questo spirito in SBK. Credo che sia quello che vogliono gli appassionati. Vogliono piloti veloci, che si divertono in pista e fuori dalla pista. Alla fine della giornata so di essere stato una sorta di intrattenitore. Ed un intrattenitore non può esprimersi quando gli viene detto cosa fare. Ho molto carattere e tanti amici di carattere. Lavoro duro durante la settimana, corro in pista nel weekend e mi diverto più che posso”.