Undici vittorie consecutive, da Phillip Island ad Assen Alvaro Bautista non ha mai sbagliato regalando alla nuova Ducati Panigale V4 R il miglior esordio possibile nel mondiale SBK. Sì perché non bisogna mai dimenticarsi che lo spagnolo e la sua moto sono degli esordienti in questo campionato. Esordienti che grazie al loro feeling immediato e alla loro forza hanno saputo sbriciolare le certezze della SBK interrompendo lo strapotere di Jonathan Rea e della Kawasaki che dall'ultima gara di Losail della scorsa stagione non ha più vinto. L'incubo del pilota nordirlandese sembra diventato realtà in pochi mesi.

Rea che nei test precampionato era apparso ancora una volta come l'uomo da battere ora non fa più così paura. Le sue sconfitte, se tali si possono definire, visto che ha sempre portato a casa il secondo gradino del podio in dieci gare e solo in Gara 2 nella fredda Assen si è visto sverniciare sul finale dalla Yamaha di Michael Van Der Mark che sul tracciato di casa ha ritrovato la grinta per tornare sul podio.

Il valore di Bautista

Con il successo in entrambe le gare, il 34enne di Talavera de la Reina ha portato il suo numero di vittorie a quota undici, eguagliando il record di Jonathan Rea stabilito nella seconda parte della scorsa stagione.

 Il valore dell'impresa di Bautista è misurabile guardando quel che riesce a fare sulla stessa moto Chaz Davies che seppure abbia fatto passi avanti non è mai al suo livello. E qui emerge un quesito che non avrà mai risposta ma se per anni Davies è stato il riferimento della Ducati in SBK… che storia sarebbe stata anche per la bicilindrica con un Bautista? La risposta non l'avremo mai una riflessione si può fare, sempre considerando che ogni stagione ha le sue dinamiche. In classifica, Bautista è saldamente al comando con 236 punti, 53 più di Rea.

Yamaha sale, BMW cresce

Assen, complice il meteo bizzarro con la neve che ha costretto a rimandare la gara alla domenica, per una SBK vecchio stile con due gare nella stessa giornata, marcia trionfale di Bautista a parte ha mostrato che la Yamaha è la terza forza del Mondiale e che la BMW ha il potenziale per crescere visto gli exploit di Markus Reiterberger e gli sprazzi di Tom Sykes. Top ten anche per i privati Jordi Torres e Toprak Razgatliouglu che tengono alto il morale di Pedercini e Puccetti. Restano invece lontane le Ducati di Eugene Laverty e Michael Ruben Rinaldi. Ancora fuori dai radar Marco Melandri, il podio in Australia sembra un lontano ricordo, che come il compagno Sandro Cortese soffre sulle Yamaha del team Grt. Gare in leggero crescendo per la Honda di Leon Camier qui ai margini della top ten.

Che Carica!

Nel freddo weekend olandese grande Italia in SSP che ha visto la vittoria di Federico Caricasulo sul compagno Randy Krummenacher e Gradinger.
Il prossimo appuntamento del Mondiale Superbike, la gara di casa per Ducati, si svolgerà tra tre settimane all’Autodromo di Imola, dal 10 al 12 maggio.