Due francesi e un inglese. Due contro uno, come i bulli, nella sfida decisiva. Perché Baz fa il gioco di Guintoli, quando sceglie di ignorare l'ordine di scuderia e non cedere il secondo posto al compagno di box, Sykes. Praticamente riequilibrando l'universo, dopo il regalo di Melandri a Sylvain, arrivato come il Natale fuori stagione a Magny-Cours. Di fatto, il francese dell'Aprilia si porta a -3 da Tom e si prepara ad una gara2 ad altissimo tasso di adrenalina.

Intanto, nella prima manche Guintoli ha fatto la sua miglior corsa della carriera. Saggio nel non esagerare nelle prime fasi, ha spinto nel finale quando la sua Aprilia "settata in modo conservativo" poteva fare la differenza. Ha spinto invece subito al limite Baz, che proprio nel finale ha accusato un leggero calo della prestazione. Mentre è andato in apnea Sykes, sempre con il gas puntato e mai davvero incisivo nelle fasi centrali, ma bravo a "svegliarsi" prima della disfatta. Ovvero prima della bandiera a scacchi, centrando "a gomiti larghi" un terzo posto importantissimo.

Arrivato anche grazie alla corsa sopra le righe della Honda di Rea, che molla la coda della verdona solo per colpa di un lungo. Accontentandosi un quarto posto, che rispecchia perfettamente il potenziale del pacchetto. Giugliano invece non monetizza la pole, ma almeno non cade e si aggiudica il quinto posto; gestendo bene l'esuberanza di Elias e Davies, tutti arrembanti nella volata finale.

Infine, capitolo Melandri. Marco dice di aver avuto tante difficoltà, ma l'impressione è che si sia anche voluto tenere a distanza di sicurezza dai giochi iridati. Passando Sykes solo quando era inevitabile, prima di essere nuovamente risucchiato dal gruppo e chiudere in ottava piazza. Risultato e motivazioni un pochino opache, per uno che tra pochissimo farà le valige per tornare in MotoGP...