Sbk
Guintoli e Laverty dominano in Australia
In gara 1, vince Guintoli e Fabrizio sul podio. Checa finisce all'ospedale dopo aver centrato Melandri. In gara2, tocca a Laverty salire sul gradino più alto. Giornata trionfale per le Aprilia. In Supersport Sofuoglu in vetta, mentre Rolfo si ritira
In gara 2 è stato infatti più attento Melandri, che ha gestito meglio la volata finale che gli ha consegnato il terzo posto. Peccato che in gara 1 Marco sia stato abbattuto da Checa, troppo lungo in staccata. Un brutto incidente che poteva avevere cause ben peggiori. Dove Marco ha picchiato la spalla già dolorante, mentre Carlos è rimasto privo di sensi per qualche istante, con i medici della pista che contro ogni buon senso e norma di sicurezza spostavano in modo scorretto lo spagnolo dalla via di fuga. Provocando tra l'altro l'ira dello stesso Melandri. Per fortuna il trasporto al centro medico e successivamente all'ospedale per effettuare la TAC, hanno dato risultati incoraggianti. Solo un trauma cranico per Checa. Intanto, però, il round australiano ha visto Neukirchner in pista con l'unica Ducati Panigale 1199R, visto che anche Badovini aveva già dato forfait nelle qualifiche per la frattura al piede. Un risultato negativo per le Rosse, ma che comunque non scoraggia il manager di Ducati Alstare, Batta, che rilancia la sfida per Aragon.
Non brillano nemmeno altri due protagonisti attesi, ma che hanno ottenuto risultati poco entusiasmanti. Ovvero Sykes, che con la Kawasaki ha centrato due quinti posti dal sapore strategico, forse prudente per guarire del tutto dall'infortunio al polso dei test, oppure in attesa di piste più favorevoli al suo style di guida e alla ZX-10R. Proprio l'inglese ha beffato nel finale di gara 2 il nostro Giugliano, che nella prima manche si era ritirato per problemi tecnici. Davide è un combattente, ma in questa trasferta sembra aver accusato un po' il colpo assestato dagli altri alfieri di Aprilia.
Retrovie anche per Rea e Haslam che al momeno pagano il pegno di una CBR1000RR ancora acerba (ma sotto la lente dei tecnici HRC) che li vede in lotta - o dietro - ai piloti Suzuki, Camier e Cluzel, con la più attempata GSX-R1000. Altalenante invece la prestazione di Davies e Baz, che in gara 1 ottengono rispettivamente il 4° 6° posto, ma si stendono in gara due. Baz rimedia anche una frattura al piede, mentre Davies torna ai box con la gomma bucata e prova il pit-stop... peccato che il regolamento dica che al massimo possono intervenire 3 meccanici sulla moto, ma nel box BMW ne arrivano 4. E la penalità è immediata.
Nel complesso, l'impressione - confermata anche dal nuovo telecronista tecnico di Italia 1 e Italia 2, Max Biaggi - è che l'Australia sia un round ancora interlocutorio, in cui non bisogna tirare troppo presto le somme. Una "prima" buona per capire i valori in campo, ma non del tutto significativa per l'andamento del campionato. Detto che l'Aprilia è al momento la moto da battere, ma in Europa gli equilibiri potrebbero variare.
Intanto in Supersport c'è un vincitore inatteso, visto che dopo lo stra-potere di Lowes in qualifica, l'inglese della Yamaha "russa" (R6 del team Yakhnich) ha accusato la pressione e si è fatto scappare il promo succcesso. Un trionfo meritato che è andato all'esperto campione del mondo, Sofuoglu che ha fatto una gara strategica (ridotta a 15 giri per questioni di sicurezza), bravo a risparmiare le gomme per trovare un buon allungo finale. Sul podio VD Mark al terzo posto, mentre il migliore degli italiani è Scassa. Luca si è sottoposto alle infiltrazioni per correre con una mano fratturata, ma ha conquistato così un bel 6° posto. Segue un nutrito gruppo di italiani: Antonelli 7°, poi Zanetti e Roccoli. Ritirato invece Roberto Rolfo, costretto a parcheggiare lungo la pista la sua MV Agusta F3 675 dopo che la gomma posteriore si è strappata. Un peccato di gioventù, che non ha ridotto l'entusiamo degli appassionati, felici di rivedre lo storico marchio in gara!
Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.