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Sbk: La Superbike sarà la Moto Gp del futuro?

di Luca Sordi, foto Alex Photo il 11/10/2012 in Sbk

Riflessione provocatoria oppure la soluzione che spiega il terremoto avvenuto con il passaggio del mondiale delle derivate di serie sotto la Dorna?

Sbk: La Superbike sarà la Moto Gp del futuro?
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Del difficile ma emozionante week end di Magny Cours abbiamo scritto a profusione su ciò che la Infront, tramite Paolo Flammini ha comunciato ai media in merito al nuovo assetto societario del nostro campionato. Ci è mancata però l'altra campana, la voce dei nuovi responsabili.Tutti siamo stati con il fiato sospeso sino alla tanto attesa conferenza stampa di Carmelo Ezpeleta che a Motegi ha detto la sua, come potete leggere in altra parte, ma al di là del politichese cerchiamo anche noi di dare la nostra interpretazione. In primis bisogna ricordare che aver dato l'annuncio alla vigilia di un finale di stagione tra i più tesi ed appassionanti di sempre non è stato un'opera di alta diplomazia…questo è il primo sassolino che in terra di Spagna ci si è voluti togliere.
Con un evento di tale portata sarebbe stato normale pensare che il nuovo capo potesse essere presente, come annunciato, in terra di Francia, ma all'ultimo minuto non se ne è fatto di niente. Strategia o minaccia da parte di coloro che hanno comandato il vapore sino ad oggi? Mistero, comunque ambedue i primi attori hanno preferito esternare il giusto in "casa propria". C'è però un ma. Mentre Ezpeleta ha fatto sapere quando avrebbe detto la sua, Paolo Flammini è stato in silenzio sino all'ultimo facendo capire in questo modo che il colpo arrivato purtroppo era andato a segno…altro sassolino tolto a favore dei nuovi comandanti. I problemi della Moto Gp li conosciamo e siamo tutti consapevoli che anche in Superbike la situazione non è florida, anzi, come scritto più volte, il sistema non è collassato solo grazie al lavoro di un gruppo di persone che ha saputo investire risorse ed energie a profusione negli ultimi…25 anni.
Ciò nonostante abbiamo vissuto da vicino la crisi di alcune squadre, una dell'Est Europa su tutte, che ha lasciato dietro a sé un panorama quanto meno poco edificante che non fa certo il bene del campionato. Ezpeleta, dopo aver tessuto la sua tela direttamente con le case madri e fatto di tutto per portare la MotoGP alla stregua della F.1, non poteva prevedere il disastro economico che stiamo vivendo ed ora quelle stesse case che dovevano garantirgli un futuro radioso (e ricco) si sono trovate a poter dettare loro le leggi facendo implodere il sistema. Il CEO della Dorna su di un punto ha ragione: così come la Moto Gp deve ridimensionarsi è giusto che anche le derivate di serie si adeguino ai nuovi momenti che stiamo vivendo. E allora…pensiamoci un po'.
Le attuali Superbike non sono poi così distanti a livello prestazionale dal top della categoria e sfidiamo chiunque, addetti ai lavori esclusi, a vedere da fuori le differenze di 3,4, secondi (a volte molti meno) al giro tra una disciplina ed un'altra. E se le Superbike diventassero le Moto Gp del 2014? In questo modo si potrebbe aggirare tutti i veti posti dalle case costruttrici che limiterebbero in maniera sostanziale gli investimenti che i prototipi richiedono magari partendo da una base "di serie" estremamente tecnologica. Ci viene da pensare a ciò che ha detto il presidente di Honda Motor Takanobu Ito, quando ha annunciato per il prossimo futuro una Supersportiva avanzatissima da vendere al pubblico…Di sicuro tra due anni il mondiale delle derivate di serie tornerà ad essere tale con regolamenti Superstock, l'unica soluzione possibile per far coesistere insieme due campionati. D'altronde era stato lo stesso Vito Ippolito a dirci, in una riunione informale tenuta a Portimao, che si sta studiando un regolamento unico per la classe regina dei vari campionati nazionali e blindare i mezzi limitando al massimo le preparazioni è forse la soluzione più facile da percorrere. Fantasia? Realtà? Non lo sappiamo, è solo il nostro punti di vista che può essere come sempre valutato con obiettività e respiro dai nostri lettori.

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