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Superbike: il Mondiale 2012

di Luigi Rivola, foto Alex Photo il 22/11/2011 in Sbk

Manca la Yamaha, ma i suoi piloti, Melandri e Laverty, con BMW e Aprilia saranno ancora protagonisti. Biaggi sfidato in casa, Checa pronto a difendere il titolo. La Suzuki lascia Batta e corre con Crescent e Hopkins

Superbike: il Mondiale 2012
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Il Salone di Milano ha aperto le porte al 2012 anticipandoci le novità che potremo acquistare e guidare il prossimo anno. Nell'ambito della stessa esposizione la Infront Motorsport, nella persona del suo amministratore delegato, Paolo Flammini, ha voluto mostrarci in anteprima il futuro del campionato che gestisce, quello delle Superbike. Vediamo dunque di capire che cosa debbano aspettarsi i tanti appassionati che seguono le corse delle derivate di serie, alla luce delle ultime vicende e delle modifiche regolamentari che sono state introdotte di recente.
Tanto per cominciare, l'attività invernale è stata forzatamente ridotta vietando ai team iscritti al mondiale i test dal 1° dicembre al 15 gennaio. Il periodo è cruciale per la preparazione di moto e piloti, ma siccome riguarda tutti non dovrebbe risultare penalizzante. Magari succederà che nelle prime corse della stagione si verifichi qualche rottura di motore in più del solito...Altre novità importanti sono la riduzione da 60 a 45 minuti per le prove libere e ufficiali durante lo svolgimento dei GP, la conferma della formula attuale della Superpole, ma con riduzione da 20 a 16 piloti ammessi alla SP1 (12 alla SP2, infine 8 alla SP3), l'aggravio di 6 kg al peso minimo delle bicilindriche, che sale a 171 kg, contro i 165 kg delle quattro cilindri, infine l'ammissione di una sola moto punzonata per pilota. Quest'ultima decisione, finalizzata al contenimento dei costi, ha suscitato diverse polemiche; un team manager da anni nel mondiale SBK ci ha detto: "Mica potremo portarci dietro una sola moto: ovviamente ce ne porteremo almeno un'altra smontata, quindi se il pilota avrà bisogno del muletto dovremo faticare il doppio per assemblarglielo sul posto. Non mi sembra una gran pensata...".

L'addio della Yamaha al mondiale Superbike è stata la botta più dura che la Infront abbia dovuto subire a fine 2011 e ha provocato un'ondata di entusiasmo nell'ambiente della MotoGP, da tempo in depressione. A parte il fatto che la Yamaha tornerà – segnatevela questa mia personale previsione – la defezione non ha messo in crisi la griglia di partenza, anzi sotto certi aspetti ha accentuato i motivi di interesse del campionato 2012, col passaggio di Laverty all'Aprilia e di Melandri alla BMW. Inutile dire che un manico giovane e scatenato come quello dell'irlandese – inserito dopo lunghe e sofferte meditazioni nel team ufficiale della Casa di Noale e non in quello satellite di Marco Borciani – potrà creare un sacco di problemi sia al "difficile" Max Biaggi, sia all'intero team, ma non c'è dubbio che per l'Aprilia fosse assolutamente il momento di fare un passo del genere.
La parola adesso passa alla pista e possiamo già immaginarci le scintille fra i due galli dello stesso pollaio...
Quanto alla BMW, con Melandri e Haslam la squadra più ricca del mondiale SBK con la moto probabilmente più sofisticata, da oggi ha anche una coppia di piloti che non teme rivali e non concede scuse. Nel 2012 la BMW ufficiale non ha scelta: deve vincere. Solo una competitività al massimo livello può far dimenticare i tre anni di soldi buttati (altro che Ducati...) e di figuracce da team di terz'ordine. In caso contrario, le stanze dei bottoni di Monaco di Baviera, i cui muri già vibrano per l'irritazione, esploderanno.
Una figuraccia la stava facendo anche la Ducati, che invece di fare ponti d'oro a Checa e al Team Althea, cioè a coloro che hanno messo una preziosa pezza alla sua disastrosa stagione in MotoGP, stava per farsi portare via entrambi a causa di un braccino troppo corto. Fortunatamente l'intelligenza alla fine ha avuto la meglio.
Così la Ducati, pur con 6 kg in più da portare a spasso, avrà molte chance per poter difendere il titolo anche nel 2012 e le sue 1198 (ma state attenti – in prospettiva – a cosa riuscirà a fare la Panigale in Superstock) saranno in pista non solo con Checa, ma anche con Giugliano, campione del mondo STK 1000 sempre in seno al team Althea, con Canepa, rientrato in SBK col team esordiente Moto Roma, con Davies, campione del mondo SS, che accompagna il team ParkinGo al debutto in Superbike, infine col già collaudato Team Liberty Racing, forte di addirittura tre piloti: Smrz, Guintoli e Berger e con l'ipotesi addirittura di un quarto, che potrebbe essere Aitchison o Scassa.


La Kawasaki, che per bocca del suo responsabile giapponese si è detta soddisfattissima del rapporto investimento/ritorno ottenuto con la partecipazione ufficiale al mondiale Superbike, ha confermato Sykes e Lascorz, ma ha chiuso col team di Paul Byrd, passando al team spagnolo Motocard, lo stesso che già gestiva le sue 600 nel mondiale SS. La Honda, che ha chiuso il pessimo campionato 2011 risalendo di colpo al vertice, ha rinnovato l'ingaggio a Rea ed ha sostituito Xaus con Aoyama, proveniente dalla MotoGP dove era in forza al team Honda Gresini.

Ed eccoci infine alla Suzuki, l'altra squadra che si temeva fosse intenzionata a ritirarsi dal mondiale SBK. Come abbiamo visto, si è ritirata sì, ma dalla MotoGP, dichiarando che avrebbe mantenuto il suo appoggio alle corse per derivate di serie. Così, dopo aver rotto l'accordo che da lunghissimo tempo la vincolava a Francois Batta e al Team Alstare, facendo intuire che questo significava un addio alla SBK, la Casa di Hamamatsu si è legata indirettamente, attraverso il team Yoshimura, al Team inglese Crescent Racing. Batta – messo da parte in questo modo – ha allora deciso di cessare la sua attività sportiva, e questa probabilmente è l'assenza che più peserà sul mondiale 2012, visto che il manager belga e sua moglie Patricia erano personaggi di spicco della Superbike non solo per capacità e simpatia, ma anche per l'approfondita conoscenza di questo campionato al cui successo hanno contribuito tantissimo.
Il Team Suzuki Crescent Racing, con base in Inghilterra, godrà quindi di assistenza speciale dal Giappone – quella che nel 2011 è stata negata a Batta – ed avrà come piloti il velocissimo John Hopkins e Leon Camier. Per quest'ultimo si presenta un'opportunità che sarà molto interessante seguire: assunto dall'Aprilia perché migliore fra gli emergenti britannici, si era spento all'ombra del grande Max. Tornerà a brillare?

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