Sbk
Misano: Una giornata memorabile
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Gara-1: asfalto bagnato e Byrne furioso al comando, poi asfalto asciutto e Spies in trionfo. Gara-2: Spies tradito dalla frizione, vince Rea dopo una fantastica lotta con Fabrizio e Haga
Misano - Il mondiale Superbike ha offerto ancora una volta al pubblico di Misano – stimato in 65.000 spettatori nei tre giorni – uno spettacolo di altissimo livello: entusiasmante, coinvolgente, di grande sportività, di elevatissimi contenuti tecnici. Gara-1 sembrava rovinata dal brutto tempo, invece, pur nel caos generato dalle soste dei piloti per cambiare moto quando, nella seconda parte della gara, la pista si è asciugata, si è rivelata appassionante con un finale in crescendo che ha avuto tanti protagonisti e si è concluso con l'affermazione, prepotente e indiscutibile, di Ben Spies.
A fine corsa, abbiamo incontrato la mamma del pilota americano che, carica di legittimo orgoglio ci ha detto: "In America dicono che Valentino Rossi è Dio, che Colin Edwards è Gesù. Chi pensate che sia il mio Ben?".
Ma se Spies non ha fatto altro che ribadire una superiorità dimostrata fin dalla prima corsa di questa magnifica stagione, il GP di San Marino ha confermato che Spies ha avversari ben degni di lui: la coppia della Ducati innanzitutto, fatta di due campioni che oggi si equivalgono: Fabrizio rampante e sempre più padrone della sua moto e del suo indubbio talento, e Haga, velocissimo, carico di grinta, ma più maturo e disposto a rinunciare a qualcosa per cogliere il centro più ambito, quel titolo mondiale per il quale da anni lotta come un leone, ma che fino ad oggi gli è sempre sfuggito.
Ma se Spies non ha fatto altro che ribadire una superiorità dimostrata fin dalla prima corsa di questa magnifica stagione, il GP di San Marino ha confermato che Spies ha avversari ben degni di lui: la coppia della Ducati innanzitutto, fatta di due campioni che oggi si equivalgono: Fabrizio rampante e sempre più padrone della sua moto e del suo indubbio talento, e Haga, velocissimo, carico di grinta, ma più maturo e disposto a rinunciare a qualcosa per cogliere il centro più ambito, quel titolo mondiale per il quale da anni lotta come un leone, ma che fino ad oggi gli è sempre sfuggito.
Questo GP sarà ben ricordato anche da Rea, che qui in riva all'Adriatico ha colto il suo primo trionfo in Superbike. E qui in riva all'Adriatico verrà ben ricordato Jonathan Rea, che ha vinto Gara-2 con grande autorità, con splendida determinazione, con un talento che – considerato che si tratta di un debuttante nella massima categoria delle derivate di serie – lo porterà senz'altro molto lontano. Intanto ha conquistato di forza il ruolo di prima guida della Honda. Se non glielo riconoscerà Ten Kate, glielo riconosciamo già noi.
Gara-2 ha fatto tenere il fiato sospeso a tutti per tutti i giri a cominciare dal primo, quando si era delineato uno scontro a quattro fra i due della Ducati, Rea e Spies e quando si è rimasti attoniti vedendo Spies riassorbito dal gruppo mentre gli altri fuggivano. Che cosa era successo? L'americano sulla linea di partenza, dopo il giro di ricognizione, aveva registrato il comando della frizione, probabilmente riducendone il gioco per aver maggior sensibilità nello scatto iniziale. Partito benissimo, si può presumere che la frizione si sia trovata a "puntare" e che successivamente si sia "gonfiata". A questo punto, avendo constatato slittamenti, Spies ha perso tempo a registrare nuovamente il comando, dopodiché ha potuto spingere e recuperare, ma senza più recuperare la piena funzionalità della frizione. Peccato.
In questo sunto, che precede le cronache delle gare, non possiamo non citare i due privati che hanno fatto faville in entrambe le manche: Smrz e Byrne. Le loro prestazioni fanno bene a loro stessi, alla loro carriera, ai loro team e... allo sport. Smrz ha inoltre conquistato quasi incredibilmente una Superpole e il giro più veloce in Gara-1, mentre Byrne nei primi giri della prima manche, sotto il bagnato, si permetteva di rifilare oltre 3" al giro alla maggior parte degli avversari. "E' sicuramente più facile per un inglese come Byrne andare fortissimo sull'acqua – ha commentato soddisfatto con una battuta il capo assoluto di Ducati Corse, l'ing. Claudio Domenicali – che per un messicano", ma - battute a parte – in quelle condizione l'inglese del Team Borciani era un vero fenomeno.
SBK Gara-1: Spies vince una corsa impossibile
Misano – Non piove, ma l'asfalto è completamente bagnato. Troy Corser cade nel giro di ricognizione. Rea parte in ultima fila. Al via, Byrne scatta come un missile e si porta al comando davanti a Smrz, Spies, Checa, Biaggi, Haga, Fabrizio e Kagayama. Checa sembra trovarsi perfettamente a suo agio sul bagnato e supera Spies, ma l'americano reagisce e recupera subito la terza posizione. Byrne intanto in un solo giro ha accumulato oltre 2" di vantaggio ed è l'unico a girare sotto i due minuti. Kiyonari è già fuori gara.
Al termine del secondo giro, Byrne mantiene il comando con 3"3 su Smrz, mentre risale Fabrizio che conquista il terzo posto ai danni di Spies, in evidente difficoltà su un fondo così scivoloso.
Alla fine del quinto giro Rea, che era risalito prepotentemente al quinto posto, si ferma al box. La situazione a questo punto è la seguente: Byrne primo con 8"6 su Smrz, 11"9 su Fabrizio, 12"4 su Spies. Seguono Checa, Haga e Lavilla ravvicinati, poi Kagayama, Sykes, Xaus, Haslam, Hacking, Nakano, Biaggi, Scassa, Lagrive e Lanzi e il rientrato Rea, diciassettesimo.
La gara procede senza grandi motivi di interesse, data la difficile situazione; l'attenzione è catalizzata dal duello fra Spies e Fabrizio, che tra l'altro, battagliando fra loro, ed inseguiti da Checa, si sono avvicinati a Smrz. All'undicesimo giro Haga si ferma al box e riparte immediatamente dopo aver cambiato moto; lo stesso fanno Kagayama e Nieto: evidentemente è arrivato il momento di usare le slick. Byrne intanto prosegue la sua marcia trionfale, ma alle sue spalle incalza Checa, che ha superato Smrz, Spies – fermatosi a cambiare moto – e Fabrizio. La classifica due giri più tardi appare rivoluzionata: Byrne al comando con 17"4 su Checa e 18"6 su Smrz. Al quarto posto è Xaus, poi Hacking, Haslam, Lavilla e già Spies, in pieno recupero, seguito da Fabrizio, poi da Kagayama, che è il più veloce in pista con 1'51" davanti ad Haga. Rea, dopo aver effettuato un'altra sosta per un ride through, è ancora una volta ripartito e al quindicesimo giro è il più veloce con 1'48"2. L'asfalto si sta asciugando giro dopo giro: difficile capire come andrà a finire.
Al sedicesimo passaggio il colpo di scena: Xaus passa in testa con la BMW e in un attimo rifila 5" a Byrne; poco dopo l'inglese è infilato da un determinatissimo Spies che si getta alla caccia dello spagnolo, che lo precede di 8". Spies è un fulmine. gli otto secondi di svantaggio svaniscono in un battito di ciglia e Xaus deve farsi da parte per lasciare strada al texano che passa a condurre una corsa impossibile.
La classifica al diciottesimo giro vede dunque in testa Spies con 3" su Byrne che ha ripassato Xaus, che si ferma al box. Il terzo posto passa così a Fabrizio, che precede Smrz, Kagayama, Haga, Hacking, l'incredibile Rea, poi Nakano e Sykes.
Negli ultimi giri, Spies amministra il vantaggio girando con gli stessi tempi di Byrne, Fabrizio e Smrz che lo seguono nell'ordine. Smrz è il primo a scendere sotto 1'40"; il ceko autore della Superpole aumenta il ritmo, scende fino a 1'38"67, che rimane il giro più veloce della gara, arriva alle spalle di Fabrizio e si prepara ad attaccarlo. Spies conclude la sua fatica impennando sotto l'ultimo traguardo, 8" più tardi fa altrettanto il bravissimo Byrne, poi, all'uscita dell'ultima curva, si vedono Fabrizio e Smrz affiancati. Smrz è all'esterno, sembra che, sfruttando la scia, possa superare la Ducati ufficiale, ma in rettilineo resiste e mantiene per un pugno di millesimi il terzo posto. Quarto dunque Smrz davanti ad Haga, Kagayama, Rea, Sykes, Nakano e Lagrive. Questa la "top ten". Biaggi è tredicesimo e Polita, quindicesimo, guadagna il suo primo punto mondiale nella SBK.
Al termine del secondo giro, Byrne mantiene il comando con 3"3 su Smrz, mentre risale Fabrizio che conquista il terzo posto ai danni di Spies, in evidente difficoltà su un fondo così scivoloso.
Alla fine del quinto giro Rea, che era risalito prepotentemente al quinto posto, si ferma al box. La situazione a questo punto è la seguente: Byrne primo con 8"6 su Smrz, 11"9 su Fabrizio, 12"4 su Spies. Seguono Checa, Haga e Lavilla ravvicinati, poi Kagayama, Sykes, Xaus, Haslam, Hacking, Nakano, Biaggi, Scassa, Lagrive e Lanzi e il rientrato Rea, diciassettesimo.
La gara procede senza grandi motivi di interesse, data la difficile situazione; l'attenzione è catalizzata dal duello fra Spies e Fabrizio, che tra l'altro, battagliando fra loro, ed inseguiti da Checa, si sono avvicinati a Smrz. All'undicesimo giro Haga si ferma al box e riparte immediatamente dopo aver cambiato moto; lo stesso fanno Kagayama e Nieto: evidentemente è arrivato il momento di usare le slick. Byrne intanto prosegue la sua marcia trionfale, ma alle sue spalle incalza Checa, che ha superato Smrz, Spies – fermatosi a cambiare moto – e Fabrizio. La classifica due giri più tardi appare rivoluzionata: Byrne al comando con 17"4 su Checa e 18"6 su Smrz. Al quarto posto è Xaus, poi Hacking, Haslam, Lavilla e già Spies, in pieno recupero, seguito da Fabrizio, poi da Kagayama, che è il più veloce in pista con 1'51" davanti ad Haga. Rea, dopo aver effettuato un'altra sosta per un ride through, è ancora una volta ripartito e al quindicesimo giro è il più veloce con 1'48"2. L'asfalto si sta asciugando giro dopo giro: difficile capire come andrà a finire.
Al sedicesimo passaggio il colpo di scena: Xaus passa in testa con la BMW e in un attimo rifila 5" a Byrne; poco dopo l'inglese è infilato da un determinatissimo Spies che si getta alla caccia dello spagnolo, che lo precede di 8". Spies è un fulmine. gli otto secondi di svantaggio svaniscono in un battito di ciglia e Xaus deve farsi da parte per lasciare strada al texano che passa a condurre una corsa impossibile.
La classifica al diciottesimo giro vede dunque in testa Spies con 3" su Byrne che ha ripassato Xaus, che si ferma al box. Il terzo posto passa così a Fabrizio, che precede Smrz, Kagayama, Haga, Hacking, l'incredibile Rea, poi Nakano e Sykes.
Negli ultimi giri, Spies amministra il vantaggio girando con gli stessi tempi di Byrne, Fabrizio e Smrz che lo seguono nell'ordine. Smrz è il primo a scendere sotto 1'40"; il ceko autore della Superpole aumenta il ritmo, scende fino a 1'38"67, che rimane il giro più veloce della gara, arriva alle spalle di Fabrizio e si prepara ad attaccarlo. Spies conclude la sua fatica impennando sotto l'ultimo traguardo, 8" più tardi fa altrettanto il bravissimo Byrne, poi, all'uscita dell'ultima curva, si vedono Fabrizio e Smrz affiancati. Smrz è all'esterno, sembra che, sfruttando la scia, possa superare la Ducati ufficiale, ma in rettilineo resiste e mantiene per un pugno di millesimi il terzo posto. Quarto dunque Smrz davanti ad Haga, Kagayama, Rea, Sykes, Nakano e Lagrive. Questa la "top ten". Biaggi è tredicesimo e Polita, quindicesimo, guadagna il suo primo punto mondiale nella SBK.
SBK Gara-1: classifica
1
B. Spies
USA
Yamaha
YZF R1
2 S. Byrne GBR Ducati 1098R 7.931
3 M.Fabrizio ITA Ducati 1098R 11.836
4 J. Smrz CZE Ducati 1098R 11.886
5 N.Haga JPN Ducati 1098R 31.670
6 Y. Kagayama JPN Suzuki GSX-R 1000 K9 33.241
7 J. Rea GBR Honda CBR1000RR 35.772
8 T. Sykes GBR Yamaha YZF R1 41.931
9 S. Nakano JPN Aprilia RSV4 Factory 51.507
10 M.Lagrive FRA Honda CBR1000RR 59.921
11 C. Checa ESP Honda CBR1000RR 1'04.285
12 L. Haslam GBR Honda CBR1000RR 1'04.313
13 M.Biaggi ITA Aprilia RSV4 Factory 1'19.822
14 R. Xaus ESP BMW S1000 RR 1'22.412
15 A. Polita ITA Suzuki GSX-R 1000 K9 1'31.635
16 J. Hacking USA Kawasaki ZX 10R 1'39.830
17 B. Parkes AUS Kawasaki ZX 10R 1'42.964
18 F. Nieto ESP Suzuki GSX-R 1000 K9 1'43.303
19 L. Lanzi ITA Ducati 1098R 1 Giro
20 V. Iannuzzo ITA Honda CBR1000RR 1 Giro
21 D. Checa ESP Yamaha YZF R1 1 Giro
22 G.Lavilla ESP Ducati 1098R 1 Giro
23 D.Salom ESP Kawasaki ZX 10R 1 Giro
2 S. Byrne GBR Ducati 1098R 7.931
3 M.Fabrizio ITA Ducati 1098R 11.836
4 J. Smrz CZE Ducati 1098R 11.886
5 N.Haga JPN Ducati 1098R 31.670
6 Y. Kagayama JPN Suzuki GSX-R 1000 K9 33.241
7 J. Rea GBR Honda CBR1000RR 35.772
8 T. Sykes GBR Yamaha YZF R1 41.931
9 S. Nakano JPN Aprilia RSV4 Factory 51.507
10 M.Lagrive FRA Honda CBR1000RR 59.921
11 C. Checa ESP Honda CBR1000RR 1'04.285
12 L. Haslam GBR Honda CBR1000RR 1'04.313
13 M.Biaggi ITA Aprilia RSV4 Factory 1'19.822
14 R. Xaus ESP BMW S1000 RR 1'22.412
15 A. Polita ITA Suzuki GSX-R 1000 K9 1'31.635
16 J. Hacking USA Kawasaki ZX 10R 1'39.830
17 B. Parkes AUS Kawasaki ZX 10R 1'42.964
18 F. Nieto ESP Suzuki GSX-R 1000 K9 1'43.303
19 L. Lanzi ITA Ducati 1098R 1 Giro
20 V. Iannuzzo ITA Honda CBR1000RR 1 Giro
21 D. Checa ESP Yamaha YZF R1 1 Giro
22 G.Lavilla ESP Ducati 1098R 1 Giro
23 D.Salom ESP Kawasaki ZX 10R 1 Giro
SBK Gara-2: la prima volta di Rea
Misano – Il primo ad imboccare la curva successiva al traguardo è Noriyuki Haga, seguito da Spies che cede all'incalzare prima di Rea, poi anche di Fabrizio. Si forma subito un quartetto, ma il quarto non è Spies, che arretra vistosamente, bensì il bravissimo Smrz, alle cui spalle avanza Checa che si è liberato di Byrne.
Spies inspiegabilmente è sceso al diciannovesimo posto e gira 2" più lento dei primi. Al terzo giro Rea è al comando con tre decimi su Haga, mezzo secondo su Fabrizio e otto decimi su Smrz. A ruota del Ceko si sono ormai ricongiunti Checa e anche Byrne. Biaggi è nono, Xaus e Corser quindicesimo e sedicesimo, seguiti da Spies, che ha aumentato il passo, ma certamente al di sotto delle sue possibilità.
Allo scoccare del primo terzo di gara, Rea precede di mezzo secondo Fabrizio che ha a ruota Haga; più staccato è Checa che a sua volta ha guadagnato un buon margine su Byrne, alle prese con Smrz, autore di un dritto subito corretto col rientro in pista. Il giro più veloce è di Byrne in 1'37"4.
Dalle retrovie avanza Haslam, che al decimo giro scavalca Smrz e si pone alle spalle di Byrne, intanto Haga migliora il primato di Byrne portandolo prima a 1'37"261, poi a 1'37"135.
A metà gara il giapponese della Ducati, dopo aver superato Fabrizio, recupera terreno su Rea e lo raggiunge rimettendosi in gioco per la vittoria; accelera anche Fabrizio e il primo posto torna in discussione fra tre piloti. Al quattordicesimo giro Fabrizio attacca Haga e lo costringe dietro di sé, poi tenta anche il sorpasso di Rea, ma non gli riesce. La corsa è davvero entusiasmante, peccato che manchi Spies, che continua in un lento recupero che l'ha visto passare dal diciannovesimo al decimo posto, con tempi altalenanti, talvolta pari a quelli dei primi.
Al sedicesimo giro Fabrizio passa a condurre e Haga, punto sul vivo, lo imita e supera Rea, che un paio di curve più avanti lo respinge al terzo posto riportandosi in un attimo su Fabrizio. Checa è quarto a 3", seguito da Byrne, Smrz, Sykes, Haslam, Biaggi e ... Spies.
I primi tre cominciano a fare molto sul serio: Rea e Fabrizio si superano più volte a vicenda, carena contro carena, gomito contro gomito, e Haga, terzo, non li molla di un centimetro: mancano ancora cinque giri al termine, per cui è facile intuire che l'ultimo giro sarà da infarto...
All'inizio dell'ultimo giro Rea affianca Fabrizio, lo supera ed è primo; Fabrizio tenta di infilarsi in ogni buco in ogni curva, ma se le curve ci sono, di buchi il bravissimo Rea non ne lascia nemmeno uno. Arriva l'ultima curva, poi l'ultimo rettilineo: la Honda sfreccia per prima sotto il traguardo e Fabrizio deve accettare il secondo posto davanti ad Haga. Smrz compie l'ennesima impresa di questo GP di San Marino battendo Checa nella lotta per il quarto posto, Byrne è sesto e precede largamente Sykes, Haslam, Spies, Biaggi e Kagayama.
Spies inspiegabilmente è sceso al diciannovesimo posto e gira 2" più lento dei primi. Al terzo giro Rea è al comando con tre decimi su Haga, mezzo secondo su Fabrizio e otto decimi su Smrz. A ruota del Ceko si sono ormai ricongiunti Checa e anche Byrne. Biaggi è nono, Xaus e Corser quindicesimo e sedicesimo, seguiti da Spies, che ha aumentato il passo, ma certamente al di sotto delle sue possibilità.
Allo scoccare del primo terzo di gara, Rea precede di mezzo secondo Fabrizio che ha a ruota Haga; più staccato è Checa che a sua volta ha guadagnato un buon margine su Byrne, alle prese con Smrz, autore di un dritto subito corretto col rientro in pista. Il giro più veloce è di Byrne in 1'37"4.
Dalle retrovie avanza Haslam, che al decimo giro scavalca Smrz e si pone alle spalle di Byrne, intanto Haga migliora il primato di Byrne portandolo prima a 1'37"261, poi a 1'37"135.
A metà gara il giapponese della Ducati, dopo aver superato Fabrizio, recupera terreno su Rea e lo raggiunge rimettendosi in gioco per la vittoria; accelera anche Fabrizio e il primo posto torna in discussione fra tre piloti. Al quattordicesimo giro Fabrizio attacca Haga e lo costringe dietro di sé, poi tenta anche il sorpasso di Rea, ma non gli riesce. La corsa è davvero entusiasmante, peccato che manchi Spies, che continua in un lento recupero che l'ha visto passare dal diciannovesimo al decimo posto, con tempi altalenanti, talvolta pari a quelli dei primi.
Al sedicesimo giro Fabrizio passa a condurre e Haga, punto sul vivo, lo imita e supera Rea, che un paio di curve più avanti lo respinge al terzo posto riportandosi in un attimo su Fabrizio. Checa è quarto a 3", seguito da Byrne, Smrz, Sykes, Haslam, Biaggi e ... Spies.
I primi tre cominciano a fare molto sul serio: Rea e Fabrizio si superano più volte a vicenda, carena contro carena, gomito contro gomito, e Haga, terzo, non li molla di un centimetro: mancano ancora cinque giri al termine, per cui è facile intuire che l'ultimo giro sarà da infarto...
All'inizio dell'ultimo giro Rea affianca Fabrizio, lo supera ed è primo; Fabrizio tenta di infilarsi in ogni buco in ogni curva, ma se le curve ci sono, di buchi il bravissimo Rea non ne lascia nemmeno uno. Arriva l'ultima curva, poi l'ultimo rettilineo: la Honda sfreccia per prima sotto il traguardo e Fabrizio deve accettare il secondo posto davanti ad Haga. Smrz compie l'ennesima impresa di questo GP di San Marino battendo Checa nella lotta per il quarto posto, Byrne è sesto e precede largamente Sykes, Haslam, Spies, Biaggi e Kagayama.
SBK Gara-2: classifica
1
J. Rea
GBR
Honda
CBR1000RR
2 M.Fabrizio ITA Ducati 1098R 0.063
3 N.Haga JPN Ducati 1098R 0.457
4 J. Smrz CZE Ducati 1098R 3.635
5 C. Checa ESP Honda CBR1000RR 4.460
6 S. Byrne GBR Ducati 1098R 4.538
7 T. Sykes GBR Yamaha YZF R1 12.679
8 L. Haslam GBR Honda CBR1000RR 12.763
9 B. Spies USA Yamaha YZF R1 13.237
10 M.Biaggi ITA Aprilia RSV4 Factory 14.412
11 Y. Kagayama JPN Suzuki GSX-R 1000 K9 20.073
12 F. Nieto ESP Suzuki GSX-R 1000 K9 20.239
13 S. Nakano JPN Aprilia RSV4 Factory 22.351
14 R. Kiyonari JPN Honda CBR1000RR 24.547
15 G.Lavilla ESP Ducati 1098R 24.696
16 R. Xaus ESP BMW S1000 RR 25.615
17 B. Parkes AUS Kawasaki ZX 10R 31.887
18 L. Lanzi ITA Ducati 1098R 34.751
19 T. Corser AUS BMW S1000 RR 38.061
20 L. Scassa ITA Kawasaki ZX 10R 47.717
21 M.Lagrive FRA Honda CBR1000RR 48.973
22 J. Hacking USA Kawasaki ZX 10R 51.027
23 A. Polita ITA Suzuki GSX-R 1000 K9 52.526
24 V. Iannuzzo ITA Honda CBR1000RR 57.589
25 R. Resch AUT Suzuki GSX-R 1000 K9 1'36.359
2 M.Fabrizio ITA Ducati 1098R 0.063
3 N.Haga JPN Ducati 1098R 0.457
4 J. Smrz CZE Ducati 1098R 3.635
5 C. Checa ESP Honda CBR1000RR 4.460
6 S. Byrne GBR Ducati 1098R 4.538
7 T. Sykes GBR Yamaha YZF R1 12.679
8 L. Haslam GBR Honda CBR1000RR 12.763
9 B. Spies USA Yamaha YZF R1 13.237
10 M.Biaggi ITA Aprilia RSV4 Factory 14.412
11 Y. Kagayama JPN Suzuki GSX-R 1000 K9 20.073
12 F. Nieto ESP Suzuki GSX-R 1000 K9 20.239
13 S. Nakano JPN Aprilia RSV4 Factory 22.351
14 R. Kiyonari JPN Honda CBR1000RR 24.547
15 G.Lavilla ESP Ducati 1098R 24.696
16 R. Xaus ESP BMW S1000 RR 25.615
17 B. Parkes AUS Kawasaki ZX 10R 31.887
18 L. Lanzi ITA Ducati 1098R 34.751
19 T. Corser AUS BMW S1000 RR 38.061
20 L. Scassa ITA Kawasaki ZX 10R 47.717
21 M.Lagrive FRA Honda CBR1000RR 48.973
22 J. Hacking USA Kawasaki ZX 10R 51.027
23 A. Polita ITA Suzuki GSX-R 1000 K9 52.526
24 V. Iannuzzo ITA Honda CBR1000RR 57.589
25 R. Resch AUT Suzuki GSX-R 1000 K9 1'36.359
SS: un duello fra titani
Misano – Il pubblico esulta subito al via , quando vede Roccoli, pilota di casa, in testa al gruppo. Il riminese si batte con l'incalzante Pitt e poco dopo è costretto a cedere il comando al campione del mondo, che però poche curve più tardi cade ed è fuori gara. Gli subentra in testa alla corsa Laverty , che ha a ruota Fujiwara e Roccoli, poi vengono Aitchison, Nannelli, Crutchlow, Sofuoglu, Lascorz e Pirro.
Al quarto giro Laverty passa con due lunghezze su Fujiwara e Roccoli, mentre Crutchlow "spara" il miglior tempo ed è quarto a meno di 1" dai primi. Un giro più tardi è secondo, mentre risale anche Sofuoglu, quinto.
Al settimo giro, mentre Crutchlow studia Laverty che resiste benissimo alla pressione dell'inglese, Sofuoglu supera Roccoli ed è quarto, poi attacca anche Fujiwara, ma appena pone le ruote della sua Honda davanti a quella del giapponese, scivola e dice addio alla corsa. Subito dopo lui cade Pirro, poi anche Nannelli. Viene esposta la bandiera rossa e la corsa viene sospesa per pulire la pista.
La corsa, priva di Sofuoglu, che si è ritirato, riprende dopo un lungo intervallo e con Crutchlow che si proietta in testa per liberarsi di Laverty. A ruota di Crutchlow si insedia Lascorz, attaccato a sua volta da Laverty. Quarto è Roccoli davanti a West, Aitchison, Fujiwara, Foret, McCoy, Pirro, Nannelli e Vizziello.
Crutchlow allunga il passo e guadagna il primo posto anche nella classifica per somma dei tempi delle due manche distanziando Laverty di mezzo secondo. Il pilota del Team ParkAlgar però non sta a guardare: supera Lascorz e si getta alla caccia di Crutchlow; stabilisce il giro più veloce e nuovo record della pista, si avvicina all'inglese della Yamaha, ma questi reagisce battendo il fresco primato di Laverty e ristabilendo le distanze. Alle spalle dei primi due duellano, ravvicinatissimi, Lascorz e Roccoli, mentre tre piloti si giocano il quinto posto: sono Fujiwara, West e Aitchison. Pirro, nono, al sedicesimo giro abbandona la moto appoggiata al guard-rail e si ritira.
La corsa si avvicina ad un finale rovente: Crutchlow ha due decimi di vantaggio sia nella corsa reale che nella somma delle due manche; a quattro giri dal termine Laverty li azzera e, non pago, supera magistralmente l'avversario e torna a condurre. Anche Roccoli supera Lascorz pur essendo comunque terzo per somma dei tempi.
A due giri dal traguardo finale Crutchlow passa Laverty all'interno e recupera la testa della corsa guadagnando anche un paio di lunghezze; Laverty sembra battuto, ma quando inizia l'ultimo giro è nuovamente a ruota dell'inglese, lo studia, lo attacca, entra fortissimo nell'ultimo curvone, ma esagera: l'anteriore impazzisce e perde tempo a riprenderne il controllo, mentre Crutchlow sfreccia vincitore sotto il traguardo. Pochi metri più avanti i due avversari si ritrovano fianco a fianco, si congratulano a vicenda, si stringono la mano, si distraggono e le due carenature si toccano, col risultato che Laverty finisce a terra...
Terzo si classifica Roccoli con ampio margine su Lascorz, mentre Nannelli conclude una buona corsa al nono posto.
Al quarto giro Laverty passa con due lunghezze su Fujiwara e Roccoli, mentre Crutchlow "spara" il miglior tempo ed è quarto a meno di 1" dai primi. Un giro più tardi è secondo, mentre risale anche Sofuoglu, quinto.
Al settimo giro, mentre Crutchlow studia Laverty che resiste benissimo alla pressione dell'inglese, Sofuoglu supera Roccoli ed è quarto, poi attacca anche Fujiwara, ma appena pone le ruote della sua Honda davanti a quella del giapponese, scivola e dice addio alla corsa. Subito dopo lui cade Pirro, poi anche Nannelli. Viene esposta la bandiera rossa e la corsa viene sospesa per pulire la pista.
La corsa, priva di Sofuoglu, che si è ritirato, riprende dopo un lungo intervallo e con Crutchlow che si proietta in testa per liberarsi di Laverty. A ruota di Crutchlow si insedia Lascorz, attaccato a sua volta da Laverty. Quarto è Roccoli davanti a West, Aitchison, Fujiwara, Foret, McCoy, Pirro, Nannelli e Vizziello.
Crutchlow allunga il passo e guadagna il primo posto anche nella classifica per somma dei tempi delle due manche distanziando Laverty di mezzo secondo. Il pilota del Team ParkAlgar però non sta a guardare: supera Lascorz e si getta alla caccia di Crutchlow; stabilisce il giro più veloce e nuovo record della pista, si avvicina all'inglese della Yamaha, ma questi reagisce battendo il fresco primato di Laverty e ristabilendo le distanze. Alle spalle dei primi due duellano, ravvicinatissimi, Lascorz e Roccoli, mentre tre piloti si giocano il quinto posto: sono Fujiwara, West e Aitchison. Pirro, nono, al sedicesimo giro abbandona la moto appoggiata al guard-rail e si ritira.
La corsa si avvicina ad un finale rovente: Crutchlow ha due decimi di vantaggio sia nella corsa reale che nella somma delle due manche; a quattro giri dal termine Laverty li azzera e, non pago, supera magistralmente l'avversario e torna a condurre. Anche Roccoli supera Lascorz pur essendo comunque terzo per somma dei tempi.
A due giri dal traguardo finale Crutchlow passa Laverty all'interno e recupera la testa della corsa guadagnando anche un paio di lunghezze; Laverty sembra battuto, ma quando inizia l'ultimo giro è nuovamente a ruota dell'inglese, lo studia, lo attacca, entra fortissimo nell'ultimo curvone, ma esagera: l'anteriore impazzisce e perde tempo a riprenderne il controllo, mentre Crutchlow sfreccia vincitore sotto il traguardo. Pochi metri più avanti i due avversari si ritrovano fianco a fianco, si congratulano a vicenda, si stringono la mano, si distraggono e le due carenature si toccano, col risultato che Laverty finisce a terra...
Terzo si classifica Roccoli con ampio margine su Lascorz, mentre Nannelli conclude una buona corsa al nono posto.
SS: classifica
1
C.Crutchlow
GBR
Yamaha
YZF R6
2 E. Laverty IRL Honda CBR600RR 0.263
3 M.Roccoli ITA Honda CBR600RR 16.289
4 J. Lascorz ESP Kawasaki ZX-6R 20.894
5 M.Aitchison AUS Honda CBR600RR 21.615
6 K. Fujiwara JPN Kawasaki ZX-6R 22.272
7 A. West AUS Honda CBR600RR 25.099
8 F. Foret FRA Yamaha YZF R6 26.374
9 G.Nannelli ITA Triumph Daytona 675 34.558
10 M.Praia POR Honda CBR600RR 49.578
11 G.Vizziello ITA Honda CBR600RR 51.446
12 F. Gentile ITA Honda CBR600RR 54.391
13 D. Dell'omo ITA Honda CBR600RR 1'00.324
14 A. Vos NED Honda CBR600RR 1'11.594
15 Y. Guerra ESP Yamaha YZF R6 1'43.088
16 R.Muresan ROU Triumph Daytona 675 2 Giri
2 E. Laverty IRL Honda CBR600RR 0.263
3 M.Roccoli ITA Honda CBR600RR 16.289
4 J. Lascorz ESP Kawasaki ZX-6R 20.894
5 M.Aitchison AUS Honda CBR600RR 21.615
6 K. Fujiwara JPN Kawasaki ZX-6R 22.272
7 A. West AUS Honda CBR600RR 25.099
8 F. Foret FRA Yamaha YZF R6 26.374
9 G.Nannelli ITA Triumph Daytona 675 34.558
10 M.Praia POR Honda CBR600RR 49.578
11 G.Vizziello ITA Honda CBR600RR 51.446
12 F. Gentile ITA Honda CBR600RR 54.391
13 D. Dell'omo ITA Honda CBR600RR 1'00.324
14 A. Vos NED Honda CBR600RR 1'11.594
15 Y. Guerra ESP Yamaha YZF R6 1'43.088
16 R.Muresan ROU Triumph Daytona 675 2 Giri
STK 1000: due partenze, un vincitore: Berger
Misano – Lo schieramento dei piloti della Superstock 1000 è pronto al via al termine del giro di ricognizione. Piove molto forte e sull'asfalto c'è un consistente strato d'acqua. Si parte comunque. Scatta in testa la Ducati numero 19 di Xavier Simeon, autore del miglior tempo, trascinandosi in scia tutto il gruppone ad eccezione di Domenico Colucci, terzo in prova, a cui si spegne il motore allo start. Attorno a Colucci, in un turbinio d'acqua, sfilano tutti riuscendo ad evitare l'ostacolo immobile, ma proprio quando l'incubo dell'incidente sembra svanito, l'ultimo del gruppo centra la ruota posteriore della 1198R di Colucci e atterra moto e pilota.
La corsa intanto continua, ma un'altra Ducati, proprio quella di Simeon che è al comando, va a terra nello spazio di fuga al termine di una staccata. Passa a condurre la MV di Giugliano, ma poche curve più tardi, prima ancora di concludere il primo giro, la corsa viene fermata con la bandiera rossa. E' rinviata alla 14.30. Domenico Colucci non partirà: ha riportato la frattura del braccio sinistro poco sopra il gomito e una forte contusione alla gamba sinistra.
Il secondo via delle Superstock 1000 viene dato alle 16.40 per una gara di soli nove giri. Scatta al comando Berger con la Honda davanti a Corti con la Suzuki Alstare, Magnoni con la Yamaha e Simeon con la Ducati.
La corsa si annuncia subito molto vivace: Berger si allontana girando più forte di tutti; al suo inseguimento si getta Simeon seguito da Magnoni, Corti, Barrier, Giugliano con la MV e Fores, che si batte bene con la Kawasaki del Team Pedercini. In dieci secondi ci sono dieci piloti, ma purtroppo la corsa è troppo corta per permettere grandi rimonte.
Non si arriva infatti a gustare qualche schermaglia, che già arriva l'ultimo giro e senza emozioni: Berger vince in totale solitudine precedendo di 5"5 Simeon, mentre Barrier si aggiudica con merito il terzo posto battendo in volata Corti e Magnoni. Giugliano allarga una traiettoria all'ultimo giro, esce di pista, rientra e riesce a mantenere il sesto posto
La corsa intanto continua, ma un'altra Ducati, proprio quella di Simeon che è al comando, va a terra nello spazio di fuga al termine di una staccata. Passa a condurre la MV di Giugliano, ma poche curve più tardi, prima ancora di concludere il primo giro, la corsa viene fermata con la bandiera rossa. E' rinviata alla 14.30. Domenico Colucci non partirà: ha riportato la frattura del braccio sinistro poco sopra il gomito e una forte contusione alla gamba sinistra.
Il secondo via delle Superstock 1000 viene dato alle 16.40 per una gara di soli nove giri. Scatta al comando Berger con la Honda davanti a Corti con la Suzuki Alstare, Magnoni con la Yamaha e Simeon con la Ducati.
La corsa si annuncia subito molto vivace: Berger si allontana girando più forte di tutti; al suo inseguimento si getta Simeon seguito da Magnoni, Corti, Barrier, Giugliano con la MV e Fores, che si batte bene con la Kawasaki del Team Pedercini. In dieci secondi ci sono dieci piloti, ma purtroppo la corsa è troppo corta per permettere grandi rimonte.
Non si arriva infatti a gustare qualche schermaglia, che già arriva l'ultimo giro e senza emozioni: Berger vince in totale solitudine precedendo di 5"5 Simeon, mentre Barrier si aggiudica con merito il terzo posto battendo in volata Corti e Magnoni. Giugliano allarga una traiettoria all'ultimo giro, esce di pista, rientra e riesce a mantenere il sesto posto
STK 1000: classifica
1
M.Berger
FRA
Honda
CBR1000RR
2 X. Simeon BEL Ducati 1098R 5.596
3 S. Barrier FRA Yamaha YZF R1 8.647
4 C. Corti ITA Suzuki GSX-R 1000 K9 8.907
5 M.Magnoni ITA Yamaha YZF R1 9.066
6 D. Giugliano ITA MV Agusta F4 312 R 12.028
7 J. Fores ESP Kawasaki ZX 10R 12.361
8 D. Beretta ITA Ducati 1098R 13.509
9 L. Baz FRA Yamaha YZF R1 13.609
10 O.Jezek CZE Honda CBR1000RR 16.051
11 S. Barragan ESP Honda CBR1000RR 16.344
12 R.Mähr AUT Suzuki GSX-R 1000 K9 20.867
13 M.Savary SUI Honda CBR1000RR 21.160
14 A. Antonelli ITA Yamaha YZF R1 23.502
15 L. Napoleone FRA Suzuki GSX-R 1000 K9 23.735
16 L. Morelli ITA Kawasaki ZX 10R 24.152
17 G.Black GBR Yamaha YZF R1 24.318
18 D. Lammert GER Suzuki GSX-R 1000 K9 26.295
19 N. Vivarelli ITA Honda CBR1000RR 28.466
20 H. Johansson SWE Yamaha YZF R1 30.508
21 F. Millet FRA Honda CBR1000RR 31.069
22 N.Rosso ITA Yamaha YZF R1 32.389
23 B. Burrell GBR Honda CBR1000RR 32.457
24 F. Biaggi ITA Aprilia RSV4 Factory 36.297
25 A. Lowes GBR MV Agusta F4 312 R 36.821
26 F. Sandi ITA Aprilia RSV4 Factory 37.409
27 M.Guarino ITA Honda CBR1000RR 39.417
28 P. Valsecchi ITA Yamaha YZF R1 39.830
29 P. Bjork SWE Honda CBR1000RR 40.893
30 P. Thiriet BRA Honda CBR1000RR 49.386
31 N. Pouhair FRA Yamaha YZF R1 49.698
32 D. Andric BRA Yamaha YZF R1 56.229
33 P. Tutusaus ESP KTM RC8 R 58.331
2 X. Simeon BEL Ducati 1098R 5.596
3 S. Barrier FRA Yamaha YZF R1 8.647
4 C. Corti ITA Suzuki GSX-R 1000 K9 8.907
5 M.Magnoni ITA Yamaha YZF R1 9.066
6 D. Giugliano ITA MV Agusta F4 312 R 12.028
7 J. Fores ESP Kawasaki ZX 10R 12.361
8 D. Beretta ITA Ducati 1098R 13.509
9 L. Baz FRA Yamaha YZF R1 13.609
10 O.Jezek CZE Honda CBR1000RR 16.051
11 S. Barragan ESP Honda CBR1000RR 16.344
12 R.Mähr AUT Suzuki GSX-R 1000 K9 20.867
13 M.Savary SUI Honda CBR1000RR 21.160
14 A. Antonelli ITA Yamaha YZF R1 23.502
15 L. Napoleone FRA Suzuki GSX-R 1000 K9 23.735
16 L. Morelli ITA Kawasaki ZX 10R 24.152
17 G.Black GBR Yamaha YZF R1 24.318
18 D. Lammert GER Suzuki GSX-R 1000 K9 26.295
19 N. Vivarelli ITA Honda CBR1000RR 28.466
20 H. Johansson SWE Yamaha YZF R1 30.508
21 F. Millet FRA Honda CBR1000RR 31.069
22 N.Rosso ITA Yamaha YZF R1 32.389
23 B. Burrell GBR Honda CBR1000RR 32.457
24 F. Biaggi ITA Aprilia RSV4 Factory 36.297
25 A. Lowes GBR MV Agusta F4 312 R 36.821
26 F. Sandi ITA Aprilia RSV4 Factory 37.409
27 M.Guarino ITA Honda CBR1000RR 39.417
28 P. Valsecchi ITA Yamaha YZF R1 39.830
29 P. Bjork SWE Honda CBR1000RR 40.893
30 P. Thiriet BRA Honda CBR1000RR 49.386
31 N. Pouhair FRA Yamaha YZF R1 49.698
32 D. Andric BRA Yamaha YZF R1 56.229
33 P. Tutusaus ESP KTM RC8 R 58.331
STK 600: ancora Petrucci
Misano – Nei primi tre giri si forma un gruppo in lotta per la prima posizione. Lo compongono Petrucci, Bussolotti, Gregorini, Rea, Lonbois e Lamborghini, tutti compresi in mezzo secondo. Poi Petrucci, Bussolotti e Gregorini allungano e gli altri si sgranano, mentre Lamborghini, uno dei candidati alla vittoria, cade ed è fuori gara.
Cade poi anche Gregorini e la lotta per la vittoria vede protagonisti Petrucci e Bussolotti ai quali si è agganciato Lonbois.
Prevale Petrucci, già leader della classifica del campionato europeo, con un solo decimo di vantaggio su Bussolotti e 3 decimi su Lonbois. Quarto è La Marra che vince il duello col forte francese Guarnoni.
Prevale Petrucci, già leader della classifica del campionato europeo, con un solo decimo di vantaggio su Bussolotti e 3 decimi su Lonbois. Quarto è La Marra che vince il duello col forte francese Guarnoni.
STK 600: classifica
1
D. Petrucci
ITA
Yamaha
YZF R6
2 M.Bussolotti ITA Yamaha YZF R6 0.103
3 V. Lonbois BEL Yamaha YZF R6 0.381
4 E. La Marra ITA Honda CBR600RR 3.560
5 J. Guarnoni FRA Yamaha YZF R6 3.933
6 A. Boscoscuro ITA Yamaha YZF R6 7.110
7 R. Tamburini ITA Yamaha YZF R6 7.494
8 G.Rea GBR Honda CBR600RR 7.523
9 S. Kerschbaumer AUT Yamaha YZF R6 17.406
10 B. Guittet FRA Honda CBR600RR 17.493
11 D. Fanelli ITA Yamaha YZF R6 17.559
12 R. Farinelli ITA Yamaha YZF R6 17.738
13 N. Morelli ITA Honda CBR600RR 18.222
14 D. Lombardi ITA Yamaha YZF R6 23.446
15 R. Cecchini ITA Honda CBR600RR 39.051
16 N. Calero ESP Yamaha YZF R6 40.306
17 D. Manfrinati ITA Honda CBR600RR 46.684
18 A. Chmielewski POL Yamaha YZF R6 50.527
19 M.Vrajitoru ROU Yamaha YZF R6 51.007
20 D. Látr CZE Honda CBR600RR 1'13.245
21 B. Vrajitoru ROU Yamaha YZF R6 1 Giro
2 M.Bussolotti ITA Yamaha YZF R6 0.103
3 V. Lonbois BEL Yamaha YZF R6 0.381
4 E. La Marra ITA Honda CBR600RR 3.560
5 J. Guarnoni FRA Yamaha YZF R6 3.933
6 A. Boscoscuro ITA Yamaha YZF R6 7.110
7 R. Tamburini ITA Yamaha YZF R6 7.494
8 G.Rea GBR Honda CBR600RR 7.523
9 S. Kerschbaumer AUT Yamaha YZF R6 17.406
10 B. Guittet FRA Honda CBR600RR 17.493
11 D. Fanelli ITA Yamaha YZF R6 17.559
12 R. Farinelli ITA Yamaha YZF R6 17.738
13 N. Morelli ITA Honda CBR600RR 18.222
14 D. Lombardi ITA Yamaha YZF R6 23.446
15 R. Cecchini ITA Honda CBR600RR 39.051
16 N. Calero ESP Yamaha YZF R6 40.306
17 D. Manfrinati ITA Honda CBR600RR 46.684
18 A. Chmielewski POL Yamaha YZF R6 50.527
19 M.Vrajitoru ROU Yamaha YZF R6 51.007
20 D. Látr CZE Honda CBR600RR 1'13.245
21 B. Vrajitoru ROU Yamaha YZF R6 1 Giro
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