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Nel caos di Donington Bayliss e Kiyonari

di Luigi Rivola, foto Alex Photo il 07/09/2008 in Sbk

Un week end pazzesco: pioggia a dirotto, più di cento cadute, squalifiche, polemiche, ma anche spettacolo. In questo confuso panorama spiccano le chiare vittorie dell'australiano e del giapponese

Nel caos di Donington Bayliss e Kiyonari
Kiyonari e Bayliss a Donington
Un gran premio così disastrato non capitava da parecchio nel mondiale Superbike. Sia chiaro: il circuito di Donington è molto bello, le wild-card britanniche in questa pista sono agguerrite e temibili almeno quanto quelle giapponesi a Suzuka, Motegi o Sugo, ma ciò che è avvenuto in questi tre giorni di inizio settembre durante il GP d'Europa ha falsato uno scenario che altrimenti sarebbe stato solo positivo.

Il maltempo ha imperversato per tutte e tre le giornate (per l'esattezza anche giovedì, durante i preliminari del GP), con freddo, temporali, rari momenti senza pioggia, fango e piacevolezze del genere. La conseguenza è stata che la clinica mobile ha dovuto rimettere in sesto più di cento piloti caduti, e fortunatamente, grazie anche alle belle vie di fuga del circuito, non ci sono stati incidenti gravi.
La sicurezza però non sta solo nelle vie di fuga, ma anche nel comportamento dei piloti, e in questo senso va condannato senza appello ciò che ha fatto Haga in Gara-1, quando, ritrovatosi col motore della sua Yamaha che spandeva vapori d'olio sulla pista, e accortosene, ha continuato a procedere sul tracciato nonostante gli fosse stata esposta la bandiera nera con disco arancio, causando le cadute di Corser, Tamada e Checa. Il giapponese, in una giornata per lui certamente da dimenticare, ne ha combinate altre attirandosi le ire di molti colleghi e addetti ai lavori, e in fondo la sanzione inflittagli – un "ride through" in gara-2, è stata anche troppo benevola.
Kiyonari era partito per vincere, ma in Gara-1 dopo pochi chilometri è volato via come un pivello. Avrebbe potuto vincere con pieno merito Sykes con la Suzuki, ma la sospensione della corsa ha avvantaggiato Bayliss, che nella seconda partenza ha ritrovato il massimo livello di competitività e non ha concesso nulla a nessuno, vincendo alla sua maniera.
Il giapponese della Honda Ten Kate si è rifatto in gara-2, che ha vinto con autorità davanti a un detrminatissimo Crutchlow. Probabilmente se Bayliss non fosse incappato in una banalissima caduta, l'affermazione di Kiyonari sarebbe stata più contrastata, ma coi "se" non si va da nessuna parte, e al giapponese non va tolto alcun merito.

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Nel caos di Donington Bayliss e Kiyonari
Bayliss in lotta con Sykes
Donington – Kiyonari si spara come un missile in testa alla corsa, seguito da Sykes, subito passato da Bayliss, poi vengono Carlos Checa, Xaus, Biaggi, Corser, Haslam e Crutchlow. All'inizio del secondo giro, Kiyonari, incalzato da Bayliss, scivola in curva ed è fuori gara. Bayliss è dunque in testa con 1"4 su Sykes , 2"9 su Xaus e 3"3 su Corser, che nella mattinata, durante il warm-up, era caduto per la quinta volta in tre giorni.
Bayliss tiene duro, ma non guadagna ulteriormente su Sykes, che anzi recupera e gli si porta a ruota. Terzo è Corser che ha avuto ragione di Xaus e quarto è Haslam davanti a Checa, Neukirchner, Kagayama, Haga, Walker, Lavilla, Smrz e Biaggi. Crutchlow si ferma al box e Neukirchner al sesto giro cade e anche per lui è gara conclusa, mentre Carlos Checa fa un dritto e rientra. Cadono anche Sofuoglu, Morelli, Lynn, Gimbert e Walker, invece Laconi è fuori per problemi meccanici. Una vera ecatombe!
All'ottavo giro, mentre Sykes è passato a condurre superando Bayliss che comunque gli resiste a ruota, Haga passa con la moto che fuma d'azzurro copiosamente. Completa il giro e si ferma. Rolfo sigla il giro più veloce, ma poco dopo lo cede a Sykes.
Decimo giro: brutta caduta in velocità per Corser (e sei!); subito dopo è il turno di Tamada con un'altra caduta spaventosa. Il giapponese della Kawasaki è ancora a terra quando in scivolata arriva Carlos Checa. Ai box comincia ad esserci fermento: Batta è nervosissimo e anche la direzione di gara comprende che è il caso di fermare la corsa. Viene esposta la bandiera rossa.

Tra le due manche
Ai box, dicevamo, c'è fermento. Di più: c'è rabbia. Accusano Haga di aver sparso olio in tutta la pista eludendo la bandiera nera con disco arancio che gli ordinava di uscire immediatamente dalla pista. Batta mostra la moto di Nieto, che da diversi giri riceveva i vapori d'olio della moto di Haga."Dovrebbero squalificarlo – dice Batta e gli fa eco Ten Kate – è un comportamento pericoloso indegno di un professionista".
Tra l'altro, Haga, arrivato al box imbestialito, ha tenuto spalancato l'acceleratore a marcia in folle con l'insana voglia di rompere il propulsore.
"L'olio non è uscito per un guasto al motore – precisa Claudio Consonni, general manager del reparto corse Yamaha – purtroppo è una conseguenza del contatto al via fra Ellison e Haga, che ha portato alla rottura del radiatore e al conseguente forte innalzamento della temperatura".
Corser non può ripartire per non essere rientrato al box con la moto, e con lui altri. Una norma che viene fortemente contestata, a ragione, ma che non si riesce evidentemente a far cambiare. Haga invece, dopo essersi avviato verso la linea di partenza della seconda parte della gara, viene rispedito al box per non essersi fermato all'esposizione della bandiera.

Seconda manche
Scatta in testa Sykes seguito da Bayliss, Haslam e Xaus. Cade Fabrizio, mentre il suo compagno di squadra australiano decide di andarsene e passa a condurre allungando. All'inseguimento di un Bayliss che sembra aver trovato un passo nettamente superiore a quello di ogni altro avversario in pista si gettano Sikes, Haslam e Rolfo. L'italiano però scivola e coinvolge Haslam, lasciando il solo Sykes sulle orme del fuggitivo Bayliss. Al terzo posto si è insediato nel frattempo Biaggi, che marcia a meraviglia ed è secondo solo a Bayliss come tempi sul giro. Biaggi avanza cercando di riagguantare Sykes, mentre alle sue spalle lottano per il quarto posto Nieto e Xaus.
Quando mancano sette giri alla fine della corsa, la classifica per somma dei tempi vede Bayliss al comando con un decimo di secondo su Sykes e ben 18" su Xaus. Biaggi è quarto a 27"4.
Tornando alla gara, Bayliss continua col suo ritmo infernale, unico pilota a girare sotto 1'32", e Sykes riesce a mantenere invariato il vantaggio su Biaggi, che però non può rassegnarsi perché il suo obiettivo è colmare il gap che lo separa dal terzo posto finale che è alla sua portata se riuscirà a guadagnare 6" a Xaus in appena quattro giri. Biaggi dunque insiste, ma sta nuovamente succedendo qualcosa di strano in pista: Bayliss è il primo ad alzare la mano destra segnalando pioggia; lo imitano poco dopo Sykes e Biaggi. Nuova bandiera rossa. La corsa finisce qui.
Bayliss coglie questo primo – sudatissimo – trionfo e Sykes è secondo con pieno merito, mentre Xaus riesce a conquistare il terzo gradino del podio davanti a Biaggi e Lavilla.
Ma non è ancora finita: a bandiera rossa esposta, Xaus è scivolato ed è tornato al box senza la moto. Questa disattenzione gli costa il terzo posto in quanto, anche se all'esposizione della bandiera rossa viene considerata valida la classifica del giro precedente, c'è comunque l'obbligo di portare la moto al parco chiuso per eventuali verifiche, pena la squalifica. Inutile dire che Biaggi gradisce l'omaggio, mentre Xaus non digerisce assolutamente quella che ritiene un'ingiustizia nei suoi confronti e polemizza aspramente prendendosela coi "romani" e con gli italiani in genere.

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1 T. Bayliss Ducati 1098 F08
2 T. Sykes Suzuki GSX-R1000 1.266
3 M. Biaggi Ducati 1098 RS 08 28.636
4 G. Lavilla Honda CBR1000RR 33.566
5 Y. Kagayama Suzuki GSX-R1000 35.966
6 J. Smrz Ducati 1098 RS 08 36.034
7 F. Nieto Suzuki GSX-R1000 36.442
8 L. Haslam Honda CBR1000RR 41.633
9 K. Muggeridge Honda CBR1000RR 42.075
10 J. Ellison Honda CBR1000RR 43.476
11 D. Checa Yamaha YZF-R1 1'12.578
12 A. Badovini Kawasaki ZX-10R 1'13.147
13 S. Nakatomi Yamaha YZF-R1 1'34.664
14 S. Aoyama Honda CBR1000RR 1'56.726

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Nel caos di Donington Bayliss e Kiyonari
Il podio di Gara-2: da sinistra, Crutchlow, Kiyonari e Corser
Donington – Un attimo prima del via esplode un temporale violento che inonda la pista. Appena si calma – ma continua a piovere – viene dato il via e Kiyonari prova a riproporre la sua candidatura alla vittoria dopo la delusione di Gara-1. Il giapponese si lancia con la massima determinazione e Bayliss gli si accoda, seguito da Corser, Xaus, Haslam, Crutchlow, Biaggi, Ellison e Haga, che però dovrà fermarsi per un "Drive through", ossia un passaggio nella corsia box a velocità limitata, inflittogli per il mancato rispetto – in gara-1, della bandiera nera con disco arancio.
In realtà al "Drive through" avrebbe dovuto abbinarsi una sanzione di 10.000 dollari, che però all'ultimo momento gli è stata condonata.
Haga sconta la penalità e quando rientra in pista è ventiduesimo e in testa la situazione vede Kiyonari primo con 3" si Bayliss e 3"8 su Crutchlow. Seguono Corser, Haslam e Ellison, quindi Biaggi e Lavilla in bagarre e Xaus che precede Checa, Fabrizio e Sykes.
Al nono giro un altro segno che per Haga non è proprio giornata: il pilota della Yamaha aveva effettuato il "ride through" di sua iniziativa e non attendendo il segnale della direzione corsa. Gli viene ordinato un nuovo "ride through" e lui non obbedisce. Viene allora esposta la bandiera nera col suo numero. Alla fine Haga obbedisce, abbandona la moto vicino al muretto e se ne va a piedi.
Un giro più tardi un altro colpo di scena: Bayliss cade, cerca di ripartire, ci riesce, arriva al box e si ritira.
Dopo quindici giri Kiyonari guida la corsa con 1"2 su Crutchlow e 6"7 su Corser che ha ormai staccato Haslam. Quinto è Biaggi, pressato da Ellison, Fabrizio e Lavilla nell'ordine. Xaus è nono con quasi 5" di margine su Checa.
La gara procede in modo abbastanza noioso e l'unico motivo di trepidazione viene dalle continue sbandate secche di Kiyonari, che sembra comunque in grado di controllarle. A tre giri dalla fine cade Haslam ed Ellison passa dunque al quarto posto avendo vinto il confronto con Fabrizio e Biaggi, che lo seguono nell'ordine.
Mancano solo due giri al traguardo e Crutchlow dimostra di avere ancora delle carte da giocare: recupera fino a trovarsi a sette decimi da Kiyonari, ma questi reagisce e lo rispedisce a 1"4. Non c'è più storia: il giapponese di Ten Kate vince ed esulta sotto il traguardo, Crutchlow si piazza al secondo posto e Corser finalmente ha la soddisfazione di un podio dopo tutte le botte rimediate in questo week-end.

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1 R. Kiyonari Honda CBR1000RR
2 C. Crutchlow Honda CBR1000RR 2.261
3 T. Corser Yamaha YZF-R1 9.727
4 J. Ellison Honda CBR1000RR 20.227
5 M. Fabrizio Ducati 1098 F08 27.475
6 M. Biaggi Ducati 1098 RS 08 28.051
7 G. Lavilla Honda CBR1000RR 30.922
8 R. Xaus Ducati 1098 RS 08 38.353
9 C. Checa Honda CBR1000RR 50.196
10 T. Sykes Suzuki GSX-R1000 k 57.346
11 L. Lanzi Ducati 1098 RS 08 1'03.093
12 J. Smrz Ducati 1098 RS 08 1'06.697
13 R. Rolfo Honda CBR1000RR 1'08.057
14 M. Neukirchner Suzuki GSX-R1000 1'15.276
15 R. Laconi Kawasaki ZX-10R 1'38.848

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Nel caos di Donington Bayliss e Kiyonari
Brookes davanti a Pitt
Donington – Su una pista completamente asciutta scatta al comando Rea seguito da Brookes. Le prove li avevano indicati come protagonisti e tali sono fin dalle prime battute di gara. I due si impegnano in un duro duello, ma non riescono a staccare Veneman e Pitt, che attaccano a loro volta. Pitt passa a condurre al terzo giro e Rea gli si accoda, unico in grado di tenere il ritmo dell'australiano. Dal canto suo Veneman compie miracoli di equilibrio per tenere la sua Suzuki al passo delle tre Honda.
Al nono giro Pitt guida ancora la corsa davanti a Rea che precede Veneman e Brookes: il gruppo dei primi quattro si è ricompattato ed è compreso entro 1". Quinto è Van Keymeulen che precede Kennaugh, Harms, Lagrive e il bravo Vizziello, primo degli italiani e addirittura davanti a Parkes e Lascorz.
Dopo altri tre giri la situazione è mutata, con Rea a condurre e Veneman a ruota davanti a Pitt che prima del dodicesimo passaggio lo supera: fra i due si accende un durissimo duello, con Brookes, quarto, che sta a guardare, pronto ad approfittare di qualsiasi errore dei piloti che lo precedono.
Pitt torna primo e guadagna un paio di lunghezze su Rea, mentre Veneman cede anche a Brookes e Van Keymeulen lascia il quinto posto a Kennaugh.
A cinque giri dal termine la lotta per la vittoria è ormai ristretta a Pitt, leader, e Brookes, secondo a ruota. I due australiani si battono senza esclusione di colpi, come non accadeva da tempo in Supersport, mentre Rea si è chiaramente rassegnato al terzo posto e Veneman al quarto. Quinto, a oltre 8" è Kennaugh nsidiato da Harms in rimonta.
Al penultimo giro Brookes infila Pitt e sullo slancio lo stacca di due decimi. Il pilota di Ten Kate non riesce a tenergli la ruota, o si arrende, così Brookes conquista una bella vittoria e Pitt consolida il suo vantaggio nella classifica di campionato. Terzo è Rea che riesce a contenere in extremis il recupero di Veneman. Ottimo l'undicesimo posto di Vizziello, davanti a parecchi piloti di rango internazionale.

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1 J. Brookes Honda CBR600RR
2 A. Pitt Honda CBR600RR 0.872
3 J. Rea Honda CBR600RR 4.846
4 B. Veneman Suzuki GSX-R600 5.066
5 H. Kennaugh Yamaha YZF-R6 8.604
6 R. Harms Honda CBR600RR 8.990
7 J. Lascorz Honda CBR600RR 15.660
8 D. Van Keymeulebnel Suzuki GSX-R600 16.674
9 M. Lagrive Honda CBR600RR 17.081
10 B. Parkes Yamaha YZF-R6 20.474
11 G. Vizziello Honda CBR600RR 21.110
12 E. Laverty Yamaha YZF-R6 26.338
13 M. Aitchison Triumph 675 26.597
14 K. Fujiwara Kawasaki ZX-6R 29.104
15 C. Martin Kawasaki ZX-6R 30.603
16 G. Nannelli Honda CBR600RR 39.201
17 M. Roccoli Yamaha YZF-R6 39.505
18 I. Clementi Triumph 675 40.004
19 D. Dell'omo Honda CBR600RR 41.030
20 G. Gowland Honda CBR600RR 53.383
21 B. Nemeth Honda CBR600RR 1'10.076
22 B. Staring Honda CBR600RR 1'19.610
23 M. Smart Honda CBR600RR 1'19.931

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Nel caos di Donington Bayliss e Kiyonari
Il podio della STK 1000: da sinistra, Polita, Simeon e Giugliano
Donington – Parte la gara della Superstock 1000 e subito Polita si pone in testa seguito da Roberts, mentre nel gruppone si vede Corti cadere, sfiorato da più moto che lo colpiscono fortunatamente senza provocargli danni. Cadono anche Antonelli, Magnoni e, sul finire del primo giro, anche Jones.
La corsa prosegue e Polita allunga guadagnando 1"2 sul primo degli inseguitori, Xavier Simeon, che ha avuto ragione da Roberts, superato anche da Giugliano. Quinto è Berger attaccato da Baiocco.
Al terzo giro il distacco fra Polita e Simeon è inalterato, ma un giro più tardi il pilota della Suzuki ha recuperato quasi tutto lo svantaggio ed è a ridosso di Polita. I due in curva scelgono traiettorie diversissime, probabilmente cercando la miglior aderenza sull'asfalto umido, più che la linea più favorevole. Al sesto passaggio Simeon rompe gli indugi e passa a condurre, mentre Polita fatica evidentemente a tenere il suo passo. I piloti procedono ormai sgranati: a quattro giri dalla fine Simeon guida la corsa con 4"7 su Polita, 13"8 su Giugliano, 18"1 su Roberts, 25"3 su Berger. Colucci è decimo a 40".
Il traguardo non riserva sorprese: Simeon vince in solitudine, così come Polita si classifica secondo dopo una gara intelligente e regolare. Per il terzo posto tribola di più Giugliano, che percependo il riavvicinarsi di Roberts guida al limite fino all'ultimo metro, con i soliti suoi numeri di alto equilibrio, e riesce a mantenere il posto sul podio con 3" di vantaggio sull'australiano della Ducati. Beffa invece per Berger, che nel finale si fa strappare la quinta posizione da Kirkham.
In campionato Roberts mantiene la leadership con 2 punti di vantaggio si Simeon, 3 su Berger e 8 su Polita. Le ultime due gare saranno micidiali.

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1 X. Simeon Suzuki GSX-R1000
2 A. Polita Ducati 1098R 16.109
3 D. Giugliano Suzuki GSX-R1000 K8 34.318
4 B. Roberts Ducati 1098R 37.319
5 J. Kirkham Yamaha YZF-R1 44.199
6 M. Berger Honda CBR1000RR 45.533
7 M. Baiocco Kawasaki ZX-10R 47.888
8 F. Backlund Suzuki GSX-R1000 K8 49.623
9 B. Burrell Honda CBR1000RR 50.461
10 J. Stibilj Honda CBR1000RR 51.416
11 D. Colucci Ducati 1098R 52.516
12 R. Schouten Yamaha YZF-R1 1'01.720
13 D. De Boer Suzuki GSX-R1000 K8 1'02.726
14 N. Rosso Honda CBR1000RR 1'02.946
15 G. Junod Yamaha YZF-R1 1'05.181
16 P. Hickman Yamaha YZF-R1 1'07.026
17 F. Millet Yamaha YZF-R1 1'10.043
18 T. Lorenzetti Suzuki GSX-R1000 K8 1'10.558
19 M. Pirro Yamaha YZF-R1 1'10.929
20 Y. Tiberio Kawasaki ZX-10R 1'12.577
21 A. Aldrovandi Kawasaki ZX-10R 1'13.377
22 M. Jerman Honda CBR1000RR 1'18.026
23 R. Ten Napel Suzuki GSX-R1000 K8 1'18.515
24 C. Stronach Kawasaki ZX-10R 1'46.326

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Bussolotti seguito da Lowes e Linfoot
Donington – Bussolotti parte benissimo e si piazza immediatamente in testa trascinandosi in scia Rea, Linfoot e Lowes. Primo giro, prime cadute, tra cui quelle dei nostri Berretta e soprattutto Fanelli, che era partito in prima fila col terzo miglior tempo.
Bussolotti non perde tempo e allunga subito stabilendo il primato sul giro e staccando Linfoot di 1". Solo lui e Lowes girano sotto 1'49", ma davanti a Lowes c'è Linfoot che resiste duramente in seconda posizione. Al quarto giro Lowes riesce finalmente a passare, ma Bussolotti nel frattempo ha portato il suo margine a 2"6 e continua ad inanellare giri velocissimi in relazione alle condizioni dell'asfalto.
A metà gara Bussolotti è primo e Lowes dà fondo alle sue risorse girando anche lui fortissimo, ma recuperando appena pochi decimi di secondo. Per il terzo posto lottano, gomito a gomito, Linfoot e Rea, mentre i primi due della classifica europea, Baz e Vostarek, sono rispettivamente in nona e ottava posizione.
Bussolotti procede con grande sicurezza verso il traguardo, che taglia vittoriosamente con 5"5 sul bravo Lowes e con oltre 11" su Rea e Linfoot, classificatisi nell'ordine al terzo e quarto posto. Vostarek è quinto e si avvicina in classifica generale al leader Baz, piazzatosi solo dodicesimo.

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1 M. Bussolotti Yamaha YZF-R6
2 A. Lowes Kawasaki ZX-6R 5.559
3 G. Rea Yamaha YZF-R6 11.227
4 D. Linfoot Yamaha YZF-R6 11.298
5 P. Vostárek Honda CBR600RR 29.434
6 S. Lowes Honda CBR600RR 30.765
7 V. Lonbois Suzuki GSX-R600 32.599
8 L. Johnston Honda CBR600RR 37.778
9 L. Biliotti Honda CBR600RR 38.491
10 E. La Marra Suzuki GSX-R600 43.184
11 J. Burns Yamaha YZF-R6 48.676
12 L. Baz Yamaha YZF-R6 49.669
13 C. Von Gunten Suzuki GSX-R600 51.636
14 J. Day Honda CBR600RR 52.503
15 G. Gregorini Honda CBR600RR 53.156
16 R. Stewart Triumph 675 53.392
17 M. Sembera Honda CBR600RR 53.748
18 Y. Guerra Yamaha YZF-R6 1'04.354
19 J. Guarnoni Yamaha YZF-R6 1'07.092
20 K. Tirsgaard Suzuki GSX-R600 1'13.718
21 N. Walraven Suzuki GSX-R600 1'17.296
22 N. Calero Yamaha YZF-R6 1'18.689

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