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Le pagelle di Magny Cours

di Luigi Rivola, foto Alex Photo il 08/10/2007 in Sbk

10 ad Haga per le splendide vittorie, a Sofuoglu per la volontà del campione, a Charpentier per il coraggio di lasciare, a Badovini per il trionfo nella STK 1000. a Toseland solo 4, perché ha rischiato di perdere davvero un titolo pur meritatissimo

Le pagelle di Magny Cours
Noriyuki Haga: 10
Due corse perfette si premiano col massimo dei voti. Tutto ciò che poteva fare per vincere il titolo, nel GP di Francia Haga l'ha fatto. Un po' più di fortuna (se Toseland avesse pagato con un ritiro il suo errore grave in Gara-1) e il nuovo campione del mondo sarebbe stato lui.

Max Biaggi: 7
Una prima manche opaca, riscattata con una seconda molto aggressiva e consistente.
Alti e bassi che hanno caratterizzato un po' tutta la sua prima stagione in Superbike.

James Toseland: 4
Non è il voto al campione del mondo, naturalmente, ma solo al pilota che abbiamo visto oggi nelle due gare del GP di Francia. Un errore che poteva costargli il titolo nella prima, coinvolgendo tra l'altro l'innocente Lanzi e rovinandogli forse il più promettente GP della stagione, e una corsa "catenaccio" nella seconda. Nonostante questo, non c'è nulla da dire: il Toseland che abbiamo visto nell'arco del campionato questo titolo se l'è certamente meritato.

Fonsi Nieto: 9
Combattivo ed efficace in entrambe le manche; un podio insperato per la Kawasaki, una professionalità ammirevole, visto che ha profuso tanto impegno per una squadra della quale ormai non fa più parte.

Troy Corser: 7,5
Si è capito subito che aveva accettato il ruolo di guardaspalla del compagno di squadra Haga, e questo è apprezzabile. Ha lottato duramente accettando anche una bagarre violenta, ma alla fine di Gara-2 ha accusato la stanchezza e ceduto prima a Biaggi, poi a Nieto.


Troy Bayliss: 8,5
Forse oggi avrebbe potuto fare qualcosa di più. O forse no. Il voto premia il secondo posto di Gara-1 e l'impegno nella seconda parte di Gara-2.

Max Neukirchner: 7,5
Il giovane tedesco ha avuto una grande opportunità: la Suzuki ufficiale di Kagayama, e l'ha sfruttata piuttosto bene. Molto veloce in prova, ha colto un bel quarto posto in Gara-1 e si sarebbe piazzato benissimo anche in Gara-2 senza la solita caduta. Quando imparerà a stare in piedi farà paura a tutti.

Lorenzo Lanzi: 8
È un voto di incoraggiamento: venerdì è stato il più veloce di tutti, sabato ha mantenuto un ritmo molto elevato piazzandosi molto bene e davanti a Bayliss in Superpole. Non è colpa sua se Toseland ha pensato bene di centrare proprio lui al via di Gara-1 impedendogli di correre in quella e anche nella successiva. Questo voto è un auspicio per un grande ritorno di Lanzi nel 2008.

Il pubblico di Magny Cours: 9
Non sono venuti in tanti, ma quelli che hanno sfidato il freddo, la nebbia, la pioggia e il vento per essere presenti meritano tutta la nostra ammirazione.

Kenan Sofuoglu: 10
Pur col campionato già in tasca da tempo, ha voluto dimostrare a un Parkes in gran vena e davvero molto veloce oggi, di avere orgoglio a sufficienza per non accontentarsi di un secondo posto. Altri lo avrebbero fatto senza problemi.

Sebastien Charpentier: 10
Non per la corsa, naturalmente, anche se in prova è stato sempre protagonista, ma per aver avuto il coraggio di lasciare. A fine GP ha annunciato con una certa evidente tristezza di aver deciso di abbandonare la carriera di pilota. Sarebbe ancora un vincente, perché ha manico a profusione, ma ha anche testa e umanità e un fisico che ha subito diversi oltraggi. Ha fatto la scelta giusta, anche se non deve essere stato affatto facile per lui.

Niccolò Canepa: 8
Forse più di così non poteva proprio fare, ma ha rischiato di fare la fine di Corti, ossia di perdere il titolo della STK 1000 per una posizione. Comunque è un bel campione che ci darà anche altre soddisfazioni.

Claudio Corti: 5
Va forte, molto forte, ma qui a Magny Cours si è giocato, per una posizione che non ha saputo recuperare in extremis dopo averla conquistata di forza, un titolo che aveva già in mano. Peccato.

Ayrton Badovini: 10
Questo è il Badovini che ci aveva convinto in altre occasioni: determinato, veloce, aggressivo, freddo, efficace. Un ultimo giro-capolavro gli ha garantito quella vittoria che sognava dall'inizio del campionato e che a volte aveva buttato al vento.

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