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Brands Hatch: centomila in delirio per Toseland

di Luigi Rivola, foto Alex Photo il 05/08/2007 in Sbk

L'inglese fa impazzire il suo pubblico con due vittorie perentorie. Con lui sul podio Haga, Corser e Biaggi. Per Bayliss e la Ducati un'altro GP da dimenticare. Parkes vince la SS e Sofuoglu è campione del mondo

Brands Hatch: centomila in delirio per Toseland
James Toseland nel giro d'onore
Brands Hatch – Bayliss fila via questa volta senza il minimo problema, ma Haga lo attacca subito e lo infila all'interno, imitato poco dopo da Toseland che non perde tempo, forza il ritmo e prima dello scadere del primo giro è già al comando davanti ad Haga, Bayliss, Kagayama, Corser, Biaggi, Xaus, Laconi, Rolfo, Lanzi e Fabrizio. Impressionante il passo di Toseland: solo Haga lo segue come un'ombra, mentre gli altri, a cominciare da Bayliss, sono già staccatissimi.

Al quarto passaggio Haga si porta al comando ed è Toseland a seguirlo a pochi centimetri, ma alla fine del giro l'inglese lo infila nuovamente al termine del rettilineo. Intanto Bayliss appare in difficoltà: dapprima cede a Corser, poi anche a Biaggi, infine a Xaus: il sesto passaggio lo vede così in sesta posizione, anche se a sorpresa ha fatto la sua comparsa un cartello di segnalazione che impone a Biaggi una sosta per partenza anticipata.
Difatti il pilota della Suzuki Alstare si ferma e riparte in sedicesima posizione, ma questo non avvantaggia Bayliss, che rimane sesto in seguito al sorpasso da parte di Fabrizio.
All'undicesimo giro Haga è nuovamente davanti con Toseland a ruota, ma la novità è che Corser si sta sensibilmente avvicinando e sembra intenzionato a fare il terzo incomodo nella lotta per la vittoria. Grande recupero anche da parte di Michel Fabrizio, che è quarto e sta avanzando dopo essersi "bevuto" prima Kagayama, poi Xaus. Al tredicesimo giro i piloti che si giocano il traguardo finale sono tre: davanti c'è la Honda bianco-verde di Toseland, a ridosso del suo scarico ci sono Haga e Corser con le Yamaha, la marca per cui l'inglese correrà l'anno prossimo in MotoGP. Toseland è impegnatissimo, concentratissimo, velocissimo. Allunga per scrollarsi di dosso i due scomodi personaggi che lo seguono e riesce a guadagnare sette decimi in un paio di giri, quanto basta per non sentire più il loro alito sul collo Ma è ancora poco per sentirsi sicuro. A quattro giri dal termine della corsa, Toseland è primo con 1" su Haga e 1"7 su Corser: l'australiano sembra domato, ma il giapponese forse non ancora. Invece anche per lui è fatta e non è azzardato ipotizzare un poblema di gomme. Inizia l'ultimo giro con Toseland ormai solo al comando e Haga e Corser in duello per il secondo posto a poco meno di 2" di distacco, ma è un duello con troppo rispetto fra gli avversari: Haga si difende bene e Corser non infierisce: i due tagliano il traguardo nell'ordine. Quarto è Fabrizio che precede Kagayama, Xaus, Bayliss e Biaggi.
126.000 gli spettatori del week-end dichiarati dall'organizzatore. Ieri tantissimi, oggi una vera moltitudine. James Toseland, il loro beniamino, li aveva caricati questa mattina suonando al pianoforte e cantando per loro l'inno nazionale "God save the Queen". All'arrivo di Gara-2, dopo due perentorie vittorie, ha vissuto un vero e proprio trionfo ed ha alimentato l'entusiasmo traboccante del pubblico lanciando tra la folla stivali, casco, tuta, fino a rimanere in mutande. E sempre sorridendo col suo bel sorriso, e ringraziando. Troppo modesto per la MotoGP...
1 Toseland J. Honda CBR1000RR 36'34.177
2 Haga N. Yamaha YZF-R1 36'35.863
3 Corser T. Yamaha YZF-R1 36'35.937
4 Fabrizio M. Honda CBR1000RR 36'42.633
5 Kagayama Y. Suzuki GSX-R1000 K7 36'43.165
6 Xaus R. Ducati 999 F06 36'43.647
7 Bayliss T. Ducati 999 F07 36'52.490
8 Biaggi M. Suzuki GSX-R1000 K7 36'53.293
9 Laconi R. Kawasaki ZX-10R 36'54.678
10 Neukirchner M. Suzuki GSX-R1000 K6 36'54.763
11 Rolfo R. Honda CBR1000RR 36'55.985
12 Lanzi L. Ducati 999 F07 36'59.060
13 Nieto F. Kawasaki ZX-10R 37'06.165
14 Muggeridge K. Honda CBR1000RR 37'07.430
15 Nakatomi S. Yamaha YZF-R1 37'11.045
16 Martin S. Yamaha YZF-R1 37'12.149
17 Ellison D. Ducati 999RS 37'41.393
18 Morelli L. Honda CBR1000RR 37'42.474
Brands Hatch – Bayliss molla la frizione con eccellente tempismo, ma il motore ha un’esitazione. Il pilota tira ancora la leva della frizione, evita che il motore si spenga, quindi la lascia nuovamente e riesce, nonostante tutto, a precipitarsi in testa sulla prima curva. A ruota ha Toseland, poi Haga, Corser e Kagayama. Al secondo giro Toseland è il più veloce; al terzo passa Bayliss, che due curve più avanti deve cedere anche ad un attacco violento di Haga, violento perché il giapponese, all’interno, “gioca di sponda” con la Ducati e vi si appoggia con una forte spallata per poi superarla. Un giro più tardi Bayliss perde improvvisamente aderenza sulla ruota anteriore in ingresso di curva e vola nello spazio senza conseguenze. Un enorme urlo di disappunto esplode dai centomila di Brand Hatch. Lui non urla, e gli uomini della Ducati nemmeno, ma la delusione è palpabile.
All’ottavo giro Toseland è in testa con 1”65 su Haga e 2”2 su Corser. Quarto è Xaus che resiste come un leone agli attacchi di Kagayama e Biaggi, in duro duello fra loro. Settimo è Rolfo che precede Fabrizio, Laconi e Lanzi. Biaggi, come sua abitudine, sta facendo una corsa in crescendo e al nono giro passa Kagayama, poi punta su Xaus che lo respinge più volte finché commette un errore e per il romano si apre la strada verso il quarto posto.
Al diciassettesimo dei venticinque giri di gara Haga rischia la caduta per una perdita di aderenza all’anteriore. Riesce a non cadere, ma perde il contatto e rientra all’undicesimo posto. Niente può togliere ormai questa vittoria – importantissima – a Toseland , che viaggia con quasi 5” su Corser e 7”1 su Biaggi, che è attaccato ad ogni curva dal compagno Kagayama. Xaus è quinto davanti a Rolfo, Fabrizio, Laconi, Haga e Lanzi.
A tre giri dal termine la caduta di Kagayama toglie ogni residua preoccupazione a Biaggi, che vede alla sua portata un podio sul quale alla vigilia della corsa probabilmente non avrebbe scommesso nulla. Inizia l’ultimo giro e Toseland lo pennella sacrificando parte del vantaggio alla sicurezza del successo. Saluta i suoi fans e taglia il traguardo con 1”5 su Corser e 2”9 su Biaggi. Quarto è il bravissimo Xaus con quell’ottima Ducati che gli mette a punto il Team Sterilgarda, e quinto Fabrizio, che batte in volata Rolfo. Ad Haga un poco consolante settimo posto e a Lanzi un deludente decimo.
1 Toseland J. Honda CBR1000RR 36'35.120
2 Corser T. Yamaha YZF-R1 36'36.674
3 Biaggi M. Suzuki GSX-R1000 K7 36'38.037
4 Xaus R. Ducati 999 F06 36'45.322
5 Fabrizio M. Honda CBR1000RR 36'49.253
6 Rolfo R. Honda CBR1000RR 36'49.443
7 Haga N. Yamaha YZF-R1 36'54.500
8 Laconi R. Kawasaki ZX-10R 36'57.796
9 Lanzi L. Ducati 999 F07 36'59.379
10 Neukirchner M. Suzuki GSX-R1000 K6 36'59.543
11 Martin S. Yamaha YZF-R1 37'08.485
12 Nieto F. Kawasaki ZX-10R 37'08.493
13 Nakatomi S. Yamaha YZF-R1 37'08.668
14 Smrz J. Ducati 999 F05 37'23.403
15 Nutt M. Yamaha YZF-R1 37'39.775
16 Cruciani S. Suzuki GSX-R1000 K6 37'44.006
17 Morelli L. Honda CBR1000RR 37'44.073
18 Ellison D. Ducati 999RS 37'44.177
Brands Hatch – Non è l’anno di Charpentier: a Brands Hatch nessuno in prova è riuscito ad andare più forte di lui, ma la pole position ottenuta non gli serve a nulla: un ritardo all’allineamento di partenza della gara lo costringe a partire ultimo dal box.
Così è Sofuoglu a scattare al comando, inseguito dai “locali” Craig Jones e Tommy Hill, esaltatissimi sul terreno di casa. Jones al secondo giro attacca Sofuoglu e lo supera; il suo passo è superiore e l’inglese riesce a staccare il turco, che deve guardarsi da Parkes e Hill. Parkes insiste e Sofuoglu gli lascia strada, difendendo a fatica il terzo posto.
L’inizio di questa corsa è decisamente diverso da ciò che avevano lasciato presagire le prove. Parkes sembra in grande giornata e spinge a fondo per avvicinarsi a Jones, che raggiunge al quarto giro, ma non ha bisogno di impegnarsi ad attaccarlo: Jones commette un errore e vola nel polverone dello spazio di fuga lasciando via libera all’australiano della Yamaha.
La situazione verso metà gara si sta facendo molto coinvolgente: Parkes è in testa con 1” di vantaggio su Sofuoglu, che guida una fila sgranata di piloti composta da Harms, Roccoli, Hill, Fujiwara, Veneman, Alfonsi, Foret, Brookes e Riba. Charpentier è diciassettesimo, seguito da Nannelli e Sanna.
Ma il passo dei primi due non è alla portata degli altri. Così Parkes e Sofuoglu si allontanano per giocarsi privatamente la vittoria, e tre piloti: Harms, Hill e Roccoli, si giocano senza esclusioni di colpi il terzo posto, con Fujiwara pochi metri più indietro, pronto ad approfittare di ogni loro minimo errore.
Al quindicesimo giro sembra però che la corsa sia ormai saldamente in mano a Parkes, che ha messo fra la sua Yamaha e la Honda di Sofuoglu 2”, in incremento. A quattro giri dal termine, Roccoli, che ha lottato da campione, è terzo, ma Harms gli è incollato a ruota, mentre Hill ha mollato e Fujiwara è uscito di scena, sostituito da un brillantissimo Alfonsi in sesta posizione. Due tornate più tardi, Harms è davanti a Roccoli; inizia l’ultimo giro e Harms cerca di allungare, ma esce troppo largo da una curva, si scompone sul cordolo e Roccoli gli è subito addosso. I due percorrono il giro finale quasi appaiati, nessuno dei due vuole cedere: è questione di pochi millesimi, quasi di pochi millimetri, ma alla fine il terzo gradino del podio va a Roccoli che vince la volata.
Finalmente una bella, limpida vittoria di Parkes, ma il trionfo vero è di Sofuoglu, che col secondo posto in questa gara è campione del mondo della Supersport. L’asso turco si ferma lungo il percorso a festeggiare e un gruppo di suoi connazionali, sventolando grandi bandiere con mezza luna e stella, invade la pista e gli si stringe attorno. E’ una vittoria storica, ottenuta da un campione con talento, coraggio e testa. Charpentier, che oggi sarebbe potuto essere al posto di Parkes sul gradino più alto del podio, si ferma accanto al compagno di squadra e i due si abbracciano. Lo sport è anche questo. E soprattutto questo.
1 Parkes B. Yamaha YZF-R6 34'34.688
2 Sofuoglu K. Honda CBR600RR 34'38.346
3 Roccoli M. Yamaha YZF-R6 34'40.244
4 Harms R. Honda CBR600RR 34'40.261
5 Hill T. Yamaha YZF-R6 34'41.194
6 Foret F. Kawasaki ZX-6R 34'44.801
7 Alfonsi L. Honda CBR600RR 34'45.102
8 Veneman B. Suzuki GSX-R600 34'48.924
9 Riba P. Kawasaki ZX-6R 34'50.666
10 Lagrive M. Honda CBR600RR 34'53.112
11 Vizziello G. Yamaha YZF-R6 34'59.771
12 Lascorz J. Honda CBR600RR 34'59.842
13 Gimbert S. Yamaha YZF-R6 35'00.130
14 Leblanc G. Honda CBR600RR 35'03.645
15 Charpentier S. Honda CBR600RR 35'06.829
16 Sanchini M. Honda CBR600RR 35'11.245
17 Fores J. Honda CBR600RR 35'12.035
18 Checa D. Yamaha YZF-R6 35'13.384
19 Boccolini G. Kawasaki ZX-6R 35'13.458
20 Gowland G. Honda CBR600RR 35'13.641
21 Ivanov V. Yamaha YZF-R6 35'17.281
22 Praia M. Honda CBR600RR 35'22.481
23 Tizon A. Yamaha YZF-R6 35'30.573
24 Günther J. Honda CBR600RR 35'30.875
25 Salom D. Yamaha YZF-R6 35'53.101
Brands Hatch – Trio italiano al comando pochi metri dopo il via: davanti a tutti Claudio Corti, seguito da Matteo Baiocco e Niccolò Canepa, poi viene Van Keymeulen che cede presto a Roberts, mentre Pirro è sesto e precede Simeon. Pessima partenza di Badovini, che transita diciottesimo al primo giro.
Al secondo giro Van Keymeulen finisce nello spazio di fuga e rientra nelle ultime posizioni; un giro più tardi Canepa sorpassa Corti e si pone al comando, inseguito dal pilota della Yamaha, da Baiocco, Simeon, Roberts, Pirro e Dionisi. Sacchetti è undicesimo e Badovini già dodicesimo, ma con quasi 5” di ritardo dal primo. Bella performance di Aitchison al quarto giro, quando batte, girando in 1’29”317, il record ufficiale della pista, che apparteneva a Sofuoglu dal 2005 col tempo di 1’29”569.
Canepa e la sua Ducati tengono il comando con molta sicurezza, mentre alle spalle del binomio italiano c’è battaglia dura fra Corti con la Yamaha e Simeon con la Suzuki, mentre Baiocco ha ceduto e tiene il quarto a 1”75 dal leader, controllando Roberts che lo segue a 1” con l’altra 1098 ufficiale. Continua la rimonta di Badovini, con la MV del Team Gimotorsport: al nono giro è settimo e gira coi tempi dei primi. Al decimo giro Badovini è il più veloce in pista e attacca Dionisi per il sesto posto.
A tre giri dal termine Canepa non ha più avversari in grado di contrastargli la vittoria. Rovente è invece il duello fra Corti e Simeon e lo vince al dodicesimo giro il belga del Team Alstare, che passa al secondo posto, mentre Corti è incalzato anche da Baiocco e Roberts sembra in grado di agganciarsi a loro.
La corsa non riserva sorprese nel gran finale: Canepa vince controllandosi e controllando Simeon, che si piazza secondo a 6 decimi. Corti vince il duello con Baiocco per il terzo posto e per la felicità va in barca: si fa dare una bandiera inglese, perché, per attestare la sua predilizione per questa pista l’aveva fatta verninciare sul nuovo casco; riparte con quella, ma la Union Jack va ad avvolgersi attorno alla ruota anteriore bloccandolo. Una figuraccia...
Baiocco è quarto davanti a Roberts, sul quale piomba come un falco Badovini senza riuscire però a strappargli la quinta posizione. Il pilota della MV ha fatto una corsa eccezionale e la sua moto questa volta lo ha assecondato nel migliore dei modi, facendo registrare anche la massima punta velocistica della corsa.
1 Canepa N. Ducati 1098S 21'07.922
2 Simeon X. Suzuki GSX-R1000 K6 21'08.576
3 Corti C. Yamaha YZF-R1 21'10.134
4 Baiocco M. Yamaha YZF-R1 21'10.316
5 Roberts B. Ducati 1098S 21'11.052
6 Badovini A. MV Agusta F4 312 R 21'11.488
7 Dionisi I. Suzuki GSX-R1000 K7 21'12.562
8 Aitchison M. Suzuki GSX-R1000 K6 21'13.685
9 Pirro M. Yamaha YZF-R1 21'17.973
10 Tode A. Honda CBR1000RR 21'18.206
11 Smrz M. Honda CBR1000RR 21'21.564
12 Morais S. Ducati 1098S 21'22.361
13 Sacchetti D. MV Agusta F4 312 R 21'28.251
14 Dell'Omo D. MV Agusta F4 312 R 21'33.775
15 Burrell B. Honda CBR1000RR 21'33.916
16 Van Den Broeck W. Yamaha YZF-R1 21'35.362
17 Schouten R. Yamaha YZF-R1 21'35.588
18 Nemeth B. Suzuki GSX-R1000 K6 21'35.918
19 Gieseler T. Yamaha YZF-R1 21'37.356
20 Bond M. Suzuki GSX-R1000 K6 21'37.396
21 Giuseppetti D. Yamaha YZF-R1 21'38.317
22 Tangre C. Yamaha YZF-R1 21'38.841
23 Filice R. Suzuki GSX-R1000 K6 21'38.844
24 Millet F. MV Agusta F4 312 R 21'46.326
25 Cox V. MV Agusta F4 312 R 21'46.632
26 Boy Lee J. Yamaha YZF-R1 21'48.350
27 Nedog L. Ducati 1098S 21'51.794
28 Jerman M. Yamaha YZF-R1 21'51.841
29 Rosso N. MV Agusta F4 312 R 22'04.651
30 Rohtlaan M. Honda CBR1000RR 22'18.432
31 Kispataki V. Suzuki GSX-R1000 K6 22'26.311
Brands Hatch – Due corse in due giorni per la Superstock 600. C’era da recuperare la gara saltata a Silverstone, così, dopo Gara-2 SBK, i piloti che si giocano il campionato europeo sono scesi nuovamente in pista per la rivincita di ieri.
Stesso circuito, la gara fin dall’inizio si è rivelata una replica di quella di sabato. In testa subito Berger seguito da Antonelli e Colucci; i tre si allontanano e mentre Berger mantiene la prima posizione, la seconda se la scambiano i due italiani fino al sesto giro, quando Colucci cade malamente, si frattura un femore ed è costretto al ritiro.
A questo punto al terzo posto gli subentra Black che lo mantiene sino alla fine, mentre al quarto si insedia prima Barrier, poi Savary, infine Magnoni, che nel corso della gara ha rimontato sei posizioni.
Vittoria in volata di Berger, che è stato – come ieri – al comando dal primo all’ultimo giro, su un Antonelli sempre più efficace. Per il francese è un ulteriore passo verso un titolo che ormai è davvero alla sua portata.
1 Berger M. Yamaha YZF-R6 16'56.852
2 Antonelli A. Honda CBR600RR 16'57.160
3 Black G. Yamaha YZF-R6 16'59.189
4 Magnoni M. Yamaha YZF-R6 17'07.850
5 Savary M. Yamaha YZF-R6 17'08.467
6 Lonbois V. Suzuki GSX-600R 17'08.637
7 Beretta D. Suzuki GSX-600R 17'10.856
8 Costantini R. Honda CBR600RR 17'10.931
9 Bonastre A. Yamaha YZF-R6 17'11.107
10 Ten Napel R. Yamaha YZF-R6 17'11.266
11 Barone G. Honda CBR600RR 17'13.196
12 Hunt L. Honda CBR600RR 17'13.365
13 Rea G. Suzuki GSX-600R 17'19.437
14 Vostarek P. Honda CBR600RR 17'21.462
15 Leonov V. Yamaha YZF-R6 17'23.102
16 Tirsgaard K. Suzuki GSX-600R 17'23.336
17 Jezek O. Kawasaki ZX-6RR 17'23.854
18 Gault A. Suzuki GSX-600R 17'23.911
19 Poma G. Yamaha YZF-R6 17'23.974
20 Dunn J. Honda CBR600RR 17'27.654
21 Guerra Y. Yamaha YZF-R6 17'30.285
22 La Marra E. Honda CBR600RR 17'31.158
23 Pirot N. Yamaha YZF-R6 17'47.674
24 Rossi D. Honda CBR600RR 17'47.798
25 Srdanov B. Yamaha YZF-R6 17'52.194
26 Taylor R. Kawasaki ZX-6RR 17'52.787
Brands Hatch: centomila in delirio per Toseland
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