Sbk
L’olandese volante
Il Team Honda Ten Kate ha sede a pochi chilometri dal circuito di Assen e attualmente guida sia il mondiale SBK, con Toseland, sia quello SS, con Sofuoglu. Entrambi sono dunque favoritissimi nel GP di casa, ma nella 1000 Biaggi e Haga attaccheranno e Bayliss deve puntare a una doppietta
L’anno scorso in gara-1 venne il diluvio e ne approfittò la Kawasaki per cogliere la sua prima e per il momento unica vittoria dell’era moderna della Superbike con Chris Walker. Quest’anno si preannuncia asciutto e caldo: ad Assen ci sono 28°, cielo sereno, e per i prossimi giorni non sono previsti peggioramenti di sorta.
La situazione è favorevole dunque ad un auspicabile recupero di Troy Bayliss, che si presenta al via del GP d’Olanda con 61 punti di svantaggio su Toseland, leader della classifica iridata.
La situazione è favorevole dunque ad un auspicabile recupero di Troy Bayliss, che si presenta al via del GP d’Olanda con 61 punti di svantaggio su Toseland, leader della classifica iridata.
Il campione del mondo deve puntare a una delle sue fenomenali doppiette se vuole rientrare in corsa per il titolo e l’impresa sembra alla sua portata, visto che – stando al comunicato emesso dalla Ducati – fisicamente si è del tutto ripreso.
“Sono nettamente più in forma di due settimane fa – dichiara Troy – e non vedo l’ora di scendere in pista ad Assen. Non ho problemi né alla mano, né da nessun’altra parte. Lo scorso anno stavo andando molto bene finché non sono caduto sotto il diluvio; qui ho vinto il titolo nel 2001. Il mio distacco da Toseland è serio, ma non drammatico, tuttavia non posso più permettermi errori e devo puntare a risultati importanti”.
Toseland sa benissimo che cosa è in grado di fare Bayliss quando è carico; sa che l’australiano cercherà di coinvolgerlo nella bagarre più dura, ma sa anche che la sua Honda sul circuito di casa – il Team Ten Kate ha sede a poche decine di chilometri dal circuito – potrebbe trovarsi avvantaggiata e le buone occasioni in un campionato come questo non vanno mai sprecate. L’inglese quest’anno è davvero fortissimo e lo dimostra il fatto che è l’unico ad ottenere risultati eclatanti con la Fireblade, una moto che altri piloti, tra cui il nostro Fabrizio, non riescono ancora a guidare in modo altrettanto redditizio. Sta crescendo invece molto il rendimento del Team Alto Evolution e dei suoi piloti Brookes e Muggeridge con le Honda curate da Bertocchi.
Tornando a Fabrizio, il pilota del Team DFX l’anno scorso ad Assen sotto la pioggia portò a termine una gara entusiasmante, tutta in rimonta, che alla fine gli valse il terzo gradino del podio. Domenica potrebbe ripetersi, ma questa volta vorrebbe evitare la rimonta: “È fondamentale che migliori nelle prove – afferma Michel – così, partendo più avanti nello schieramento di partenza non sarò costretto a recuperare posizioni nelle fasi iniziali compromettendo ipneumatici. Spero proprio di tornare dall’Olanda con un buon risultato: sarebbe una carica emotiva personale importante e gratificante per tutto il mio gruppo”.
Il Team DFX ha bisogno di risultati da offrire a potenziali sponsor, visto che al momento sotto questo aspetto è in difficoltà. Ad Assen non correrà per i suoi colori Steve Martin, che è stato chiamato a sostituire Curtain sulla Yamaha nel mondiale Supersport, una sostituzione provvisoria che offre una bella occasione al bravo pilota australiano per il quale a metà stagione, e senza sponsor, il rientro nel Team DFX non è assicurato.
Il motivo dominante del GP d’Olanda sarà comunque, lo ribadiamo, il duello fra Toseland e Bayliss un duello che si prospetta molto, molto ravvicinato; il pilota della Ducati cercherà di prendere il largo subito dopo il via, e cruciale sarà la capacità di reazione immediata dell’inglese della Honda. Se deciderà di non lasciarsi trascinare in un ritmo infernale, allora rischierà di trovarsi preso nella morsa del trio Biaggi – Corser – Haga e potrebbe accorgersi che forse sarebbe stato preferibile giocarsi la vittoria con Bayliss, piuttosto che diventar matto e rischiare una caduta per un posto che facilmente potrebbe essere fuori del podio.
Segnatevi intanto la dichiarazione preventiva di Corser: “Voglio vincere e l’occasione mi sembra molto propizia. Devo anche riscattare il 2006, perché su questa pista l’anno scorso sono caduto due volte. Quest’anno non accadrà”.
Con un’atmosfera così rovente, quali saranno le scelte di gomme? Ad Assen la Pirelli ha portato per la SBK tre diverse soluzioni anteriori, mentre posteriormente offre due soluzioni nella “usuale” misura 190/65 ed altre due nella 200/65 che garantisce maggiore superficie di appoggio e dunque maggiore trazione in uscita di curva. Per il mondiale Supersport ci saranno i Pirelli Diablo Supercorsa in due soluzioni all’anteriore e tre al posteriore nella classica misura 120/70, 180/55, stessi pneumatici che disputeranno, nella mescola SC2, le due gare della Superstock 600 e 1000 e la Suzuki CUP.
“Sono nettamente più in forma di due settimane fa – dichiara Troy – e non vedo l’ora di scendere in pista ad Assen. Non ho problemi né alla mano, né da nessun’altra parte. Lo scorso anno stavo andando molto bene finché non sono caduto sotto il diluvio; qui ho vinto il titolo nel 2001. Il mio distacco da Toseland è serio, ma non drammatico, tuttavia non posso più permettermi errori e devo puntare a risultati importanti”.
Toseland sa benissimo che cosa è in grado di fare Bayliss quando è carico; sa che l’australiano cercherà di coinvolgerlo nella bagarre più dura, ma sa anche che la sua Honda sul circuito di casa – il Team Ten Kate ha sede a poche decine di chilometri dal circuito – potrebbe trovarsi avvantaggiata e le buone occasioni in un campionato come questo non vanno mai sprecate. L’inglese quest’anno è davvero fortissimo e lo dimostra il fatto che è l’unico ad ottenere risultati eclatanti con la Fireblade, una moto che altri piloti, tra cui il nostro Fabrizio, non riescono ancora a guidare in modo altrettanto redditizio. Sta crescendo invece molto il rendimento del Team Alto Evolution e dei suoi piloti Brookes e Muggeridge con le Honda curate da Bertocchi.
Tornando a Fabrizio, il pilota del Team DFX l’anno scorso ad Assen sotto la pioggia portò a termine una gara entusiasmante, tutta in rimonta, che alla fine gli valse il terzo gradino del podio. Domenica potrebbe ripetersi, ma questa volta vorrebbe evitare la rimonta: “È fondamentale che migliori nelle prove – afferma Michel – così, partendo più avanti nello schieramento di partenza non sarò costretto a recuperare posizioni nelle fasi iniziali compromettendo ipneumatici. Spero proprio di tornare dall’Olanda con un buon risultato: sarebbe una carica emotiva personale importante e gratificante per tutto il mio gruppo”.
Il Team DFX ha bisogno di risultati da offrire a potenziali sponsor, visto che al momento sotto questo aspetto è in difficoltà. Ad Assen non correrà per i suoi colori Steve Martin, che è stato chiamato a sostituire Curtain sulla Yamaha nel mondiale Supersport, una sostituzione provvisoria che offre una bella occasione al bravo pilota australiano per il quale a metà stagione, e senza sponsor, il rientro nel Team DFX non è assicurato.
Il motivo dominante del GP d’Olanda sarà comunque, lo ribadiamo, il duello fra Toseland e Bayliss un duello che si prospetta molto, molto ravvicinato; il pilota della Ducati cercherà di prendere il largo subito dopo il via, e cruciale sarà la capacità di reazione immediata dell’inglese della Honda. Se deciderà di non lasciarsi trascinare in un ritmo infernale, allora rischierà di trovarsi preso nella morsa del trio Biaggi – Corser – Haga e potrebbe accorgersi che forse sarebbe stato preferibile giocarsi la vittoria con Bayliss, piuttosto che diventar matto e rischiare una caduta per un posto che facilmente potrebbe essere fuori del podio.
Segnatevi intanto la dichiarazione preventiva di Corser: “Voglio vincere e l’occasione mi sembra molto propizia. Devo anche riscattare il 2006, perché su questa pista l’anno scorso sono caduto due volte. Quest’anno non accadrà”.
Con un’atmosfera così rovente, quali saranno le scelte di gomme? Ad Assen la Pirelli ha portato per la SBK tre diverse soluzioni anteriori, mentre posteriormente offre due soluzioni nella “usuale” misura 190/65 ed altre due nella 200/65 che garantisce maggiore superficie di appoggio e dunque maggiore trazione in uscita di curva. Per il mondiale Supersport ci saranno i Pirelli Diablo Supercorsa in due soluzioni all’anteriore e tre al posteriore nella classica misura 120/70, 180/55, stessi pneumatici che disputeranno, nella mescola SC2, le due gare della Superstock 600 e 1000 e la Suzuki CUP.