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Biaggi in SBK, evento storico

il 28/10/2006 in Sbk

Presentazione ufficiale a Vallelunga del Team Alstare 2007 con Max prima guida. Il campione romano è motivato, modesto, quasi irriconoscibile. ‘Non sarà facile’ – dice – poi sale sulla Suzuki GSX-R 1000 e si spara in pista. Batta dice: ‘Per la Superbike i

Biaggi in SBK, evento storico
Biaggi a Vallelunga durante la conferenza stampa

di Luigi Rivola, foto Alex Photo


Striscioni a Vallelunga

Vallelunga –
“2007: Biaggi in Superbike, Rossi in Mountainbike”. La scritta campeggia su un cartellone lungo una trentina di metri esposto nella tribuna davanti al box del circuito intitolato a Piero Taruffi. I romani non scherzano affatto: prendono molto sul serio l’ingresso di Max Biaggi nel mondiale delle derivate di serie e cominciano a far rullare i tamburi del tifo più acceso, un tifo che, se le cose andranno come il pilota e i suoi tifosi sperano, farà esplodere Vallelunga quando, a fine stagione 2007, il Mondiale SBK approderà per la prima volta qui, vicino alla Roma che per Max Biaggi è sempre stata ben più della semplice città natale.




A Vallelunga nella grande hospitality del Team Alstare, allestita nel paddock, Max fa oggi il suo debutto ufficiale nel mondo della Superbike. I giri di pista in sella alla Suzuki, effettuati a Magny Cours tre settimane fa, subito dopo l’ultimo GP, erano stati a porte chiuse, oggi invece Max girerà al cospetto di tutti, giornalisti arrivati da tutta Europa, addetti ai lavori e fans giunti da ogni parte d’Italia, più numerosi del pubblico di tanti eventi, per godersi “in diretta” l’evento.
Marcello Agostini, direttore commerciale della Suzuki Italia, Francis Batta, titolare del team Alstare-Suzuki e Paolo Flammini, amministratore delegato della FGSport, la società che gestisce il Mondiale Superbike, anticipano lo “Show”.

Quando ho saputo che Biaggi era rimasto a piedi – racconta Francis Battami è subito venuto in mente che Fabrizio Pirovano, che lavora per la mia struttura, che è stato un grande campione ed è un amico di Max, mi aveva spesso detto: “Prendiamo Biaggi!”. Allora l’ho raggiunto telefonicamente e gli ho proposto di correre nel 2006 per il mio team. Il progetto è stato però bloccato dal diniego della Suzuki a fornirmi una terza moto ufficiale, e io mi sono trovato in imbarazzo: avevo una moto per il campione del mondo in carica, Troy Corser, e una per Kagayama, che i Giapponesi volevano nel ruolo di secondo pilota e non di pilota-collaudatore come avevo loro proposto. Dovevo tenermeli entrambi, ovviamente, così è caduta l’ipotesi Biaggi-Suzuki nel 2006. Ma non si sono interrotti i colloqui: ero convinto che valesse la pena di insistere perché Biaggi è il personaggio giusto per far compiere alla Superbike un salto di qualità e potrebbe essere il primo italiano a vincere questo campionato. Ora che il progetto è andato in porto inizia una nuova era: da adesso non si potrà più dire che i campioni della MotoGP non possono andare in Superbike”.


Max in pista

Paolo Flammini ribadisce i concetti espressi da Batta è aggiunge: “È con particolare orgoglio che la FGSport può vantarsi di aver portato per la prima volta un evento motoristico di portata internazionale, come un gran premio di campionato mondiale Superbike, nel centro Italia. Non era mai accaduto prima, e l’occasione è resa particolarmente significativa dalla presenza di un campionissimo come Max Biaggi, romano purosangue”.
“Noi facciamo parte di un gruppo di filiali europee della Suzuki –
spiega Marcello Agostini – che sostengono la partecipazione del Team Alstare al mondiale Superbike e, ci tengo a dirlo, la Suzuki Italia è in prima linea nell’operazione Max Biaggi, dalla quale, ovviamente, ci aspettiamo moltissimo”. >

Un ingresso da grande divo, pubblico in piedi, atmosfera da evento da ricordare. Esattamente ciò che il belga Francis Batta e sua moglie Patricia, eccellenti comunicatori, volevano che fosse. Max Biaggi sembra sinceramente emozionato per questa accoglienza. È rilassato, sorridente, in perfetta forma fisica, capelli corti e curati, abbigliamento casual con jeans rotti al ginocchio e felpa Suzuki d’ordinanza; non mancano il padre Pietro e la cugina Fiorella.
“Quando Batta mi ha chiamato – esordisce, sollecitato da Di Pillo in veste di conduttore – alla Superbike non ci pensavo proprio: stavo piuttosto cercando un modo per continuare a correre in MotoGP. Poi sono andato in Belgio al Team Alstare e non ho avuto più dubbi, ho deciso di accettare la sfida. Le corse in Superbike sono sempre corse in moto e io sono un appassionato di moto e di corse; tra l’altro ho scoperto che bene o male riesco ad andare forte in velocità, come nella supermotard o altre discipline motociclistiche, l’importante è che mi impegni e nella Superbike so già che dovrò impegnarmi molto. Per me non sarà facile: i miei avversari sono veri specialisti con questo titpo di moto, ma io darò il massimo e non parto certo battuto, anzi...”.


Ancora una foto in pista a Vallelunga

Nessuna sparata, nessuna promessa, niente ironia. Il Biaggi che entra in Superbike non ha niente a che vedere con quello che per anni abbiamo visto e sentito in MotoGP. Possibile? Sarà rimasto impressionato dalle due gare di Magny Cours, due battaglie tremende che certamente ha seguito in televisione?
“Sì, ha visto le due corse del GP di Francia SBKconferma Max – e ho pensato che le gare della Superbike sono molto belle, belle da vedere, ma soprattutto belle da vivere in prima persona correndo. Simili battaglie sono proprio ciò di cui sentivo la mancanza. Lo so che le moto sono diverse dalle MotoGP e la formula di gara pure; per quanto riguarda il settaggio e il modo di guidare, ci vuole abitudine, e non mi mancheranno le occasioni per provare a lungo e per capire come adattarmi; c’è più di un modo di interpretare una curva: si può fare tonda, oppure meno, o spezzandola in più traiettorie; io devo capire quale sia l’interpretazione migliore per ogni curva con questa moto. Quanto alla formula di gara, in gennaio proveremo a simulare un gran premio diviso nelle due manche normali e vedrò come reagirò, ma sono molto fiducioso”.


Pubblico e altri striscioni. I sostenitori di Max si sono mobilitati

Bene. La decisione è presa, o, come disse un altro grande romano, “Il dado è tratto”. Max Biaggi da oggi è un protagonista della Superbike. In realtà per diventare protagonista deve accelerare ancora parecchio: il record della Superbike a Vallelunga è 1’39”405, stabilito quest’anno da Norino Brignola in sella alla Ducati privata nel primo turno di qualifica del campionato italiano, e il miglior tempo spiccato da Max al termine di un pomeriggio intenso di test è stato 1’40”7. Al ritmo consono alle sue giuste ambizioni mancano ancora almeno 2”, ma non abbiamo dubbi che il romano sia uno capace di questa e altre imprese.


Venire in Superbikeprecisa Max – non è stato un obbligo e neanche l’ultima spiaggia, come malignamente ha pensato qualcuno. È stata invece una mia precisa scelta. Smettere sarebbe stato certamente possibile, ma sarebbe stata la fine di quelle emozioni di cui sentivo e sento ancora la mancanza”.
La Suzuki GSX-R 1000 spegne il motore e rientra al box. Max scende di sella, si toglie il casco, i guanti e si terge il sudore. Il pubblico applaude e fa esplodere mortaretti alla maniera spagnola. Lui sorride e saluta. Lo rivedremo a Valencia nella fossa dei leoni.

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