Quotazione Moto & Scooter

Cerca

Seguici con

ADV
Sbk

Assen: è successo di tutto!

il 03/09/2006 in Sbk

Gara-1: piove a dirotto e vince Walker con la Kawasaki, penultimo al primo giro. Bayliss, Corser, Haga e Kagayama per terra. Gara-2: asfalto quasi asciutto, ma cadono subito Corser, Haga e Toseland. Bayliss vince davanti a Pitt e a uno scatenato Nieto. A

Assen: è successo di tutto!
Un’espressione affaticata di Claudio Corti

di Luigi Rivola, foto Alex Photo


Il podio di Gara-2 con Bayliss, Pitt e Nieto

Assen –
Al termine del primo giro Bayliss taglia per primo il traguardo con un vantaggio di 1”5 su Kagayama. Mancano Corser, Haga e Toseland, caduti alla prima curva con una dinamica tutta da chiarire: nel gruppone dei partiti si è visto, verso le posizioni di centro, qualcosa che volava, un pezzo di carenatura, o altro; subito dopo Corser è caduto coinvolgendo Toseland.


Il GP d’Olanda decisamente ama i colpi di scena. Fra questi possiamo includere anche la prestazione di Xaus, che, partito bene, al quinto giro è secondo alle spalle di Kagayama e davanti a Bayliss, Muggeridge e Laconi. I quattro che guidano la corsa nell’arco di 1” non si risparmiano e si scambiano continuamente le posizioni. All’ottavo giro Kagayama è ancora al comando, ma ha a ruota Bayliss che precede Pit e Xaus, mentre Nieto ha avuto ragione del compagno di squadra Laconi ed è quinto. Seguono Muggeridge, Lanzi, Barros, Walker, Abe, un grande Iannuzzo e Fabrizio. Toseland risale ed è diciassettesimo.


Nieto segna il giro più veloce e sulla spinta strappa a Xaus il quarto posto avventandosi sulla ruota di Pitt. Si prospetta un secondo exploit della Kawasaki PSG-1 con un altro dei suoi tre piloti? A metà gara Bayliss è primo con sette decimi su Kagayama e 1”3 su Nieto che ha subito infilato Pitt e si è portato a ruota del giapponese. Al dodicesimo giro lo spagnolo dal cognome importante supera anche Kagayama che cede pure a Pitt: in mancanza di Haga e Corser, lo spettacolo è comunque grande.
Bayliss accelera, batte il primato sul giro, ma Nieto avanza egualmente e si porta a soli otto decimi dal campione della Ducati, poi il distacco fra i primi due si stabilizza finché, al quindicesimo giro, Nieto sbaglia una curva, esce di pista e rientra al quinto posto alle spalle di Xaus. Riprende il ritmo, passa il connazionale e punta nuovamente su Kagayama che lo precede di circa 1”.


A quattro giri dalla fine la classifica vede al comando Bayliss seguito da Pitt, Kagayama, Nieto, Xaus, Lanzi, Laconi, Barros, Muggeridge, Toseland e Fabrizio. Un giro più tardi, Nieto infila Kagayama salutandolo, poi sbaglia ancora e si ritrova quinto. Risupera Xaus, si mangia con facilità Kagayama, questa volta senza salutarlo, ed è nuovamente terzo, mentre il giapponese della Suzuki si fa passare anche dal secondo spagnolo.
Bayliss inizia l’ultimo giro con 7”6 su Pitt; i due tagliano il traguardo nell’ordine, poi arriva l’assatanato Nieto che precede Kagayama e Xaus. Sesto è Lanzi davanti a Barros, Laconi, Toseland e Fabrizio.

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

I piloti terminano il giro di ricognizione presentandosi all’allineamento di partenza in mezzo a una nuvola d’acqua. Due giorni di prove benedetti dal bel tempo, poi una domenica piovosa che non ha affatto scoraggiato il pubblico, ma che ha messo in difficoltà i team, impreparati al repentino cambiamento.
Scatta in testa Bayliss seguito da Corser, Kagayama, Haga, Toseland e Barros. Walker finisce subito nello spazio di fuga, fa un po’ di trial e riesce ad uscirne senza danni, ma al penultimo posto. In due giri si forma un gruppo di testa composto da quattro corridori a stretto contatto: Bayliss, Corser, Kagayama e Haga, poi viene Toseland già in ritardo di 5”, poi Xaus in rimonta, seguito da Pitt e da Barros, che dopo aver attaccato con successo Toseland accusa problemi alla moto che il giro successivo lo costringono al ritiro.


Al terzo giro scivola Chili e si rialza senza conseguenze, ma fuori gara. Intanto Corser ha assunto il comando e anche Haga passa Bayliss, che si ritrova terzo. Il campione del mondo forza il ritmo per guadagnare un po’ di margine, ma Haga lo marca stretto riuscendo ad attaccarlo difendendosi contemporaneamente dalle scaramucce di Bayliss.
Il pilota della Ducati però trova un varco al sesto giro e infila sia Haga che Corser, tornando leader della corsa. Corser tenta una reazione, esagera ed incappa in una paurosa caduta con la Suzuki che gli carambola a pochi centimetri, Fortunatamente ne esce illeso, ma col morale a terra. Nelle posizioni di rincalzo intanto si fanno notare Xaus e Fabrizio: lo spagnolo tiene un ritmo infernale ed è al quarto posto a soli 4” da Bayliss quando una caduta lo mette fuori gara, il romano invece è più prudente, ma anche efficace e gli subentra al quarto posto staccando progressivamente Toseland.


Al settimo giro in testa c’è la rivoluzione: Bayliss, nel frattempo superato da Haga, finisce nello spazio di fuga, non cade, ma perde un’eternità nei confronti del giapponese della Yamaha; di peggio capita a Kagayama, che vola per la tangente e lascia il terzo posto a Fabrizio, che a sua volta precede Pit, Muggeridge e lo straordinario Walker, che dal penultimo posto del primo giro è risalito fino al sesto.
All’undicesimo giro, che segna la metà gara, Bayliss, è di nuovo fuori pista e cade. Si rialza, tenta di riavviare il motore, ma è inutile e si ritira; cade anche Muggeridge, ma riesce invece a ripartire. Haga a questo punto non ha più concorrenti: conduce con 20” su un terzetto agguerrito composto da Fabrizio, Pitt e Walker, mentre Toseland è arretrato al nono posto davanti a Lanzi e al rientrato Muggeridge. Ma la corsa è tutt’altro che finita: ci pensa Haga a rimettere tutto in gioco con una caduta incredibile al dodicesimo giro; passa così a condurre Pitt che si ritrova a ruota un mastino come Walker che sente addirittura odore di vittoria. Fabrizio è terzo e non sembra in grado di tenere il ritmo dei primi due e Brooks è quarto davanti a Abe, Neukirchner, Nieto, Rolfo, Toseland e Lanzi.


attacca Pitt ad ogni curva e al quattordicesimo giro lo affianca in staccata, vince la sua resistenza e passa a condurre, mentre Broks rinuncia ad un eccellente risultato cadendo. Una corsa pazzesca: Walker, concentratissimo, guadagna tre-quattro decimi al giro su Pitt, Fabrizio amministra bene il terzo posto e per il quarto è in corso una dura lotta fra Abe, Nieto e Neukirchner, ma in vista è anche Lanzi che ha passato Rolfo insediandosi al settimo posto.

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

Parkes parte come un indemoniato: dopo due curve ha già un buon margine su Sofuoglu che a sua volta precede Harms, Curtain e Charpentier. Chiude il primo giro con mezzo secondo sul pilota turco di Ten Kate e con ben 3”6 su Charpentier, terzo dopo aver superato Harms e Curtain, che però poche curve dopo torna davanti al campione del mondo.
La corsa si svolge in condizioni quasi insostenibili per la pioggia e per il vento. Il primo a cadere, già al secondo giro, è Harms, ma un giro più tardi lo imita proprio Parkes, che rimane a terra nelo spazio di fuga. Passa a condurre Sofuoglu con 5” su Curtain e 6”3 su Tiberio, mentre Charpentier arretra e si trova al sesto posto davanti a Vos e Vizziello. Al sesto giro il norvegese Andersen, dopo aver superato Tiberio e stabilito il giro più veloce, si getta alla caccia di Curtain e del secondo posto; Andersen è più forte in curva e in staccata, Curtain lo ripassa in rettilineo. Il duello va avanti per un paio di giri, poi Andersen spinge a fondo e Curtain cede.


Niente di buono per i colori italiani: Vizziello non tiene il ritmo dei migliori e arretra al decimo posto, al dodicesimo c’è Nannelli che precede Roccoli; Alfonsi è ventiduesimo. Due bruttissime cadute all’undicesimo giro: a terra Nedog e Duterne, che picchia duro ed esce in barella. Viene esposta la bandiera rossa e la corsa è sospesa.
Al secondo via il più rapido è Sofuoglu che scatta davanti a Curtain e Andersen. Cadono subito Tiberio, De Angeli e Peris, mentre Alfonsi è penalizzato per partenza anticipata. Il passo di Sofuoglu sembra insostenibile per i suoi avversari e la pista, che sta asciugandosi, ha tolto aggressività al norvegese Andersen, che non riesce a sorpassare Curtain. Charpentier è quarto e primo degli Italiani è Nannelli, settimo con la Ducati davanti a Roccoli che però, nella somma dei tempi, è nono alle spalle di Vizziello.
La pista è ormai asciutta e le sorti della corsa sembrano in procinto di mutare: Charpentier accelera, sorpassa Curtain e si lancia alla caccia del compagno di squadra. Naturalmente non ha nessuna possibilità, a cinque giri dal termine, di recuperare i 14” che lo separano dal leader nella classifica delle due manche, ma può almeno prendersi la soddisfazione di vincere “mezza gara”. A tre giri dalla bandiera a scacchi Charpentier è secondo a sei decimi da Sofuoglu; il turco si volta, gli indica gli fa un segno col braccio sinistro, sembra dirgli di passare, difatti Charpentier passa e il suo compagno frena Curtain per favorirlo, ma l’australiano capisce e si libera presto di Sofuoglu.
Questi giochi non contano ormai nulla: Charpentier vince la seconda manche del GP d’Olanda Supersport, ma la corsa è appannaggio di Sofuoglu – primo pilota turco a vincere un GP iridato – davanti a Curtain, Andersen e lo stesso Charpentier. Vizziello e Roccoli sono settimo e ottavo, mentre Nannelli, caduto poi rientrato, chiude al quindicesimo posto.

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

La corsa delle Superstock 1000 inizia con lo scatto di Polita e la caduta di Badovini e di Lunadei, che riparte. Polita chiude il primo giro in testa, poi cede il comando a Corti e gli si incolla a ruota, seguito da Roberts, Johnson, Rocamora e Dionisi. Luca Scassa, vincitore a Brands Hatch e in lieve difficoltà qui ad Assen, è undicesimo a 4”6.


allunga il passo e stacca Polita che deve difendersi dagli attacchi di Roberts, mentre Scassa inizia la rimonta passando al nono posto, stabilendo il giro più veloce e riducendo il distacco dal leader a 4”1. Al sesto giro Scassa è ancora nono, ma a 3”5 dal primo. Due giri più tardi la classifica vede Corti al comando con 1” su Roberts che ha passato Polita; quarto è Rocamora e quinto Scassa a 3”2; nel corso della tornata successiva Scassa balza davanti a Polita, ma è superato da Baiocco e si ritrova quinto.


Davanti, Corti ha a che fare con un Roberts che non vuole regalargli proprio nulla: fra i due ci sono tre decimi e la vittoria è dunque ancora in gioco. L’ultimo giro inizia con Roberts che ha Corti a ruota, poi, a metà del giro, l’italiano torna in testa con una staccata magistrale e tiene il comando sbarrando ogni porta. A due curve dal termine, Roberts tenta il tutto per tutto, arriva clamorosamente lungo, esce di pista e rientra al secondo posto mentre Corti taglia il traguardo in impennata. Terzo è Polita davanti a Baiocco, Scassa, Rocamora e Boccolini.

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

Assen: è successo di tutto!
Chiudi

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

ADV
ADV

Correlate

ADV
ADV