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Brno SBK: la prova del sette
Il settimo GP del Mondiale 2006 propone la verifica delle novità emerse al GP di San Marino: una Honda nuovamente competitiva, una Yamaha al vertice, una Kawasaki arrembante. Tutte con lo stesso obbligo: battere la Ducati, che è ancora favorita. E se inve
di Luigi Rivola, foto Alex Photo
Un podio senza Bayliss e senza Corser, ma con una Yamaha al primo e al terzo posto e la Honda di Barros al secondo. E' il risultato della seconda gara di Misano. Troverà conferma a Brno?
A un mese di distanza dal GP della Repubblica di San Marino, il mondiale Superbike riprende la sua marcia approdando a Brno. Il GP della Repubblica Ceka riveste quest’anno un’importanza notevole perché costituisce una probante verifica dei risultati delle ultime due gare disputatesi a Misano, in cui la supremazia di Bayliss e della Ducati – otto corse vinte in sequenza – è apparsa meno schiacciante del previsto in gara-1 e si è dissolta in gara-2 per una caduta dell’australiano mentre lottava duramente coi primi.
A Misano la seconda corsa è andata a Pitt e alla Yamaha R1, una moto che sta crescendo notevolmente e che, proprio vincendo con l’australiano, ha dimostrato di non essere competitiva solo nelle mani del mai domo Noriyuki Haga. Anche gli ultimi test fatti dopo Misano hanno visto primeggiare la Yamaha, che è quindi legittimo aspettarsi protagonista a Brno.
La Suzuki, e soprattutto Troy Corser, non starà certamente a guardare: il binomio campione del mondo in carica ha ansia di riscatto: Bayliss è stato uno shock imprevisto, o almeno non sufficientemente considerato, ma poi ci si è messa anche la sfortuna sotto forma di una varicella presa in famiglia, e le cose hanno assunto una piega che ha condotto Corser lontano dall’obiettivo della conferma del titolo. Ora le possibilità di tornare in rotta sono decisamente poche, ma Corser è molto orgoglioso e anche in serissimo professionista, per questo non si arrenderà e se non potrà più puntare al titolo 2006, almeno farà incetta di podi, mirando sempre al gradino più alto.
Gara rivelatrice anche per la Honda, che a Misano senza un errore di Toseland nel finale avrebbe potuto vincere. La Fireblade Ten-Kate vista al San Marino era un’altra moto rispetto a quella che, priva di qualsiasi controllo di trazione, arrancava sulle curve di Valencia. Un po’ d’elettronica e anche la quattro cilindri di Tokyo ha compiuto l’atteso balzo in avanti; in attesa di dare il massimo davanti ai centomila di Brands Hatch, Toseland potrebbe fare le prove generali a Brno, e magari ci scappa la sorpresa... Su Muggeridge non sembra il caso di contare: qualche giro in palla, poi la palla si sgonfia e il secondo pilota di Ten Kate comincia ad arretrare. Ormai è un postulato.
Dalla Ducati, come dalla Kawasaki, non si attendono invece grandi novità: la prima è favorita per la vittoria ed avrà sicuramente catechizzato a dovere il suo Bayliss: “Se vedi che puoi vincere, fallo, altrimenti fa i tuoi conti e punta al titolo, non allo spazio di fuga...”. Ovvio e giusto. E pensiamo che Bayliss sia perfettamente d’accordo in borghese. Con la tuta è tutto da vedere... Della Kawasaki invece si sa che ha una squadra fortissima, che è in vista del podio da diverse gare, che sta crescendo a vista d’occhio, che potrebbe... Che il team PSG-1 se lo merita. Magari prima della fine della stagione. Magari a Brno.
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