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Cardoso e la R1 incendiano il Qatar

il 19/02/2005 in Sbk

Eccezionale performance dello spagnolo, che sulla Yamaha privata del Team DFX stabilisce il miglior tempo della prima giornata di test davanti a Corser e a Kagayama, che fila con la Suzuki a 310 km/h. Bene anche la Ducati e la Honda. In Supersport domina

Cardoso e la R1 incendiano il Qatar
La tuta di Corser: una minaccia, dopo i tempi eccellenti fatti registrare nei test in Spagna e Australia dalla Suzuki

Foto Alex Photo




Losail –
Il Qatar accoglie il Mondiale Superbike con un nebbione da far invidia alla val Padana. Siamo in pieno deserto ma febbraio è inverno anche qua. La notte scende vicino ai dieci gradi e all’alba la visibilità è quasi zero. Ma nelle ore centrali il sole brilla e riporta il termometro sui venticinque gradi. Losail sorge in pieno deserto: all’orizzonte non vedi che sabbia e sassi.

ma le infrastrutture sono di eccezionale livello. Miracolo dei petrodollari. E anche il tracciato sembra disegnato molto bene, almeno a giudizio dei piloti.

Il Mondiale si apre tra una settimana ma i test di oggi e domani offrono una succosa anticipazione. E’ la prima volta che tutte le squadre si ritrovano di fronte nello stesso giorno e sulla stessa pista e il verdetto assume particolare rilievo tecnico.
Al termine delle prime due ore di test in vetta ai tempi c’è il “solito” Troy Corser. La Suzuki aveva messo tutti in riga in novembre a Valencia, quando l’australiano aveva guidato la moto 2003 tanto per togliersi la ruggine e prendere confidenza con la quattro cilindri 1000. Troy aveva realizzato tempi stratosferici anche a Phillip Island, ma in quella circostanza era mancato il confronto diretto. Adesso non c’è più alcun dubbio, la Suzuki GSX-R è una grande certezza della SBK ’05 ed è andato subito fortissimo anche Yukio Kagayama, terzo. In mezzo c’è James Toseland che ha comunque il miglior “ideal time”.


La Ducati ha realizzato la velocità di punta più alta della mattinata: 304,5 km/h con Lanzi, Corser è arrivato a 302,8, Toseland 300,3.
Fioccano le sorprese: Luis Cardoso, quarto, è stato il migliore dei piloti Yamaha. Mentre Règis Laconi, settimo, si è visto precedere anche da Fonsi Nieto alla prima, vera uscita con la Ducati 999 dopo i timidi assaggi compiuti nel freddo di Jerez e sul bagnato di Valencia.
Lontanissime le Honda: Karl Muggeridge, sofferente per una forte forma influenzale, è 12°, Chili 22° Neuckirchner 23° e Vermeulen 25°; l’australiano ha fatto solo sette giri accusando ancora problemi al polso destro fratturato a Imola. E se fosse una cosa più seria del previsto? Ben Bostrom è salito per la prima volta sulla Honda Renegade questa mattina e chiude mestamente la classifica dei tempi.


In Qatar non ci sarà Lorenzo Alfonsi. “La Yamaha non è riuscita a consegnarci in tempo la moto, ne abbiamo solo una a testa per Cardoso, Borciani e Praia” Ha spiegato il team DFX. Per il toscano, che non l’ha presa bene, se ne riparla tra un mese in Spagna.
Sabato prossimo in griglia ci sarà il debutto assoluto di un pilota qatariota in una gara Mondiale: il privilegio spetta a Talat Al Nuami che guida una Yamaha R1 del team spagnolo LaGlisse. Sempre che riesca a qualificarsi: questa mattina Al Nuami ha girato 14” più piano di Corser.
Sono arrivate all’ultimo minuto le Kawasaki del team Bertocchi, cui è stato concesso di mandare in pista Clementi e Bussei nel turno della Supersport.

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– Prima grossa sorpresa nei test Superbike a Losail. Al termine delle due sessioni odierne (quattro ore in totale) in testa alla classifica c’è il sorprendente Luis Cardoso, 30 anni, campione spagnolo della Formula Extreme. Cardoso non ha esperienza in SBK, il prossimo fine settimana correrà la sua prima gara nel Mondiale con la Yamaha R1 “kit” del team italiano DFX. Ma intanto ha dato quasi mezzo secondo a Corser, sette decimi all’iridato Toseland e distacchi ancora più imbarazzanti a tutti gli altri grossi nomi. Tra Ducati, Honda e Suzuki per adesso è la Yamaha che ride.


Ma neanche tanto, perché il privato Cardoso ha fatto decisamente meglio degli “ufficiali” Pitt e Haga, fuori dalla top ten e ancora alla prese con problemi di messa a punto dell’elettronica. “Potevo andare anche più forte, nel corso del passaggio migliore però ho trovato Nieto quasi fermo in mezzo alla pista e ho dovuto rallentare” Spiega un Cardoso su giri appaludito dai meccanici e coccolato dall’avvenente fidanzata. “Non mi aspettavo di essere lassù in cima alla classifica, sono molto felice ma non mi illudo perché parecche squadre sono alla prima vera uscita. Anch’io ho fatto pochissimi test, qui ho girato per la prima volta sull’asciutto e per adesso non ho neppure il muletto. Ma con la Yamaha R1 ho corso nel campionato spagnolo, la conosco bene e abbiamo preso subito la strada migliore per farla andare forte”.


Toseland è in forma e nella prima giornata di test è stato più veloce di Laconi

Il lampo di Cardoso ha un po’ oscurato la grande prova di forza della Suzuki che ha piazzato al vertice entrambe le GSX-R con Corser secondo davanti al compagno Kagayama. Il dato più interessante della giornata è la velocità massima spuntata da Kagayama, 310,7 km/h contro 304,5 segnati dalla Ducati 999F04 di James Toseland, autore del quarto crono. Il britannico è incappato in una innocua caduta a metà sessione.
Ottimo debutto con la Superbike anche per Fonsi Nieto: l’ex protagonista della 250GP è quinto e di nuovo davanti allo spento Règis Laconi, appena nono. Nonostante l’influenza e un fuoripista a metà turno Karl Muuggeridge ha riportato la Honda CBR-RR nei quartieri alti – sesto – davanti alla Kawasaki di Chris Walker.


Anche Chili è indietro, sedicesimo “Non mi stupisco – rassicura – perché oggi è stata una giornata di rodaggio, ho capito meglio la Honda e per adesso basta questo”.
Domani seconda e ultima giornata di test: i grossi calibri non potranno più nascondersi.

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– Due Honda, due Yamaha, una Ducati. Cambiano i nomi dei protagonisti ma il volto tecnico del Mondiale Supersport non cambia.
Nelle prime prove di Losail la CBR-RR ha spiccato il volo con Sebastien Charpentier autore di un fantastico 2’04”716, oltre un secondo meglio di Michel Fabrizio che guida la stessa moto. “Non mi preoccupo, perché Charpentier ha usato gomme diverse dalle mie” Dice il ventenne di Roma, che in effetti, come ritmo, è sembrato veloce almeno quanto il francese neoacquisto della Ten Kate.


Kevin Curtain, scivolato al mattino senza conseguenze, e Broc Parkes tengono a galla le speranze di riscatto della Yamaha. La Ducati, spedito Lorenzo Lanzi in Superbike, quest’anno spera in Gianluca Nannelli. “Charpentier è fuori gittata ma Fabrizio è ad un solo secondo, sono felice perché con la 749R ho girato pochissimo e quasi mai sull’asciutto – dice il toscano – Franco Farnè e i suoi tecnici stanno facendo un lavoro eccezionale, il motore va bene e se troviamo il modo di mettere a punto la ciclistica…”.


Gianluca Nannelli e la Ducati 749R

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