Sbk
Il Desmo è pronto alla sfida
La Ducati presenta il team ufficiale che difenderà nel 2005 il titolo e l’onore del bicilindrico contro le agguerritissime quattro cilindri giapponesi. Nessun timore: la sinergia tecnica con la Desmosedici MotoGP ha fornito alla 999 tutte le armi necessar
di Luigi Rivola
Federico Minoli, presidente della Ducati, in sella alla 999F05. Con lui, Laconi (a sinistra) e Toseland
Bologna - “Perché la Ducati è sempre stata vicina al Mondiale Superbike? – Federico Minoli, presidente dell’azienda di Borgo Panigale ripete una domanda che gli è stata appena posta da un giornalista, e prosegue subito con la risposta – la spiegazione è molto semplice: lo ha fatto perché i motociclisti sono sempre stati vicini alla Superbike, basta osservare il parcheggio di un circuito dove si corre un Gran Premio SBK per capire senza ombra di dubbio come stiano le cose.
I responsabili del programma Ducati SBK. All'estrema sinistra un dirigente della Xerox, nuovo sponsor del Team ufficiale
Lo stabilimento di Borgo Panigale, oggi, 3 febbraio, è agghindato a festa: è in programma la conferenza stampa di presentazione del Team Ducati Xerox che nel 2005 difenderà il titolo mondiale SBK che detiene e che fa apertamente gola a tutte le Case giapponesi che, per strapparglielo, sono tornate in massa al campionato delle moto di serie, rimangiandosi un proclama di astensione firmato poco più di un anno fa.
“Squadra vincente non si cambia” – È l’esordio dell’ing. Paolo Ciabatti, responsabile del programma SBK, infatti sulle fiammanti 999 vengono alla ribalta il campione del mondo, James Toseland, e il suo vice, Regis Laconi, che come lo scorso anno guideranno le due sole moto ufficiali schierate al via coi colori del nuovo sponsor, la Xerox, partner di grosso calibro internazionale che si è legato alla Ducati per due anni con ambizioni proporzionate al consistente impegno economico.
Toseland è campione del mondo, ma non sarà il numero uno: lo hanno detto chiaramente sia Minoli che Ciabatti. Lo scorso anno il francese doveva essere imbattibile, invece assieme alla sua forza ha dimostrato anche una fragilità che gli è costata il titolo a favore del compagno, apparentemente rassegnato alla sconfitta, ma leone inaspettato nel finale. Nel 2005 il duello si riproporrà, e Laconi, potete esserne certi, farà di tutto per prendersi la rivincita.
L’ing. Claudio Domenicali, amministratore delegato di Ducati Corse, è un tecnico che presso l’azienda bolognese ha bruciato rapidamente le tappe di una brillante carriera. Il palco in cui si svolge il meeting Ducati SBK 2005 lo vede occupato in diversi ruoli: da relatore a conduttore, a intervistatore; veste disinvoltamente ogni abito e parla a lungo senza leggere una sola riga. E senza annoiare.
“La partecipazione al campionato mondiale MotoGP, dopo tanti anni di corse e di successi in Superbike, è stata una sfida voluta in funzione di una precisa strategia: sviluppare tecnologie innovative con quella libertà di pensiero e di sperimentazione che solo i prototipi possono offrire. Posso dire con grande soddisfazione che l’obiettivo è stato centrato, al punto che il circolo virtuoso che avevamo intuito quando, oltre che nella MotoGP, avevamo deciso di continuare a correre ufficialmente anche in Superbike, si è già chiuso. Alcune delle più valide tecnologie collaudate con successo sulla Desmosedici si troveranno infatti già quest’anno sulle 999 Superbike e domani saranno sulle 999 di serie, a disposizione di tutti. Alludo ad esempio all’elettronica avanzatissima, alla nuova forcella, all’olio lubrificante che abbiamo messo a punto in collaborazione con la Shell e che ha portato non solo ad un incremento di affidabilità, ma anche di prestazioni”.
“Devo ringraziare Paolo e Maurizio Flammini – ha aggiunto l’ing. Domenicali – perché hanno tenuto duro: la Superbike ha attraversato un gran brutto momento, ma è risorta e oggi è un campionato di prim’ordine che, nonostante le accese rivalità, è assolutamente complementare alla MotoGP. Devo anche fare ammenda a proposito della monogomma: ammetto di essere stato fra i contrari a questa regola, ma ho visto che il campionato 2004, proprio grazie alla monogomma, ha raggiunto un quasi incredibile livello di agonismo e di interesse”. Maurizio Flammini, Presidente della FGSport e principale fautore della monogomma, strategicamente seduto in prima fila a fianco del Presidente della Ducati, Federico Minoli, se la gode con lasciando trasparire solo un diplomatico compiacimento...
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L’ing. Domenicali è stato chiaro: per la Superbike, la Ducati insiste sul bicilindrico; non ci sono programmi di una produzione limitata della Desmosedici stradale prossima ventura in versione SBK, anche perché c’è la ferma convinzione che il margine di sviluppo del bicilindrico sia ancora elevato e che rappresenti il miglior compromesso fra guidabilità e prestazioni per una supersportiva stradale (da notare che l’ing. Domenicali, oltre che amministratore delegato di Ducati corse, è stato recentemente nominato anche responsabile di prodotto della Ducati).
“Il 2005 – ha dichiarato – rappresenta un importante punto di svolta per il mondiale Superbike e noi lo affrontiamo con una moto sostanzialmente rinnovata, che ha guadagnato cavalli, affidabilità e con consistenti progressi anche nella ciclistica e nell’erogazione”.
La 999 F05 di Toseland e Laconi denuncia 5 CV di potenza in più rispetto alla F04 (i cavalli dichiarati sono ora 194 all'albero 12.500 giri) e appare leggermente più alta della versione precedente, grazie a modifiche al cupolino per migliorare l’aerodinamica; mostra un serbatoio ridisegnato e una forcella inedita, con steli di 42 mm e un’idraulica sofisticatissima che – a detta dell’ing. Ernesto Marinelli, responsabile tecnico della Superbike – dovrebbe aver eliminato i problemi di scarsa sensibilità dell’anteriore che l’anno scorso affliggevano entrambi i piloti.
L’ing. Marinelli si è dilungato anche nella descrizione della nuova centralina elettronica, derivata da quella collaudata sulla Desmosedici: “È completamente nuova – ha spiegato – e ha reso possibili due nuove importanti strategie di gestione del motore: una interviene sul freno motore regolando l’apertura della farfalla d’aspirazione al minimo e coadiuvando l’opera del sistema tradizionale antisaltellamento della ruota posteriore; l’altra, agendo sull’anticipo d’accensione, aiuta il pilota a gestire l’erogazione della coppia in uscita di curva”.
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